Crowdfunding immobiliare 2022, la crescita continua: il real estate è un motore importante per il crowdinvesting italiano. Sono sette le piattaforme attive al 30 giugno 2022 con circa 43 milioni di raccolta contro i quasi 98 milioni raccolti dai progetti non immobiliari, secondo il 7* Report italiano sul Crowdinvesting degli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation del Politecnico di Milano.
Il Real Estate, quindi, attraverso i canali digitali raccoglie circa la metà dei capitali rispetto a tutti gli altri settori,
Crowdfunding immobiliare 2022, più investimenti per tutti
Le piattaforme digitali di Crowdfunding e Crowdinvesting permettono alle imprese di finanziarsi con canali alternativi a quelli tradizionali, e a investitori diffusi di partecipare al finanziamento di un progetto immobiliare in ambito residenziale o commerciale, in cambio di una remunerazione del capitale.
Il progetto da finanziare spesso è relativo all’acquisto di un immobile, affinché sia messo a reddito, piuttosto che alla ristrutturazione di una proprietà immobiliare – che pure sarà messa a reddito o venduta maturando una plusvalenza –, o allo sviluppo di un progetto Greenfield, e l’oggetto dell’investimento può essere anche un’infrastruttura.
In passato, gli investimenti immobiliari sono sempre stati accessibili solo a una limitata parte della popolazione, questo perché essi richiedono – per definizione – di immobilizzare risorse consistenti in termini di capitale e, in un secondo momento, una gestione attiva dell’immobile che assorbe tempo e risorse, per esempio per imposte e manutenzione. Inoltre, per le sue caratteristiche un investimento immobiliare è caratterizzato da bassa liquidità e una limitata possibilità di diversificazione. Con le piattaforme digitali stanno cambiando molte cose anche in questo settore, sempre più integrato e allineato al mondo del PropTech.
Crowdfunding immobilare 2022, le piattaforme
Crowdfunding immobiliare 2022. come distinguere le piattaforme? Le piattaforme digitali specializzate – e autorizzate – per raccogliere finanziamenti e investimenti si dividono in due categorie: Equity e Lending crowdfunding. Per quanto riguarda le piattaforme Equity, l’investimento avviene attraverso la sottoscrizione di titoli di proprietà del capitale di un veicolo societario che promuove il progetto immobiliare, in pratica si prende parte al progetto con delle quote.
Nelle piattaforme Lending, l’investimento avviene prestando denaro ai promotori del progetto immobiliare, che poi lo rimborseranno riconoscendo una remunerazione, che può essere fissa o indicizzata.
Crowdfunding immobiliare 2022, a fine giugno scorso in Italia erano operative 7 piattaforme verticalizzate sul Real Estate. tre in più rispetto al 2021
– Bildap
– Brick Up
– Build Around
– Concrete Investing
– House4Crowd
– Re-anima
– Walliance
Cinque piattaforme pronte ai nastri di partenza
Sono pronte e ai nastri di partenza altre piattaforme digitali autorizzate da poco:
– Exre Crowdfunding Real Estate
– RealRE
– Foxcrowd
– UpsideTown
– Y-Crowd
Real Estate Crowdfuding, la raccolta 2022
La raccolta totale durante gli ultimi 12 mesi dichiarata dalle 7 piattaforme operative è stata pari a 43 milioni di euro, mentre quella complessiva cumulata è pari a 110 milioni. Non va dimenticato che progetti di natura immobiliare sono stati presentati anche da altre piattaforme equity generaliste: BacktoWork, Crowdfundme, Crowdinvest Italia, Mamacrowd e Opstart. Se teniamo conto anche di questi contributi, la raccolta finalizzata negli ultimi 12 mesi sale a 44 milioni di euro, mentre quella complessiva ammonta a 117 milioni.
Investire in operazioni di Real Estate sui canali digitali
Nelle operazioni immobiliari di Equity crowdfunding proposte, in genere ci sono almeno tre figure protagoniste: la società che ha individuato il progetto immobiliare (sponsor), la banca che lo finanzia per una quota-parte, e la ‘folla’ di Internet che contribuisce ad apportare il capitale restante. Il meccanismo di governance prevede che ci sia una società ad hoc che realizza l’operazione, partecipata e diretta dallo sponsor.
