Anche a causa della pandemia di Covid-19, nel corso degli ultimi mesi migliaia di dipendenti hanno smesso di andare in ufficio preferendo – o, in alcuni casi, dovendo – restare a casa. Più di un anno dopo l’inizio dell’emergenza il trend dello smart working ha convinto molti a trasformarsi in digital nomad, viaggiatori che hanno abbandonato l’ufficio per lavorare, grazie alla tecnologia, da posti sempre diversi.
La startup proptech Blueground ha approfittato di questa tendenza creando Blueground Nomad: un servizio che mette a disposizione dei suoi dipendenti appartamenti completamente arredati in 15 città in giro per il mondo, da New York a Londra, passando per Vienna e Parigi.
Secondo le nuove politiche aziendali i dipendenti di Blueground possono decidere, in base alle loro necessità, di continuare a recarsi sempre in ufficio, adottare un’organizzazione ibrida oppure lavorare al 100% da remoto. “Vivere e lavorare in posti nuovi stimola la mente e lo spirito, e Blueground lascia ai propri dipendenti la possibilità di offrirsi come volontari in nuovi progetti che aiutino la crescita personale e professionale” si legge sul sito della compagnia.
I dipendenti che intendono spostarsi possono richiedere l’assegnazione di un appartamento per brevi o lunghi periodi, o anche optare per un trasferimento internazionale duraturo.
Fondata a New York nel 2013 da imprenditori di origini greche, Blueground ha raccolto un totale di 77,4 milioni di dollari in sei round di investimenti, l’ultimo dei quali chiuso a ottobre 2019. La startup offre soluzioni di affitto flessibili e pronte all’uso, disponibili per periodi di almeno 30 giorni.