PROPTECH

Casavo raccoglie altri 20 milioni di euro.Tinacci: raggiungeremo la profittabilità nel 2025



Indirizzo copiato

La raccolta di capitale, guidata da Unicredit, è un’estensione del round serie D del 2022, a cui hanno partecipato i principali azionisti. Obiettivo: completare la transizione verso il modello digital marketplace, accelerata dopo la crisi del 2023, e puntare alla sostenibilità economica

Pubblicato il 6 ago 2024



Giorgio Tinacci_Founder & CEO Casavo[68]
Giorgio Tinacci, founder e CEO di Casavo

Casavo comunica il completamento di una nuova raccolta di capitale da 20 milioni di euro. Tecnicamente si tratta dell’estensione di di un round serie D del 2022. Obiettivo: finanziare il piano industriale che punta alla crescita del marketplace creato dalla scaleup fondata e guidata da Giorgio Tinacci.

Casavo, la nuova raccolta di 20 milioni di euro

Casavo si trova in una fase di transizione che ha portato il modello di business della scaleup fondata nel 2017 verso il marketplace digitale e verso la sostenibilità economica.

Il momento economico non è tra i più favorevoli sia in generale sia per il mercato immobiliare: c’è grande incertezza e volatilità. Casavo intende utilizzare questa nuova iniezione di capitali per potenziare ulteriormente le proprie operazioni, mirando a una trasformazione digitale che promette di riscrivere le regole del gioco nell’ambito immobiliare. Questo sviluppo rappresenta una pietra miliare per l’azienda e sottolinea l’importanza crescente delle tecnologie innovative nel settore.

Il recente round di investimenti da 20 milioni di euro, guidato da UniCredit e sostenuto dalla partecipazione di azionisti di calibro come Exor NV, Project A Ventures, Neva SGR e 360 Capital, segna una continuità strategica rispetto al precedente ciclo di finanziamenti del 2022.

A guidare la raccolta di capitale (non c’è debito, conferma in una nota l’ufficio stampa di Casavo) è stata Unicredit, la banca che ha integrato le soluzioni tecnologiche di Casavo nell’ambito del servizio UniCredit SubitoCasa.

La transizione di Casavo da iBuying a Marketplace

Casavo è stata tra le prima scaleup italiane a fare licenziamenti nell’anno nero del venture capital. A febbraio 2023 Tinacci aveva annunciato un taglio del il 30% dei dipendenti (circa 100 persone) e il ridimensionamento del progetto iBuying per passare al modello di digital marketplace, spostando il focus dalla crescita alla profittabilità.

*Qui puoi leggere la lettera ai dipendenti in cui Giorgio Tinacci ha spiegato le ragioni dei licenziamenti e del cambio di strategia della societàt

Questa transizione strategica non è stata solo una risposta alle mutevoli esigenze del mercato ma anche un passo verso una maggiore sostenibilità finanziaria. E sembra che gli effetti della cura comincino a sentirsi: il fatturato consolidato ha raggiunto i 225 milioni di euro, in crescita rispetto ai 216 del 2022.

La vendita del magazzino immobiliare residuo, completata nei primi mesi del 2024 è stato l’ultimo passo per uscire dalla vecchia era, che prevedeva grandi quantità di capitali per acquistare immobili esponendosi ai rischi di mercato. Il nuovo indirizzo aziendale punta a una struttura più snella e focalizzata sui mercati chiave, promettendo riduzioni significative dei costi operativi e miglioramenti sostanziali nelle performance economiche future.

Obiettivi: digitalizzazione e sostenibilità finanziaria

L’impegno di Casavo nel reinventare il processo di compravendita immobiliare attraverso l’innovazione digitale si manifesta chiaramente nel suo operato e nelle ambizioni per il futuro.

Nel corso del 2023, l’azienda ha servito oltre 3.200 clienti tra venditori e acquirenti e ha distribuito quasi 5 milioni in commissioni agli agenti immobiliari partner, evidenziando la crescita della sua rete e l’impatto positivo delle sue piattaforme digitali.

L’obiettivo adesso è quello di espandere ulteriormente questa base clienti e di continuare a sviluppare servizi che offrano esperienze d’acquisto semplici, smart e trasparenti.

La direzione presa da Casavo non solo segue le tendenze globali verso la digitalizzazione ma si allinea anche con un obiettivo più ampio di sostenibilità finanziaria, come confermato dalle aspirazioni dell’amministratore delegato Giorgio Tinacci di raggiungere la profittabilità entro il 2025.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4