L'INTERVISTA

Baccarini (Fiaip): l’agente immobiliare sarà phygital e diventerà un property manager

Gian Battista Baccarini, presidente della Fiaip, la Federazione che raggruppa 10mila agenti e 16.500 agenzie immobiliari, non ha dubbi: “Saremo sempre più digitali e tecnologici”. E non ci sarà solo l’intermediazione: “Abbiamo creato una piattaforma che segue tutto il ciclo di vita di un immobile”

Pubblicato il 14 Ott 2022

Gian Battista Baccarini, presidente della Fiaip, la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali

Gian Battista Baccarini sembra avere le idee chiare sul futuro degli agenti immobiliari italiani: “Saranno sempre più digitali, tecnologici e fondamentali per lo sviluppo di un settore che nel suo complesso pesa per il 22% del nostro Pil”. Alla guida da sei anni della Fiaip, la Federazione che raggruppa 10mila agenti e 16.500 agenzie immobiliari, Baccarini non si stanca di chiedere alla politica interventi a favore del settore immobiliare e della sua trasformazione in chiave digitale.

“Quando prima dell’ultima campagna elettorale – spiega – ho chiesto l’istituzione di un Ministero della casa e delle politiche abitative sollecitavo la creazione di una cabina di regia che raggruppasse le tante competenze oggi divise tra diversi dicasteri e fosse in grado di elaborare un piano strategico che punti, grazie anche ai fondi del Pnrr, a digitalizzare totalmente i processi di compravendita a cominciare dall’accesso agli atti come le planimetrie e i documenti di regolarità rispetto alle norme edilizi e e urbanistiche”.

Il nostro futuro è già delineato e si chiama Phygital, cioè un’agenzia immobiliare multidisciplinare che proponga una serie di servizi con soggetti diversi che lavorano fianco a fianco al servizio di tutti e non solo di chi compra o vende un immobile

Cosa intendete con questa formula, un’agenzia ibrida?

“Semplicemente un’agenzia che guarda al futuro e che mette insieme professionisti specializzati non solo nell’intermediazione come è oggi intesa. Il nostro primo passo è stato quello di definire una metodologia, che abbiamo battezzato UnaFiaip e che recepisce tutte le norme e le indicazioni a livello europeo. Una piattaforma che è un metodo di lavoro preciso e che passa attraverso 4 passaggi: la valutazione professionale dell’immobile, un incarico in esclusiva, la collaborazione garantita con altri agenti sul territorio e la definizione di una proposta preliminare completa di tutte le informazioni e i documenti”.

Come vi aiuta la tecnologia in questi passaggi?

“La tecnologia digitale che utilizziamo è fondamentale nella definizione del valore congruo dell’immobile, che si basa su una raccolta dati precisa, a partire dal valore delle transazioni degli immobili nella zona. Non parliamo di valutazioni soggettive, ma del valore dei rogiti registrati in un perimetro che si può stabilire in base all’ubicazione dell’immobile. Ogni immobile ha poi un valore specifico in base alle sue condizioni, alla posizione, al grado di vetustà dell’edificio.

Utilizzare una tecnologia digitale ci aiuta a definire un valore corretto, ad accorciare i tempi della vendita.

Come Fiaip abbiamo anche un protocollo per la firma digitale di tutti gli atti. Abbiamo venduto case con acquirenti negli Stati Uniti”.

Accennava prima all’agenzia multidisciplinare, quali sono gli altri soggetti coinvolti?

“Attorno alla vendita di un immobile ci sono molti servizi, a cominciare dalla intermediazione creditizia, che una volta era riservata solo alle medie e grandi imprese. Adesso grazie alla nuova legge sulla concorrenza anche i nostri agenti possono svolgere questo servizio garantendo le migliori condizioni del mercato, rapidità nella raccolta documentale e nella valutazione del merito creditizio. Ci sono poi diversi altri servizi che possiamo garantire: dalla intermediazione assicurativa, all’amministrazione di condomini a quella che è una nuova frontiera e cioè la gestione vera e propria dell’immobile”.

Diventerete dei property manager?

“Il futuro dell’agente immobiliare è anche quello. Chi compra un’immobile per metterlo a reddito può affidarsi a noi per la ristrutturazione e la gestione degli affitti, della parte fiscale e anche degli interventi di manutenzione”.

Ci sono già molte startup che puntano a questo nuovo mercato…

“Il nostro è un comparto aperto che si modifica in fretta, ma che non può prescindere dal rapporto di fiducia con un agente, con un percorso che a noi piace definire in sicurezza. Durante la pandemia sono ad esempio nate diverse società che promettevano a colpi di spot in tv zero provvigioni. Alla fine anche queste aziende chiedevano però un compenso, anche se forfettario, alla parte venditrice o acquirente. Anche loro facevano intermediazione e quindi sono diventate agenzie.

Non basta un algoritmo per vendere un immobile

Eppure a colpi di algoritmo nascono decine di aziende innovative come gli instant buyers?

“Quello è un mercato interessante e in espansione ma di nicchia. Ci possono essere soggetti interessati a realizzare subito con una vendita ma c’è sempre la famiglia che investe tutti i suoi risparmi e si impegna con un mutuo nell’acquisto della prima casa. Qui è ancora fondamentale il rapporto di fiducia, la stretta di mano con l’agente”.

Per chiudere come vede lo scenario immobiliare italiano?

“La nostra categoria non può che essere ottimista. Il 2022 dovrebbe chiudersi con un +10 per cento circa, secondo le nostre previsioni. Già il 2021 aveva visto circa 750mila transizioni e un segno positivo del +36 per cento rispetto all’anno precedente. Tengono tutti i settori. Poi ovviamente anche noi siamo preoccupati per la crisi energetica, per il rialzo dei tassi bancari, per le ripercussioni sull’economia in generale a cominciare dal mondo del lavoro. E se anche l’inflazione dovesse risalire, siamo convinti che l’investimento nel mattone resti il migliore. Ovviamente sempre con una stretta di mano con l’agente”.

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