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Wayla: come funziona la nuova startup del trasporto urbano condiviso on-demand



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Wayla propone van da chiamare da app e condividere: non seguono linee fisse o orari prestabiliti, ma si adattano alle richieste degli utenti, creando percorsi ottimizzati in tempo reale. Il debutto previsto a Milano entro ottobre 2024

Pubblicato il 15 ott 2024



Wayla
Wayla

Wayla è una startup esordiente che si prepara a fare il suo ingresso nel panorama della mobilità urbana italiana, presentandosi come soluzione innovativa per colmare le lacune del trasporto pubblico e privato nelle grandi città. Il servizio, il cui nome è un gioco di parole che richiama il saluto milanese “ueilà”, si basa su un modello di trasporto condiviso on-demand, attraverso una flotta di van che possono ospitare fino a 14 passeggeri. Secondo Alessandro Villa, uno dei co-fondatori e COO di Wayla, l’obiettivo è offrire “un’alternativa pratica, efficace, sicura ed economica alla mobilità urbana non di linea”.

Il servizio punta a distinguersi per la flessibilità: i mezzi non seguono linee fisse o orari prestabiliti, ma si adattano dinamicamente alle richieste degli utenti, creando percorsi ottimizzati in tempo reale. Questa caratteristica permette a Wayla di inserirsi strategicamente in quelle fasce orarie e aree urbane dove i servizi di trasporto tradizionali mostrano le loro maggiori carenze, in particolare nelle ore serali e notturne. L’approccio di Wayla alla mobilità urbana si basa su un’analisi delle esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alla sicurezza e all’accessibilità economica, due aspetti che spesso rappresentano criticità nei sistemi di trasporto urbano esistenti.

Milano come laboratorio: il debutto di Wayla nel capoluogo lombardo

La startup ha annunciato il debutto a Milano entro ottobre 2024. La scelta come città di lancio non è casuale. Il capoluogo lombardo, noto per il suo dinamismo e la sua apertura all’innovazione, si presenta come il terreno ideale per testare e affinare questo nuovo modello di mobilità urbana. Il servizio inizierà a operare all’interno del perimetro della circonvallazione filoviaria (90-91), con un’estensione strategica al quartiere Città Studi, ricco di giovani e studenti. La fase iniziale vedrà l’impiego di una flotta composta da cinque Fiat Ducato, ciascuno con una capienza di 14 passeggeri, operativi dal giovedì alla domenica, dalle 19 alle 3 del mattino. Questa scelta di orari e giorni non è casuale, ma risponde a una precisa analisi delle esigenze di mobilità della città, concentrandosi sui momenti in cui la domanda di trasporto è più alta e l’offerta tradizionale più carente. Villa sottolinea come “di notte la frequenza dei mezzi pubblici è ridotta o assente e c’è un innegabile problema di sicurezza, molto sentito soprattutto dalle donne“. Wayla si propone quindi come soluzione a queste problematiche. La startup ha sviluppato il suo business plan con il supporto di esperti del settore, tra cui Marco Ficarra di Moffu Labs e Ludovico Maggiore di MobilityUp, e ha raccolto un round di finanziamento pre-seed di 500.000 euro per supportare il lancio e le prime fasi di operatività.

Come funziona Wayla: tecnologia e sostenibilità

Al cuore dell’offerta di Wayla c’è una piattaforma tecnologica sviluppata in collaborazione con Ioki, una società specializzata in soluzioni di mobilità on-demand e controllata dalla Deutsche Bahn. Questa partnership tecnologica consente a Wayla di offrire un sistema di prenotazione e pianificazione dei percorsi.

Gli utenti possono prenotare il loro viaggio attraverso un’app dedicata, che calcola in tempo reale il percorso ottimale e il prezzo della corsa. L’algoritmo di Ioki è in grado di raggruppare automaticamente i passeggeri con percorsi simili, ottimizzando l’utilizzo dei veicoli e riducendo l’impatto ambientale del servizio. Benjamin Pfeifer, CEO di Ioki, sottolinea come questa soluzione possa risolvere il problema dell’attesa dei taxi, particolarmente sentito a Milano nelle ore serali.

Sul fronte della sostenibilità, Wayla ha dichiarato l’intenzione di transitare verso una flotta completamente elettrica nel medio termine, allineandosi con gli obiettivi di riduzione delle emissioni delle grandi città. Inoltre, i veicoli saranno dotati di dispositivi per accogliere persone con disabilità.

Dal concept alla realtà: il team e la visione dietro Wayla

Dietro il progetto Wayla c’è un team composto da cinque fondatori con background diversificati ma complementari. Alessandro Villa, che ricopre il ruolo di COO, porta al progetto la sua esperienza quasi decennale in ambito operations e consulenza per aziende produttive e di servizi. La sua dedizione al progetto è evidente dal fatto che sta personalmente sostenendo gli esami per ottenere la licenza di guida e la CQC, pronto a mettersi al volante in caso di necessità. Gli altri co-fondatori includono figure con esperienza in ambito legale, vendite, pricing e consulenza strategica. La visione del team è chiara: non si tratta solo di offrire un nuovo servizio di trasporto, ma di contribuire a un cambiamento paradigmatico nel modo in cui le persone si muovono in città.

Prospettive future: l’espansione di Wayla oltre Milano

Sebbene Wayla stia ancora iniziando il suo percorso a Milano, il team vorrebbe estendere il servizio all’hinterland milanese e successivamente alle principali città italiane. L’obiettivo a lungo termine è ancora più ambizioso: l’Europa. L’espansione non riguarderà solo la copertura geografica, ma anche l’ampliamento delle fasce orarie di servizio, con l’obiettivo finale di offrire un servizio H24 in tutte le città in cui opera.

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