Le tecnologie e l’innovazione danno un aiuto fondamentale alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare nazionale, responsabile di circa il 40% delle emissioni di CO2, riducono la dipendenza da fonti fossili tradizionali e rilanciano la filiera edilizia italiana, che più di altre ha sofferto le crisi del nuovo millennio.
Le evidenze già ci sono: i dati al 31 dicembre 2021 forniti da Enea e dal Ministero per la Transizione Ecologica indicano infatti che le detrazioni relative al Superbonus 110% – previste al termine dei lavori – hanno raggiunto i 17,8 miliardi di euro.
Con le tecnologie digitali che trovano applicazione in diverse fasi del processo edilizio: dalla progettazione alla cantierizzazione, fino alla manutenzione, con benefici che vanno dalla maggiore funzionalità delle strutture a minori consumi, sprechi e quindi costi energetici.
Eco-investimenti e sostenibilità del mattone
Oltre a tecnologie e innovazione c’è un altro pilastro su cui si fonda il rilancio e il futuro del Real Estate: la sostenibilità. Tanto che nel periodo 2016-2020 sono state ben 46.500 le imprese del settore (29% del totale) che hanno fatto eco-investimenti per migliorare processi e prodotti in un’ottica di sostenibilità.
Visti i numeri – innanzitutto quelli sulle emissioni inquinanti – appare evidente che il settore dell’edilizia ha un ruolo cruciale nella sostenibilità dell’intero Paese. Innovazione, quindi, sostenibilità e – secondo gli addetti ai lavori del mondo immobiliare, riuniti in occasione della presentazione del Report ‘100 italian green building stories’ di Fondazione Symbola e Fassa Bortolo – non deve mancare un altro fattore chiave per lanciare il Real Estate verso il futuro: la bellezza.
Tre criteri per costruire il futuro
“Innovazione, sostenibilità e bellezza sono le tre parole-chiave, i criteri su cui fondare la visione di ciò che ci aspetta e che dovremo fare nei prossimi anni”, rimarca Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola.
Che sottolinea: “bisogna collegare la tecnologia e l’empatia, pensare e progettare bene come il brevetto tecnologico e innovativo ‘atterra’ nelle comunità in cui viene poi applicato”. E fa notare: “molto spesso quando qualcosa non funziona o inquina molto, anche nel campo dell’edilizia e dell’immobiliare, lo si deve alla fase di progetto, di design”. Mentre, aggiunge il direttore della Fondazione Symbola, “quando un prodotto edilizio contiene anche bellezza ‘funziona’ di più e quindi ha un valore aggiunto nel corso del tempo”.
Il riposizionamento delle imprese per la sostenibilità
Il settore edilizio oggi è in ripresa rispetto allo scorso decennio, con un incremento degli addetti nei primi nove mesi del 2021 pari al +8% (94mila lavoratori), e un fabbisogno occupazionale diretto per il 2022 che si aggira attorno alle 170mila unità, a cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila nuovi posti di lavoro. Una domanda legata soprattutto alla nuova edilizia spinta dal PNRR, dal Superbonus e da un processo di riposizionamento delle imprese proprio sui temi della sostenibilità.
“Il futuro del Real Estate si basa su un ampio panorama di soluzioni tecnologiche e competenze, soprattutto quelle legate alla progettazione architettonica e ingegneristica, fondamentali nel nuovo mercato creato dal Green Deal, dal PNRR e da iniziative nazionali come il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Bonus Facciate e gli altri Bonus Casa”, rileva Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola: “l’edilizia si è rimessa in moto in modo diverso rispetto al passato, nel segno dell’efficientamento energetico e dell’innovazione di soluzioni, servizi, materiali”.
Proptech, Green economy, economia circolare
Il rapporto realizzato da Fondazione Symbola e Fassa Bortolo racconta questo riposizionamento e la crescente applicazione, su scale diverse, dei principi della Green economy e dell’economia circolare.
Si sperimentano, per esempio, efficienze e simbiosi industriali tra realtà diverse, per valorizzare i sottoprodotti di un’azienda o di una filiera trasformandoli in nuova materia per altre, mentre si studiano nei dipartimenti Ricerca e sviluppo delle imprese materiali più durevoli, riciclabili, salutari per l’uomo e l’ambiente.
Anche i cantieri sono al centro di grandi cambiamenti, come indicano le scelte di imprese che muovono sempre più verso la prefabbricazione dei componenti.
Il fotovoltaico e l’eolico ‘da balcone’
Centrale, in molte strategie aziendali, il tema dell’efficientamento energetico e termico, con tecnologie che spaziano dall’impiego di soluzioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili – come il fotovoltaico o l’eolico ‘da balcone’ – fino a innovativi cappotti hi-tech per la forte riduzione delle dispersioni termiche.
Tecnologie e innovazioni che contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento locale e dei gas serra, che hanno anche effetti diretti sul taglio delle bollette delle famiglie italiane. Si stima infatti che le differenze di costi tra un appartamento tradizionale e uno riqualificato dal punto di vista energetico possono arrivare a 1.500-2.000 euro l’anno, oltre al fatto che un immobile riqualificato dal punto di vista energetico vede aumentare il valore immobiliare più dell’investimento fatto.
Tecnologie per la gestione dell’acqua e dei rifiuti
Di grande attualità, poi, le tecnologie per la gestione della risorsa idrica e dei rifiuti, con soluzioni sempre più integrate, per esempio con la convergenza tra aree verdi, facciate e impianti idrici, o con i nuovi sistemi per migliorare gestione, separazione e stoccaggio dei rifiuti urbani e aziendali.
“Se vogliamo risparmiare nella bolletta energetica e dipendere meno dalle fonti energetiche straniere”, rimarca Realacci, “bisogna intervenire in modo urgente e massiccio nel mondo dell’edilizia e immobiliare, un settore che ci può consentire di tagliare i consumi di energia, anziché doverci chiedere dove andiamo a prendere il gas o il petrolio che non abbiamo in Italia”.