È risaputo che le aziende che non riescono a stare al passo con l'innovazione rischiano di scomparire: è l'effetto della disruptive innovation. Ma questo non significa rinunciare al business tradizionale. Anzi. Bisogna fare "wise pivot", come dice nel suo nuovo libro Paul Nunes, già autore di "Big Bang Disruption". Nell'intervista a EconomyUp spiega che cosa significa usare l'old per ideare una soluzione destinata al futuro (il "new"), facendo pivot sul presente (il "now"). È questa la post disruption. Un concetto che riporta al centro le aziende consolidate con voglia e capacità di valorizzare la "legacy", investendo su competenze, tecnologia e innovazione. E aprendosi. Si può co-innovare con altre imprese (come stanno facendo Telepass con Arval o Toyota con Panasonic) o portando al proprio interno startup, come questa settimana ha fatto Crif con Inventia o Carrefour con Potager City. Buona innovazione a tutti! |