MOBILITÀ DEL FUTURO

Transportation Technology: quali sono le innovazioni tecnologiche che stanno cambiando i trasporti

Con Transportation Technology s’intendono tutte quelle soluzioni che permettono di migliorare il modo di muoversi sulla terra e nello spazio, e che contribuiscono all’innovazione nel trasferimento di merci e oggetti. Qui un approfondimento

Pubblicato il 01 Dic 2020

Il team di Kineton, azienda che si occupa di Transportation Technology

La Transportation Technology ha cambiato e sta cambiando il mondo, la società e la nostra vita quotidiana. Con Transportation Technology s’intendono tutte quelle innovazioni e le nuove soluzioni nel campo dei trasporti che ci permettono di muoverci in città, nel mondo (tra un paese e ed un altro) e persino nello spazio. La Transportation Technology comprende anche tutte le innovazioni nel campo del trasporto merci ed oggetti: partendo dallo spostamento delle merci su larga scala, fino al privato delle consegne a domicilio.

Perché si parla di Transportation Technology

Ci sono tre ragioni principali da cui derivano le innovazioni nel campo dei trasporti. Per primo, l’efficienza: si ricercano nuovi modi di viaggiare che consentano di impiegare meno tempo e meno risorse. Secondo, la sicurezza: si ricercano tecnologie che permettano gli spostamenti con meno rischi, sia per chi percorre il viaggio, quindi chi è alla guida o sfrutta determinati veicoli, sia per chi dovesse trovarsi sullo stesso percorso, ad esempio un pedone che attraversa una strada trafficata. Terzo, la comodità: oltre alla ricerca di un metodo efficiente e sicuro per spostarsi, anche la comodità richiama attenzione; questa può essere collegata sia al tipo di veicolo usato per il trasporto sia all’accessibilità di tale mezzo. Questi tre elementi sono interconnessi tra loro e la tecnologia in questo ambito si evolve velocemente creando nuovi modi per trasportare e migliorando quelli esistenti. “In pochi anni si creano enormi differenze e il mercato è molto competitivo dal punto di vista ingegneristico, per questo è importante ricercare e restare sempre aggiornati sulle nuove tecnologie” ci dice Salvatore Pirozzi, Chief Technology Officer di Kineton – scaleup italiana nata nel 2017 che fa ricerca in ingegneria e tecnologia d’avanguardia, e si occupa di Transportation Technology in particolare per il settore automotive.

Salvatore Pirozzi, Chief Technology Officer di Kineton
Un esempio avanzato di Transportation Technology è Hyperloop. Il prototipo è stato lanciato da Elon Musk, fondatore di Tesla Motors, tra il 2012 e il 2013, e consiste sostanzialmente in un treno ad altissima velocità. Hyperloop si basa su lunghi tubi a bassa pressione, all’interno dei quali viaggiano delle capsule per il trasporto passeggeri e merci; il sistema sfrutta la levitazione magnetica per il movimento, e consente di percorrere distanze anche molto lunghe ad impatto zero. Poiché la tecnologia di Hyperloop è open source (accessibile a tutti gli interessati nel settore), oltre a Space X di Elon Musk, diverse startup e società hanno iniziato a lavorare su alcuni prototipi di Hyperloop. Ad esempio Virgin Hyperloop, ha effettuato il primo test con passeggeri il 3 novembre di quest’anno in Nevada, nel deserto fuori Las Vegas. Le capsule (o pod) di Virgin Hyperloop arrivano oltre 1000Km/h, 3 volte più veloci di un treno ad alta velocità; questo nuovo metodo di trasporto avrà anche un impatto ambientale minore rispetto agli altri sistemi di trasporto passeggeri usati oggi.

Effetti e vantaggi della Transportation Technology

Il fattore ambiente

La riduzione dell’inquinamento è ormai un requisito essenziale della Transportation Technology. C’è molta attenzione all’ambiente ed all’utilizzo di mezzi e veicoli ad emissioni zero. “Un elemento che ha rivoluzionato il settore automotive negli ultimi 10 anni è sicuramente l’aspetto delle emissioni” -conferma Pirozzi- “La ricerca è sempre più spostata verso motori elettrici e tutte le tecnologie per ridurre l’impatto ambientale. Questa tendenza al green ha cambiato non solo l’industria dell’auto, ma anche le scelte dei consumatori: se in passato un’automobile veniva scelta in base alla performance del motore, oggi si preferiscono automobili meno inquinanti con le quali si può girare anche nei centri urbani, sempre più limitati dalle restrizioni per la circolazione di mezzi inquinanti”.

Un nuovo modo di muoversi

La ricerca nella Transportation Technology di mezzi sempre più efficienti per muoversi (e per muovere merci) riduce i tempi di spostamento e contribuisce al miglioramento economico-produttivo del singolo individuo, che risparmia del tempo nello spostamento e può investirlo in altre attività; contribuisce anche a quello della società, in quanto spostamenti più facili e veloci rendono il mondo più vicino ed accessibile. Ma non solo: “Se una volta l’auto era solo un mezzo per spostarsi da un punto A ad un punto B, oggi si guarda anche all’intrattenimento, a cosa fare durante il viaggio” ci dice Pirozzi “Le automobili sono sempre più dotate di dispositivi per l’intrattenimento e servizi digitali, comunicano con le applicazioni degli smartphone e ci permettono di utilizzarle, ovviamente tutto in sicurezza. Abbiamo un vero e proprio personal computer incastrato nella vettura”.

