Angelica Krystle Donati è la nuova Presidente di ANCE Giovani per il prossimo triennio: succede a Regina De Albertis. Seconda generazione di una famiglia titolare di una storica impresa romana diventata internazionale, Angelica Krystle Donati, classe 1986, ne segue ora lo sviluppo (è CEO di Donati Immobiliare Group e Head of Business Development di Donati Spa) con una visione globale e una convinta attenzione alla tecnologia e quindi al proptech.
“Viviamo in un momento ricco di sfide complesse e di grandi opportunità di crescita. Per questo, auspico che la voce dei giovani possa essere sempre più ascoltata nelle valutazioni che guidano le decisioni pubbliche”, è il primo commento della neopresidente Angelica Donati. “I Giovani Imprenditori sono pronti a farsi carico – anche attraverso il dialogo con le istituzioni – dell’evoluzione del settore delle costruzioni: il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve essere un’occasione storica per scegliere le priorità del comparto in un’ottica di sviluppo sostenibile, investendo in progetti di innovazione ed economia circolare, per ripartire nel segno della “transizione” verso nuovi modelli di crescita”.
La nuova squadra di Ance Giovani
Promuovere innovazione, sostenibilità ed economia circolare è uno dei cinque punti della nuova squadra guidata da Angelica Donati.
Luigi De Santis con delega Edilizia e Territorio
Andrea Cavallari ai progetti strategici innovativi nell’ambito del partenariato pubblico-privato
Agostina Porcaro alle relazioni industriali e affari sociali
Pierfrancesco Tieni al centro studi, formazione ed education
Alessandro Valsecchi alla tecnologia ed innovazione
Edoardo Vernazza all’economico, fiscale e tributario
Umberto Vitiello ai rapporti interni. Alla Presidente Donati la delega alle opere pubbliche
Chi è Angelica Donati
“Io ho vissuto molto all’estero”, ha raccontato Angelica Donati a Proptech360. Sono nata a Los Angeles per scelta dei miei genitori e poi sono andata via di casa a 15 anni per studiare in Inghilterra, dove ho lavorato per molti anni. Così, quando ho deciso di tornare in Italia, nell’azienda di famiglia, l’ho fatto mantenendo sempre un piede fuori dall’Italia”. E soprattutto uno sguardo verso il mondo dell’innovazione.
Dopo gli studi alla London School of Economics e un’importante esperienza di lavoro in Goldman Sachs, Angelica Donati a Londra fa anche la startupper e nel 2016 si “innamora” del Proptech, tema che segue come advisor partner della European Proptech Venture Capital Firm Concrete e sul quale tiene una rubrica sull’edizione americana di Forbes. Insomma, un’imprenditrice con una tradizione alle spalle ma lo sguardo fisso verso il futuro. “L’Italia è due o tre cicli indietro rispetto al mercato anglosassone, perché è un sistema povero di investitori. Però Il mercato americano è più indietro rispetto a noi” dice in questa intervista a Proptech360.it in cui si racconta e racconta l’ineluttabilità del Proptech.
Angelica Donati e il proptech
“Mi sono imbattuta nel Proptech nel 2016, l’anno del referendum sulla Brexit, perché i momenti di cambiamento portano all’innovazione. Quel voto fu uno scossone enorme per il mercato del Real Estate inglese. Abbiamo dovuto ripensare tutte le nostre strategie. Pensa che avevamo nei piani di lanciare un fondo di sviluppo immobiliare basato a Londra e che evidentemente non abbiamo più fatto. Abbiamo quindi dovuto pensare a come salvare la marginalità di fronte a una crisi imprevista, abbiamo dovuto tornare a focalizzarci sul mercato italiano, che soffriva da anni, per capire dove e come poter ottimizzare”.
Angelica Donati aveva cominciato a frequentare l’ecosistema delle startup a Londra, dove ho partecipato alla fondazione di Houzen, un marketplace per chi gestisce portafogli di immobili in affitto, di cui adesso sono solo investitrice. Così è nata la collaborazione con Forbes e con Property Weekly e l’interesse per il ConTech, che lei considera giustamente parte integrante del proptech.
Angelica Donati e l’innovazione nelle costruzioni
Il PNRR, secondo Angelica Donati, è un’occasione unica. Ma per coglierla “bisogna cambiare testa”. “Abbiamo due paletti, che non si possono evitare: il tempo e il target di sostenibilità. Dobbiamo spendere bene e dobbiamo farlo entro il 2026. La tecnologia è un supporto necessario per raggiungere questo obiettivo”. Da utilizzare senza paura. E lo spiega con un’immagine animata: “Chi dice che se dovessimo fare innovazione, distruggeremmo occupazione, dice una fandonia. Nei Jetson (i Pronipoti in Italia, ndr.) c’è una scena in cui una navicella arriva, sputa un palazzo e se ne va. Il capo dice: ricordo quando servivano mesi per fare un palazzo. Ecco queste cose accadono solo nei cartoni animati. (qui puoi leggere un’intervista ad Angelica Donati sul proptech e sulla tecnologia nelle costruzioni)