La società proptech Generation Home ha raccolto 30,4 milioni di dollari con un round di investimenti di Serie A guidato da Mithril Capital, il fondo di investimento in mano all’ex co-fondatore di PayPal Peter Thiel. Al round hanno partecipato anche diversi angels investors tra cui Tom Blomfield, co-founder dell’unicorno fintech Monzo, Kevin e Julia Hartz di Eventbrite e Joe Cross, ex responsabile della crescita per la startup Wise. Il Ceo William Rice ha detto al magazine online AltFi che i nuovi fondi verranno utilizzati per accelerare la crescita: “Abbiamo iniziato l’anno con un team di 33 dipendenti e ora ne contiamo più di 70, un numero che ci auguriamo possa continuare a crescere nel corso dei prossimi 12 mesi”. Tale finanziamento è stato preceduto da un accordo che ha portato nelle casse di questa giovanissima startup 300 milioni di sterline tramite un meccanismo di concessione dei prestiti di NatWest Markets, il ramo di Investment Banking di NetWest Group, holding bancaria scozzese a proprietà statale.
Generation Home è nata a Londra lo scorso anno, nel 2020, da un’idea di Sophia Guy-White (attuale capo dello staff) e di suo marito William Rice, Ceo dell’azienda. A metà tra fintech e proptech, la compagnia è specializzata nella concessione di mutui, operando come un vero e proprio creditore ipotecario. Con la maggior parte dei giovani tagliata fuori dal mercato immobiliare britannico a causa dei suoi prezzi poco accessibili per uno studente o per un neo occupato, Generation Home punta a rendere alla portata di tutti un passaggio economicamente impegnativo come l’acquisto di una casa, in particolar modo tramite la semplificazione delle operazioni finanziarie.
Grazie alla sua piattaforma funzionale a una proprietà frazionata, la startup londinese va incontro alle esigenze degli acquirenti alle prime armi, consentendo loro, per esempio, di aggiungere nel contratto un membro della famiglia o un amico per avere una garanzia extra nell’apertura di un mutuo o nel versamento della cauzione, che naturalmente si traduce in una firma a condizioni più favorevoli. L’ipotetico fautore può anche saldare direttamente alcune rate del mutuo in cambio di alcune quote dell’immobile, in un’ottica di condivisione delle spese e dei rischi connessi all’investimento.