Sulla mobilità nelle nostre città si è abbattuto il flagello del coronavirus. La pandemia sta causando vittime, disagi e crisi economica, ma allo stesso tempo ci sta fornendo qualche indicazione (o dovremmo chiamarlo insegnamento?) su come dovrebbe essere una smart city. Non scenario fantascientifico, non solo città iper-tecnologica, ma luogo dove l'innovazione contribuisca a migliorare la vita delle persone. Magari ricorrendo con meno insicurezze ai veicoli a guida autonoma: in Cina Neolix, un produttore di camioncini driverless per le consegne urbane, ha visto incrementare gli ordini in tempo di Covid-19. Oppure optando per i mezzi green: il fatto che, in un periodo come questo, una società italiana che realizza piste ciclo-pedonali con impianti fotovoltaici integrati abbia ottenuto ben più della somma richiesta in crowdfunding, lascia ben sperare. |