Sicurezza prima di tutto

La Transportation Technology rende inoltre i sistemi di trasporto sempre più sicuri. Ne sono un esempio i sensori sulle auto che rendono le vetture capaci di frenare in autonomia se rilevano delle persone sulla loro traiettoria, così da ridurre il rischio di incidenti dovuti alla distrazione del guidatore. “Le tecnologie più usate sono varie” -dice Pirozzi- “si passa dai sensori di parcheggio, ai radar e telecamere che consentono, per esempio, di mantenere una velocità costante o la distanza dal veicolo davanti”. Non solo, sempre in tema sicurezza Pirozzi ha precisato che “nel settore automotive oggi si guarda anche alla cybersecurity” (ovvero alla possibilità di un attacco esterno, che blocchi o interferisca con il sistema della vettura proprio per via delle connessioni). Oggi, in un mondo completamente connesso, le automobili non sono escluse: la possibilità di avere un veicolo che comunica con altri veicoli e con le infrastrutture, consente uno scambio di informazioni tra utenti più veloce ed efficace.”

Influenza sull’industria

La Transportation Technology non influenza solo l’automobile come prodotto finale, ma anche la catena di produzione e validazione del veicolo. Pirozzi ci spiega che “grazie alle nuove tecnologie è possibile eseguire i test preliminari attraverso simulazioni digitali e usare le vetture di prova solo nei test finali. Questo consente di velocizzare la produzione, risparmiare sui costi delle vetture di test, e di eseguire manovre particolari con maggiore sicurezza”.

Altri benefici

La Transportation Technology influenza anche i sistemi di trasporto “classici”; grazie alla tecnologia oggi abbiamo la possibilità di viaggiare risparmiando tempo e risorse. Ad esempio possiamo effettuare un check-in online prima di presentarci in aeroporto: questo semplifica e velocizza tutto il processo per salire sull’aereo e riduce il traffico di i passeggeri al check-in. Ancora, grazie al digitale, abbiamo sistemi avanzati di gestione dei trasporti che permettono un monitoraggio più efficiente delle situazioni in strada e consentono di ricevere informazioni affidabili in tempo reale; questo varia dalle informazioni sul traffico in strada, al tracciamento di merci ed oggetti. Questo vale anche per le automobili, Pirozzi ci conferma che “elementi che fino a qualche anno fa erano straordinari, come il navigatore, ora sono uno standard per le vetture. Le automobili oggi sono dotate di maggiori confort, ma sono anche più sicure”.

Transportation Technology nell’automotive: veicoli elettrici e guida autonoma

Parlando di Transportation Technology nel settore automotive, il primo pensiero è rivolto alle automobili elettriche: veicoli alimentati ad elettricità, ad emissioni zero, la cui batteria si può ricaricare come si fa per qualsiasi altro dispositivo. Le auto elettriche sono molto più silenziose e contribuiscono anche a ridurre l’inquinamento acustico nelle città. Se una volta la possibilità di ricaricare un auto elettrica poteva essere difficile lontano da casa, oggi diversi centri urbani stanno aumentano le stazioni di ricarica per queste auto. Inoltre i costi di un “pieno elettrico” sono inferiori rispetto ad un pieno di benzina o diesel. Una critica che è stata fatta alle auto elettriche è la limitata capacità di percorrenza per singola ricarica. Tuttavia oggi esistono modelli che possono percorrere diversi chilometri con una ricarica: si parte da 150-200km dei modelli più economici, fino ai modelli con maggiore autonomia che arrivano oltre i 500km. Ne sono esempio le vetture della Tesla: Model S con un’autonomia di 652km, e Model X con 561km. Altro esempio è Nissan Leaf, la vettura elettrica della Nissan; è l’auto elettrica più venduta in Italia ed in Europa, ha una percorrenza fino a 270km ed è l’ideale per gli spostamenti in città (il modello Leaf E+ raggiunge fino a 385km). Pirozzi ci dice anche che “Tra i progetti innovativi di Kineton c’è proprio lo sviluppo di una minicar interamente elettrica e connessa, la Kinecar”.

Così come per le auto elettriche, si parla anche di veicoli a guida totalmente autonoma. Diverse aziende in tutto il mondo (come Google, Tesla, e Uber) stanno studiando come creare delle auto dalla guida completamente autonoma, sviluppando nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale del veicolo per permettere alla vettura di comprendere l’esterno e reagire a tutti gli scenari possibili in strada. La preoccupazione maggiore in questo ambito è proprio l’abilità del veicolo di riuscire a prevedere e calcolare tutte le situazioni complesse che possono verificarsi. “Questa possibilità si presenta ancora distante e l’intervento umano alla guida è ancora indispensabile” – Pirozzi aggiunge anche che- “La ricerca si sta concentrando molto sullo sviluppo del software e sulla sua interazione con l’esterno. Il fatto che l’automobile possa parlare è importante per permettere alla vettura di conoscere il mondo esterno e di agire se ce ne fosse bisogno”.

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Ginevra Piadelli

Laureata in Lingue, Economie ed Istituzioni dell'Asia e appassionata di Giappone. Attualmente seguo un master in diritto comparato presso l'università di Nagoya.

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