IWG entra nella iconica piazza Gae Aulenti, a Milano. La promessa era di pochi mesi fa: Emanuele Arpini, Regional market marketing director Emea e Latam del gruppo Iwg – leader mondiale in spazi di lavoro flessibile, presente in Italia con una vasta gamma di business center e spazi di lavoro flessibile – aveva annunciato l’apertura del centesimo spazio in una location iconica per la business community italiana.
IWG apre Spaces in piazza Gae Aulenti a Milano
“Nelle prossime settimane – racconta adesso – cominceremo a consegnare i primi spazi dello Spaces che stiamo allestendo nella Torre B di piazza Gae Aulenti, il grattacielo gemello della sede di Unicredit, nel quartiere Portanuova. Uno spazio su cinque piani che ci darà molte soddisfazioni come, ne siamo certi, verranno anche dagli altri centri che stiamo completando a Napoli, Bologna e in diverse città italiane”.
Iwg in Italia può contare sui brand Regus, Copernico, Signature, Spaces e Hq con un portfolio di oltre 27mila postazioni di uffici, ambienti di coworking, business lounge e sale riunioni. “La nostra corsa – conferma Arpini – non si arresta anche perché la domanda continua a crescere. Le ultime ricerche ci dicono che entro il 2030 il 30% di tutto il mercato immobiliare degli spazi commerciali riguarderà gli spazi di lavoro flessibili, mentre lo stesso lavoro flessibile, o meglio ibrido, come lo definiamo noi frutterà oltre 9.000 miliardi di euro considerando le economie di soli 16 Paesi leader. Per questo la nostra azione in Italia si concentra nella ricerca di nuovi spazi per garantire alle aziende, e questo è un concetto che torna sempre più spesso, opzioni di lavoro flessibili che incontrino il gradimento dei lavoratori, diventando così uno strumento per mantenerlo in azienda”.
IWG e la tecnologia come leva per la crescita
Arpini spiega anche qual è, in questa fase, la leva più usata per la crescita e cioè l’utilizzo massiccio di tecnologia. “Quello di trovare nuove location è un’azione complessa che deve tenere conto di moltissimi fattori. Utilizzando al meglio la tecnologia nelle sue varie declinazioni, compresa l’intelligenza artificiale, i nostri software possono mappare un edificio definendone l’utilizzazione, la massimizzazione e l’ottimizzazione. Sappiamo che tipicamente abbiamo più richieste per uffici da tre o cinque persone piuttosto che open space più grandi”.
“In pratica, senza ancora essere entrati, siamo in grado di stabilire quanti e quali spazi possono essere realizzati con una certificazione come la Lead certified class air, in termini di sostenibilità ambientale. Un aspetto, quest’ultimo, molto importante che aiuta a proporre soluzioni sempre più sostenibili anche per i clienti nelle loro azioni e politiche verso il carbon neutral. Come gruppo abbiamo ridotto ulteriormente le carbon emission della nostra supply chain e dei building, attraverso un miglioramento del design e dell’efficientamento energetico”.
“Ad esempio, l’energia elettrica che consumiamo in tutte le nostre sedi in Italia viene da fonti rinnovabili certificate. Conoscere tutto di un edificio, ma soprattutto le potenzialità, aiuta poi a definire meglio i costi. Noi crediamo molto nel pricing dinamico, cioè nello stabilire un costo corretto per tutti che vada incontro anche ai nostri clienti. Man mano che un centro raggiunge un alto livello di occupazione, possiamo valutare la possibilità di promozioni o scontistiche specifiche. Quindi fin dalla parte di pianificazione c’è una parte di intelligenza artificiale molto importante, applicata in tutte le fasi del processo”.
L’asset della connettività per il lavoro ibrido
“L’altro grande asset sul quale lavoriamo è quello della connettività con tutte le possibili soluzioni oggi disponibili: dalle reti dedicate alla connettività a banda larga, alla disponibilità di allestire spazi per server all’interno o data center in caso di situazioni di privacy particolari. Un aspetto per noi rilevante al quale, il gruppo, dedica importanti risorse ed energie”.
Arpini conclude ricordando i vantaggi, a livello di sistema, del lavoro ibrido. “Proprio in questi giorni ho avuto una discussione sulla possibilità di attirare e trattenere i talenti in azienda. Se si offre la possibilità di scegliere dove andare a lavorare, la risposta sarà a favore di una situazione che fa star meglio anche nella gestione del work life balance, e non solo per i costi di commuting. Il lavoro ibrido è inoltre importante per dare un contributo concreto nella lotta al cambiamento climatico. Parlo ovviamente in termini di community e non di singolo: a Milano siamo arrivati a 54 -55 sedi solo tra città e hinterland”.
Articolo originariamente pubblicato il 07 Lug 2023