Dopo aver recentemente raccolto 100 milioni di dollari con il suo round di investimenti di Serie D guidato dal fondo tecnologico di venture capital Zeev Ventures, a cui peraltro vanno aggiunti i 236 milioni dollari di debito finanziato, la compagnia proptech HomeLight ha più che triplicato la sua valutazione che ammonta ora a 1,6 miliardi di dollari.
Nata a San Francisco nel 2012, HomeLight opera nel settore della finanza per il real estate: i suoi servizi possono finanziare le proposte di acquisto avanzate da potenziali acquirenti, oppure permettere ai venditori di ottenere il 90% del valore della loro proprietà ancora prima che questa sia venduta. “È possibile che in futuro gran parte delle transazioni immobiliari si svolga tramite questo tipo di meccanismi, in modo da eliminare le incertezze” ha detto a Bloomberg il CEO Drew Uher, aggiungendo che la nuova liquidità fornirà all’azienda “enormi possibilità per portare avanti la nostra visione”.
HomeLight dovrebbe chiudere il 2021 con entrate per più di 300 milioni di dollari, triplicando la soglia raggiunta lo scorso anno. Il suo network conta attualmente 28 mila broker che lavorano con i clienti interessati a utilizzare i servizi di HomeLight. Secondo Uher, infatti, “è chiaro che al giorno d’oggi gli agenti immobiliari hanno bisogno dei nostri prodotti per poter competere in un mondo guidato dalla tecnologia”.
I nuovi fondi saranno utilizzati per migliorare i servizi e per espandersi negli Stati Uniti. Pur senza fornire una data precisa, il CEO ha affermato che la compagnia sta prendendo in considerazione la possibilità di entrare in Borsa: “Credo che entrare sui mercati sarebbe una scelta sensata per noi, ma continuiamo a considerare tutte le opzioni”.