CO-LIVING

DoveVivo, la società italiana del co-living che punta a espandersi in Europa

DoveVivo prende in locazione appartamenti o complessi immobiliari, li ristruttura (se necessario) e li affitta a studenti e giovani lavoratori che scelgono di vivere in condivisione. Finora ha raccolto 118 milioni di euro. E punta ad espandersi in Francia e Spagna

Pubblicato il 04 Giu 2021

dovevivo

Sperimentare sulla propria pelle un disservizio, attivarsi per risolverlo e scoprire, nel cercare la soluzione, le potenzialità di uno spazio di mercato ancora inesplorato in cui potersi inserire, implementando una strategia di business innovativa. Si tratta di uno schema abbastanza ricorrente nel vastissimo mondo delle startup che, come sappiamo, legano la propria origine alla risoluzione o al perfezionamento di una condizione di inefficienza o caratterizzata da un basso grado di sviluppo. Sotto questa lente si può leggere anche la storia fondativa di DoveVivo, la prima e più grande co-living company italiana, pioniera di un nuovo modello abitativo vantaggioso per proprietari e inquilini.

L’azienda è nata nel 2007 dall’idea dei due soci fondatori Valerio Fonseca e William Maggio, all’epoca studenti fuorisede a Milano, dove si erano subito scontrati con una moltitudine di problematiche che rendevano il mercato degli affitti di allora eccessivamente contorto. Dopo aver vissuto in maniera negativa l’esperienza della vita in condivisione, hanno cominciato ad analizzare il relativo mercato, scoprendo di essere in buona compagnia: trovare un appartamento in affitto era per tutti una chimera, tra case fatiscenti, continue richieste di pagamenti in nero, assenza di manutenzione…

Non che le cose andassero meglio dal punto di vista dei proprietari: appartamenti sfitti, inquilini morosi e indifferenti ai danni causati agli immobili, litigi con gli altri condomini.

In questo contesto Fonseca e Maggio hanno individuato il cosiddetto “oceano blu”, vale a dire quello spazio di mercato inesplorato dove era possibile sviluppare un nuovo business. L’idea era quella di venire incontro alle esigenze di entrambi gli attori del contratto di locazione, dando benefici e vantaggi a chi come loro cercava una casa in condivisione ed eliminando una serie di preoccupazioni inutili ai proprietari di immobili, per i quali l’affitto poteva essere fonte di spese e di problemi gestionali non sempre facili da risolvere (manutenzione, rapporto con gli inquilini ecc. ecc.).

Questa intuizione si è rivelata azzeccata fin da subito, dando impulso allo sviluppo di una strategia win-win, che ha saputo soddisfare brillantemente le richieste di molti giovani inquilini e che al contempo di numerosi proprietari di immobili.

Il modello di business

La ricetta della startup è semplice: DoveVivo prende in locazione appartamenti, gruppi di appartamenti, interi complessi immobiliari e studentati da un ampio network di proprietari e investitori, li ristruttura (se necessario) e poi li affitta alla vastissima community di studenti e giovani lavoratori che scelgono di vivere in condivisione. Uno dei punti di forza della politica societaria di DoveVivo è proprio la creazione di una community utile a fidelizzare inquilini e rispettive famiglie (molti sono studenti alla loro prima uscita di casa) tramite le App e i servizi offerti, come le attrezzature sportive date in comodato gratuito, o il team di manutentori che viene messo a disposizione dalla piattaforma per eventuali inconvenienti, oltre a un servizio di assistenza h24, 7 giorni su 7.

Come detto, si tratta di un servizio tecnologico vantaggioso anche per i proprietari, che possono contare su un canone certo e pre-concordato (pure nel caso in cui l’effettivo inquilino sia insolvente, oppure abbandonai anticipatamente l’immobile) e su una copertura totale da eventuali danni e da ogni costo di intermediazione (dalle visite dei potenziali inquilini, alle pratiche burocratiche, comprese quelle di attivazione delle utenze, e le relazioni con eventuali amministratori di condominio). Si tratta di un’opzione remunerativa pure per chi vuole investire nell’immobiliare comprando una casa da mettere subito a reddito senza doversi fare carico della gestione, dei costi e degli oneri.

La diffusione e i numeri di DoveVivo

Grazie a questo format innovativo, negli anni, la startup è cresciuta consolidando il proprio business in Italia nelle città di Milano, Bologna, Roma, Torino, Padova, Trento e Firenze e completando l’acquisizione di altre realtà minori nel mondo del co-living, per ampliare servizi e aree di gestione. Tra le più importanti, vanno annoverate MilanoStanze.it, che recupera mobili sfitti a Milano; RtmLiving, piattaforma di student housing; EasyRoom, che gestisce immobili da destinare alla condivisione; Place4You ancora per gli studenti; H4u, altra società proprietaria di immobili da affittare tra Milano e Roma.

In quest’ottica di espansione si sono rivelati funzionali i 118 milioni di euro raccolti sul mercato dei capitali, tra linee di debito attivate e operazioni di equity guidate da Tikehau Capital, Illimity Bank e più recentemente da Tamburi Investment Partners. Questi aumenti di capitale sono anche orientati al rafforzamento degli asset tecnologici che garantiscono innovazione e permettono al business di affrontare un target esigente e digitale e un mondo in continuo cambiamento.

Facendo leva su queste iniezioni di liquidità e sulle acquisizioni sopracitate, DoveVivo ha allargato il proprio bacino d’utenza, monopolizzando il mercato nazionale e aprendosi a quelli di Spagna e Francia. Con le nuove attività avviate a Madrid e a Parigi sono più di 1.500 gli immobili gestiti, per un totale di 8mila posti letto, che hanno permesso all’azienda di raggiungere una valutazione stimata di circa 1 miliardo di euro. Ma DoveVivo non ha intenzione di fermarsi qui e punta a crescere ancora, imponendosi prima come azienda leader del settore in Spagna e Francia ed esportando poi il proprio format innovativo in tutta Europa. D’altronde il co-living è un trend destinato a fare sempre più proseliti nel tempo perché intercetta il bisogno di soluzioni abitative flessibili, funzionali e capaci di rispettare la privacy personale in un contesto di sharing e condivisione.

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