Dal punto di vista finanziario, l’operazione immobiliare è quindi molto simile a un prestito, solo che – al contrario dei portali di Lending crowdfunding – non è previsto un piano di ammortamento del prestito e di pagamento di interessi contrattualmente stabiliti.
I casi in cui l’emittente andrà a detenere gli immobili nel medio-lungo termine mettendoli a reddito sono molto rari; molto più spesso il progetto si conclude nel breve termine (2 o 3 anni al massimo) con la vendita degli immobili e il rimborso agli investitori comprensivo della remunerazione che dipenderà dal conto economico finale.
Le piattaforme di Lending crowdfunding per l’immobiliare
Per quanto riguarda le piattaforme Lending, sono operative in Italia 20 realtà specializzate esclusivamente o prevalentemente in ambito immobiliare: Bridge Asset, Build Lenders, Crowd2Be, Crowdestate, Demetra Lending, Housers, Invest4Italy, Invest-t, Isicrowd, Italy Crowd, ITS Lending, Leone Investments, Prepay, Re-Lender, Re/source, Recrowd, Rendimento Etico, Starcrowd, Trusters e Valore Condiviso. Anche per il mondo Lending si trovano progetti immobiliari anche su altre piattaforme, come Evenfi e Crowdlender.
La raccolta totale nel segmento Lending immobiliare nell’arco dell’ultimo anno è stata pari a 83 milioni di euro, superiore e quasi doppia rispetto a quella attuata con il modello Equity. In totale le risorse cumulate erogate nel tempo sono pari a 176 milioni di euro con il sistema degli investimenti Lending.
I vantaggi del Real Estate Crowdfunding
Il Real Estate Crowdfunding presenta diversi vantaggi e permette di risolvere alcune delle problematiche relative all’investimento immobiliare, ad esempio: la possibilità di partecipare a un progetto con bassi importi di denaro; l’opportunità di diversificazione, in quanto, abbassando il capitale necessario per il singolo investimento, ogni individuo può investire in un numero superiore di progetti, con la possibilità di diversificare i propri investimenti sia per area geografica che per dimensione e tipologia di immobile.
E poi: la delega della gestione dell’immobile al promotore del progetto; il controllo diretto sull’investimento e la possibilità di interagire con i promotori, mentre invece i classici fondi di investimento immobiliare offrono scarse opportunità di coinvolgimento del risparmiatore nelle scelte di Asset allocation.
La remunerazione degli investimenti sulle piattaforme digitali
Un elemento chiave nel Real Estate Crowdfunding è la remunerazione offerta. Da una parte, gli investitori chiedono un adeguato rendimento, tenendo conto che si tratta di investimenti illiquidi e di solito non garantiti, a favore di PMI, startup e microimprese con bilanci non certificati. Secondo il Real Estate Crowdfunding Report il rendimento medio annualizzato a consuntivo sulle operazioni proposte dalle maggiori piattaforme europee è compreso tra 5,25% e 10,84%.
Dall’altra parte, gli sviluppatori immobiliari devono far tornare i conti, e sanno bene che se finanziassero una consistente frazione del budget di progetto attraverso il Crowdfunding, il conto economico non starebbe in piedi, visti gli interessi riconosciuti in genere piuttosto elevati. Ecco perché di solito la raccolta su Internet costituisce una parte minoritaria del budget necessario, che comprende anche credito bancario e auto-finanziamento. Si tratta però di una frazione ‘preziosa’ perché consente di ottenere liquidità velocemente e senza eccessiva burocrazia, il che può fare la differenza per la partenza del cantiere.
La crescita delle piattaforme di Real estate crowdfunding nel mondo
Il Real Estate Crowdfunding ha mosso i primi passi negli Stati Uniti, dove sono nate le prime piattaforme ‘verticali’ nel 2012. Il Real Estate Crowdfunding Report realizzato da Walliance e dalla School of Management del Politecnico di Milano ha mappato 170 piattaforme dedicate attive in tutto il mondo nel 2020, di cui 39 negli Stati Uniti, 96 in Europa e 35 in altri continenti.
A fine 2020 negli Stati Uniti erano stati raccolti complessivamente 19 miliardi di dollari, mentre in Europa era stata raggiunta quota 5 miliardi di euro.