“La città più funzionale e adatta a una migliore qualità della vita dovrebbe essere multi-centrica per non costringere le persone e i residenti a doversi spostare per forza verso il centro cittadino. Le città di oggi, e tutte quelle che hanno radici lontane, si sono via via allargate attorno a un antico centro storico, che continua a rappresentarne il fulcro e il punto di riferimento e di attrazione. Ma, per avere città moderne, funzionali ed evolute, dobbiamo uscire dalla logica delle città mono-centriche, perché inevitabilmente risultano ormai troppo congestionate e poco sostenibili”. A dirlo è Vittorio Loreto, un fisico, che da anni studia i sistemi complessi e i meccanismi dell’innovazione, in questo articolo di Proptech360.
Direttore del Sony Computer Science Lab a Parigi, dove guida il gruppo di “Innovation, Creativity and Artificial Intelligence”, Loreto ha coordinato diversi progetti a livello UE sulle dinamiche dell’innovazione e della creatività. Per questo ritiene fondamentale l’uso delle nuove tecnologie per realizzare le città di domani. “Usiamo dati, modelli matematici, machine learning, intelligenza artificiale – spiega – per capire da dove partono e dove arrivano le persone, quale percorso fanno per arrivarci”, e quindi costruire “piattaforme di sviluppo e innovazione”.
Come possiamo rendere i grandi flussi della mobilità più fluidi ed efficienti? “Guidati dai dati di settore, costruiamo modelli matematici – chiarisce lo specialista di Fisica dei Sistemi complessi – e, da lì, facciamo delle proiezioni, che servono a capire in quale direzione possiamo muoverci, cercando di migliorare i parametri di vivibilità”.
In pratica vengono realizzate e utilizzate mappe digitali e interattive, in grado di simulare subito cosa accadrebbe in città a seconda dei diversi parametri inseriti (volumi di spostamenti e di traffico, strutture da raggiungere, linee di trasporto, eccetera). Cliccando sulla mappa, il sistema matematico e informatico indica quanto tempo si impiega a fare un tragitto, per esempio per andare da un Comune dell’hinterland a una piazza del centro cittadino, attraverso la mobilità intermodale, fatta di tragitti in auto, treno, metropolitana, micro-mobilità e via dicendo. “Come in un videogioco – afferma Loreto – sulla mappa digitale della città è possibile ad esempio aggiungere una nuova linea della metropolitana, o una nuova strada di collegamento, e si vede subito come cambia il Velocity Score”, cioè il tempo che si impiega a fare un certo tragitto, e i relativi costi per i viaggiatori.
Un sistema che permette dunque di ripensare e riprogettare le città partendo dai dati.
PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO SU VITTORIO LORETO CHE PARLA DI SMART CITY VAI A QUESTO LINK