Uber sta pianificando il lancio in Europa entro fine anno del suo nuovo servizio di noleggio di biciclette elettriche, investendo così nel sempre più competitivo mercato dei trasporti alternativi alle auto. L’intenzione di portare le e-bike nel Vecchio continente è stata annunciata a Berlino dal CEO della compagnia, Dara Khosrowshahi, il quale ha anche chiarito che proprio la capitale tedesca sarà la prima città al di fuori degli Stati Uniti a essere raggiunta dalle biciclette rosse con il marchio “Jump” (società acquisita due mesi fa da Uber). E che andranno ad aggiungersi al già numeroso parco veicoli presente in città, dove almeno tre società concorrenti (la startup statunitense Lime e le cinesi Mobike e Ofo) si contendono il mercato delle biciclette elettriche con circa 16mila veicoli circolanti.
Mercato che invece alcuni contendenti hanno già abbandonato: a febbraio, infatti, Gobee (di base a Hong Kong) ha annunciato la fuga dall’Europa perché nel Vecchio continente “abbiamo dovuto affrontare una serie di ostacoli, e purtroppo, tra tutte queste sfide, una in particolare ha rappresentato un problema che non potevamo superare: nelle ultime settimane i danni alla nostra flotta hanno raggiunto limiti che non possiamo più contenere con le nostre forze e con le nostre risorse”.
Si può fermare Uber, non si può fermare la crescita delle app per la mobilità
Incurante dei possibili problemi che hanno già scoraggiato Gobee, Uber è invece “pronta a cercare di risolvere alcune delle maggiori sfide per le città tedesche: ridurre l’inquinamento e la congestione del traffico e aumentare l’accesso a soluzioni di trasporto green”, ha spiegato Khosrowshahi. Come già succede per il servizio di ride-sharing, anche le bici di Uber potranno essere noleggiate attraverso un’app sullo smartphone e, se la politica di prezzi si rivelerà essere in linea con quella statunitense, il prezzo richiesto dovrebbe essere intorno ai 2 euro ogni mezz’ora di pedalate.
L’investimento nelle e-bike dovrebbe però essere solo il primo passo di un riposizionamento annunciato ad aprile dal CEO della società: Khosrowshahi aveva infatti lasciato intendere che Uber si sta trasformando da semplice società di ride-sharing (business con il quale ha avuto non pochi problemi, dalla guerra con i tassisti alle accuse di stupro in tutto il mondo a carico dei propri autisti) in fornitore di servizi di mobilità a tutto tondo. Così il prossimo step, secondo quanto aveva fatto presagire il discorso del numero uno della società, potrebbe essere quello di offrire anche soluzioni di trasporto pubblico come biciclette (diventate ora realtà negli Usa e prossimamente a Berlino) bus e treni.