Le tecnologie digitali si stanno diffondendo in tutte le industry, cambiando il mindset imprenditoriale, i modelli di business, le abitudini di consumo. Il Contech è il termine utilizzato per indicare questo cambiamento nel settore delle costruzioni.
Differentemente da settori quali il commercio o la finanza, dove l’innovazione digitale ha provocato cambiamenti radicali, l’edilizia è stata finora una delle industrie meno digitalizzate, nonostante sia una delle più importanti.
L’assenza di digitalizzazione contribuisce alle decisioni sbagliate e a inefficienze del settore: secondo quanto riportato da Mckinsey, i grandi progetti hanno bisogno in generale del 20% in più di tempo rispetto al programma e superano il budget fino all’80%.
Se da una parte questo provoca volatilità e rendimenti relativamente bassi per il comparto, dall’altro ciò significa che il settore dell’edl rendendo indispensabile l’implementazione di soluzioni contech per risolvere queste problematiche.
Ma che cos’è il contech? E quali sono le sue applicazioni?
Che cos’è il Contech?
Il Contech è l’insieme delle tecnologie che permettono di innovare il mondo attraverso il quale il quale pianifichiamo, progettiamo e costruiamo edifici, oltre alla produzione e all’assemblaggio dei loro componenti. Considerato in un primo tempo come un settore a parte, il Contech è ormai considerato una parte importante del Proptech.
Il concetto di Proptech si è sviluppato nel 2014 nel Regno Unito quando sono nate le prime startup in questo ambito.
Tuttavia, descrivere il proptech come una mera applicazione di strumenti tecnologi al settore del real estate può essere riduttivo.Infatti, il proptech si configura come un diverso modo di intendere il classico mercato immobiliare, facendo riferimento alle relazioni fra i soggetti interessati, costruttori, intermediari, consumatori e al suo oggetto, ossia gli edifici e in particolar modo le città del futuro, che vengono incentivate da un contesto digitale in continuo cambiamento.
Il Contech è il Proptech applicato alla fase iniziale del ciclo di vita di un edificio e dunque al settore delle costruzioni. Se si dovesse registrare una crescita degli investimenti, questo settore potrebbe portare ad uno snellimento dei costi e un’ottimizzazione dei tempi.
Come dice Angelica Donati, Ceo di Donati Immobiliari Group, “La costruzione è una fase del ciclo di vita degli edifici o delle infrastrutture che è particolarmente matura per l’implementazione di innovazioni tecnologiche. Infatti, una maggiore digitalizzazione aiuterebbe a semplificare non solo la progettazione e alla pianificazione degli interventi, ma ne accelererebbe l’esecuzione incoraggiando trasparenza su costi e prestazioni.” Tuttavia l’utilizzo della tecnologia in questo settore risulta essere ancora agli albori e in Italia si sta procedendo con prudenza.
Contech, le applicazioni
Ma quali possono essere gli ambiti nei quali può essere applicata questa tecnologia?
Secondo il rapporto stilato da Mckinsey nel 2017, sono presenti sette aree nelle quali la tecnologia Contech può rendere più efficienti i processi, ridurre i costi e migliorare le tempistiche. Vediamo quali sono:
- Building Information Modeling (metodo di progettazione collaborativo che consente di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione). Il BIM costituisce una rappresentazione digitale e tridimensionale delle opere edili e dei servizi ad esse connessi. Una “copia digitale” dell’opera, che contiene tutti i dati riguardo ad essa. Secondo il decreto-legge del 2017, Il BIM è obbligatorio per le opere di importo a base gara sopra i 15 milioni di euro. Se la tecnologia BIM venisse utilizzata, permetterebbe di ottimizzare le tempistiche grazie alla condivisione delle informazioni.
- Industrializzazione del processo costruttivo
- Gestione dei lavori
- Gestione del processo costruttivo di cantiere
- Utilizzo della tecnologia BIM e formazione delle figure professionali di cantiere
Building Information Modeling: cos’è il BIM e come ha rinnovato il settore delle costruzioni
Startup, dall’americana Juno all’italiana i-Mesh
Una startup che si stan distringendo sullaa scena internazionale del Proptech è Juno. Fondata nel 2019 a San Francisco, in California, nel 2019, Juno punta a costruire appartamenti economici ed ecosostenibil in serie
Il processo impiegato per costruire questi appartamenti è stato definito da Jonathan Scherr, co-founder e Ceo come “produttizzazione”, ovvero “lo sviluppo immobiliare come lo sviluppo di un qualsiasi altro prodotto. Costruendo edifici pensati per essere replicati, gli strumenti e i sistemi che vengono man mano messi a punto possono essere continuamente migliorati, così da aumentarne l’efficienza”. Al contrario, “se ogni edificio è considerato come a sé stante, tutto ciò che si impara in un singolo progetto viene poi perso”.
Come riportato da Techcrunch, il concetto di “produttizzazione” impiegato da Juno ha peculiarità simili a quelle comunamente applicate agli edifici prefabbricati. Secondo Scherr, il sistema implementato da Juno consente di risparmiare tempo e denaro, migliorando la precisione dei progetti.Il risultato finale consiste in sintesi in soluzioni immobiliari economiche e disponibili per tutti i cittadini americani. Juno dedica ampio spazio al tema dell’eco-sostenibilità, affermando che grazie a questa procedura sia possibile migliorare l’efficienza nelle fasi di progettazione e costruzione di un immobile, riducendo gli sprechi e la quantità d’energia. La startup lo scorso autunno ha raccolto 20 milioni di dollari in un nuovo round di investimenti al quale hanno partecipato Comcast Ventures, Khosla Ventures e Real Estate Technology Ventures.
Juno è nata ad Austin, nel Texas, dove nel 2018 è stata fondata anche ICON, startup che ha ha contribuito alla realizzazione delle prime abitazioni costruite negli Stati Uniti grazie alla tecnologia di stampa 3D. Oggi oggi impiega più di 100 dipendenti e ha stretto accordi anche con l’esercito americano e con la NASA
Negli Stati Uniti il Contech ha già una storia di qualche anno e annovera anche qualche clamoroso insuccesso, come quello di Katerra, startup fondata nel 2015 che dopo aver raggiunto importanti dimensioni e aver ottenuto finanziamenti per circa 2 miliardi di dollari, è arrivata vicina al fallimento.
Molto interessante il caso della startup italiana i-Mesh. Fondata a Numana nelle Marche, produce un materiale tessile innovativo traspirante, leggero ma resistente persino alle tempeste di sabbia. Per questa ragione è stato scelto per realizzare la coperture della promenade di collegamento tra i vari padiglioni di Expo 2020 Dubai. Si tratta di un materiale tessile di ultima generazione, high-tech e green, capace di mitigare il clima desertico della città emiratina. Le sue fibre compatte ed ultra-performanti riescono infatti a filtrare e riflettere le radiazioni solari, senza però impedire un ricambio dell’aria (per via della loro permeabilità), così da restituire una sensazione di comfort termico che contribuisce a creare un microclima piacevole.