L'INTERVENTO

8 lezioni per le città del 2024, fra proptech e sostenibilità

Dalla prima edizione del Proptech Connect di Londra e dalla The Monocle Quality of Life Conference di Monaco emergono alcuni segnali forti: è finita la stagione dei grandi piani, la tecnologia diventa pervasiva e sofistica, la sostenibilità un obiettivo da raggiungere subito. Ecco quali lezioni trarne per il futuro prossimo

Aggiornato il 19 Set 2023

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Città 2024, che cosa aspettarsi? L’anno lavorativo comincia in realtà a settembre e spesso approfitto dell’inizio di questo periodo per fare un salto negli appuntamenti internazionali che hanno l’ottima idea di coincidere con questa ricorrenza e che parlano del mio tema preferito: lo sviluppo urbano.

Il tutto anche per prepararmi al festival internazionale sulle città che organizzo da 7 edizioni con l’impresa sociale Stratosferica all’inizio di ogni autunno (13-15 ottobre 2023 a Torino, vi aspetto!).

Che cosa ho tratto dalla The Monocle Quality of Life Conference di Monaco e dal Proptech Connect di Londra che mi hanno visto curioso partecipante in questa fine estate 2023?

Gli eventi: Monocle Quality of Life Conference e Proptech Connect

Prima di tutto un piccolo brief sulle due conferenze e sul perché le ho scelte.

La conferenza del noto magazine di trend spotting e tendenze Monocle è alla sua ottava edizione e non me ne sono (quasi) persa una: il giusto mix tra ospiti di rilievo (quest’anno tra gli altri il CEO di Lufthansa, i sindaci di Dallas e di Bratislava, il CEO della Munich Security Conference) e una selezione delle migliori pratiche di business e di urbanistica che renderanno il nostro mondo migliore.

La fiera del Proptech (e Contech) di Londra è invece di fatto alla sua prima edizione ed è stata per me una sorpresa, ben organizzata, ricca di startup di attori del real estate europei, con due presenze italiane di rilievo (Planet Smart City e Nhood).

Beh, non aspettatevi però una rivoluzione, una nuova invenzione che cambierà le nostre metropoli o uno scenario realmente disruptive; in entrambe le occasioni ho visto tanta concretezza, volontà di raccontare cose utili subito e senza l’uso di miracolose tecnologie (poca AI per esempio) o di fondi infiniti (all’estero non si parla di PNRR…).

8 lezioni per le città del 2024

Queste le 8 lezioni che mi porto a casa per le nostre città del 2024, alcune molto filosofiche, altre brevi e concretissime:

Non c’è più nulla di facile

Non è più Natale: non pensiamo più di avere tutto facile, dal credito al riempimento delle case e degli uffici. Ne sono tutti coscienti. E relatori e audience parlano chiaro e diretto, annunciando i problemi e le difficoltà come le strategie di breve periodo per risolverle. Meglio raccontarsela subito giusta che pagarne poi troppo tardi le conseguenze. Meglio affrontare subito in ogni confronto e negoziazione l’elefante nella stanza.

La fine dei piani e delle strategie.

Il “superciclo” della geopolitica per il 2024, dopo le crisi del 2001, 2008, 2020, 2022 ci fa concentrare solo su le cose essenziali e i conflitti presenti. Inutile e spesso dannosa ogni previsione. Quello che occorre è mettere in grado la città, la propria organizzazione e in ultima analisi la propria vita di affrontare con le giuste risorse allocate e i giusti strumenti già disponibili qualsiasi avversità o opportunità.

Il controllo delle città e degli edifici

Un maggiore controllo della città e degli edifici abilitato dalla tecnologia: sensori, lockers, cybersecurity applicata all’IOT e agli oggetti fisici. Niente ancora una volta di non visto prima ma con un grado di pervasività e sofisticazione da tenere conto quando si progettano nuovi quartieri o nuovi building.

Sostenibilità sì, ma a breve

Una sostenibilità del breve periodo: bandite anche qui le promesse di lungo periodo, i grandi progetti pronti nel 2030. Sono disponibili e vanno usati subito gli strumenti di riuso dell’acqua nelle nostre case, la purificazione aria in tempo reale nei nostri spazi di lavoro, il controllo in tempo reale dell’occupazione spazi e della temperatura per efficientare le spese e il consumo di co2.

L’alleanza pubblico-privato

Una nuova alleanza pubblico-privato, ormai chiarissimo punto, centrale per esempio nella presentazione del nuovo programma di open innovation di Nhood Italia. Come dicono i sindaci più smart: il punto centrale è il “business model” delle città. E da solo il pubblico non ce la può fare.

Riuso, riuso, riuso

Un nuovo concetto di legacy dei grandi eventi, esplicitato per esempio dalle Olimpiadi di Parigi 2024. In sintesi, la vera legacy non è nel trovare un uso futuro delle venue costruite per l’occasione, ma la rinuncia (a volte quasi totale) alla edificazione. Riuso, Riuso, Riuso (poi città come Parigi hanno in effetti già tutto, diverso il caso per le città delle economie emergenti).

Motivare il ritorno in ufficio

Il ritorno al lavoro in ufficio sarà solo possibile generando eventi o occasioni di contatto e di cultura gratuite, organizzate per i dipendenti e i loro amici/famiglie dalle stesse aziende (magari abilitati da app, veri e proprio hub di leisure, networking), bisogna dare delle vere ragioni per fare commuting, soprattutto per risolvere il tema del lunedì e del venerdì (giorni ormai deserti per esempio a Londra).

La fine del fast delivery

Il fast o addirittura l’instant delivery scomparirà a breve nelle nostre città, troppo poco conveniente economicamente essendo finita la spinta del venture capital a tassi zero. La logistica urbana tornerà ad essere costosa e molto lenta.

Conclusione: flessibilità e multipolarità

In sintesi, l’edificio, la città, l’azienda perfetta è quello che può trasformarsi, con flessibilità e capacità di rispondere ad ogni urgenza e crisi; un arcobaleno di funzioni e capacità. Più multipolarità (mi confronto uno a uno e cerco di risolvere subito) e meno multilaterismo (cerco alleanze e soluzioni di lungo periodo) per un 2024 di successi per tutti!

Articolo originariamente pubblicato il 19 Set 2023

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Giacomo Biraghi
Giacomo Biraghi

Presidente dell'impresa sociale Stratosferica dedicata alla consulenza urbana e al city making e codirettore del festival internazionale sulle città Utopian Hours. Independent Advisor per aziende, amministrazione pubbliche, associazioni e società di consulenza.

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