Torino si prepara ad ospitare l’atteso Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura, grande progetto che punta ad aiutare la città a superare la crisi industriale del settore automobilistico per rilanciarsi e confermarsi capitale dell’innovazione nella mobilità in Italia. Obiettivo del Polo: diventare punto di riferimento per la formazione, la ricerca e sviluppo, il trasferimento tecnologico dell’intero settore automotive. L’iniziativa, prevista da tempo, è stata presentata ufficialmente il 16 luglio 2021, nell’area Tne (Polo tecnologico Mirafiori) di corso Settembrini 178, dai suoi promotori: Politecnico, Università degli Studi, Cim4.0, Api, Camera di Commercio, Unione Industriale, Regione Piemonte e Città di Torino, tutti enti e istituzioni che accompagneranno le imprese nell’innovazione e nella formazione. L’operatività del Polo è prevista per il 2023.
Torino e l’innovazione nella mobilità
Storica capitale dell’auto italiana, Torino sta promuovendo da qualche tempo una serie di iniziative che puntano a collocarla al primo posto delle città italiane più innovative nel campo dell’automotive e della mobilità intelligente. Tanto che il capoluogo piemontese è stato scelto da Harvard come modello italiano di smart city.
L’innovazione a Torino: da capitale italiana dell’auto a modello di smart city. Ecco perché
Come è nato il Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura
Già l’anno scorso era partito l’iter legislativo per la creazione di un Polo nazionale di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore dell’Automotive nell’area di crisi industriale di Torino. Previsto dal Decreto Rilancio che, all’Art. 49, stipula la creazione di un “polo di eccellenza per la ricerca sulle nuove forme di mobilità quali la mobilità elettrica, la guida autonoma e le applicazioni dell‘Intelligenza Artificiale al settore”, la conferma del lancio del progetto è arrivata dal decreto-legge del 25 maggio 2021 relativo a “Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”. Il provvedimento contiene appunto una delle iniziative più importanti per il territorio: il Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura. Importante per almeno due motivi: vede la partecipazione di una serie di attori che vanno a comporre un ecosistema ricco e articolato impegnato nell’innovazione della mobilità; prevede una serie di attività destinate ad arricchire ulteriormente questo ecosistema di competenze, professionalità, tecnologie e spazi per alimentarsi e alimentare l’industria di riferimento.
Ecco cosa farà il Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura.
Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura: tutti i servizi
Formazione continua, attraverso le lauree professionalizzanti, percorsi Its, Accademy e Learning Hub per i lavoratori e per il mercato del lavoro con il coinvolgimento del Politecnico, dell’Università, della Scuola Camerana, Skillab, Api Formazione, Cim4.0, etc.
Ricerca finalizzata, attraverso iniziative e attività di ricerca del Politecnico, dell’Università e di altri Centri di Ricerca pubblici e privati nel settore della Mobilità Sostenibile e dell’Industria 4.0
Ricerca applicata, trasferimento tecnologico, innovazione di prodotto e processo attraverso l’attività di tutti gli enti di ricerca pubblici e privati nel settore della Mobilità Sostenibile e della Manifattura;
Networking attraverso strategie di comunicazione, organizzazione e gestione di eventi B2B in cui saranno coinvolte realtà come il Mesap, Torino Wireless, CIM4.0, DIH Piemonte, etc.
Co-location di imprese attraverso lo sviluppo di un ecosistema industriale territoriale con incubazione e accelerazione che coinvolgerà grandi aziende, PMI e start up legate all’industria 4.0.
La tempistica e i finanziamenti
I primi spazi definitivi saranno disponibili entro il 2023 e la piena operatività è prevista per il 2025, ma già ora è garantito l’avvio dei servizi alle aziende. Come riporta questo articolo Internet4Things, i primi 40 milioni di euro, fondamentali per l’avvio del progetto, sono disponibili grazie ad un contributo della Regione Piemonte, un finanziamento della Camera di commercio di Torino e ai primi fondi previsti dal Mise nel decreto legge citato sopra.
Come sarà il Polo della Mobilità Sostenibile e della Manifattura
Il Polo della Mobilità Sostenibile e della Manifattura sarà organizzato secondo un modello “Hub & Spoke” (Centro con connessioni a rete) coordinato dal Politecnico di Torino, con Hub principale a Torino connesso a realtà di eccellenza in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Campania, Abruzzo, Toscana, Puglia, Basilicata e Sicilia.
“Il Polo di Mirafiori diventerà centro di ricerca, test e accelerazione”
“Quando si riesce a fare sistema tra formazione, servizi alle aziende e ricerca applicata – ha dichiarato il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – si creano le condizioni ottimali per realizzare progetti di sviluppo come quello del Polo della Mobilità Sostenibile e della Manifattura. Nel Polo di Mirafiori, imprese italiane e internazionali troveranno ricerca applicata di alto livello, accompagnata anche dalla possibilità di formare il proprio personale con le competenze necessarie per implementare questa innovazione; potranno testare prodotti e soluzioni dall’alto valore tecnologico, essere in rete con grandi aziende, Pmi e startup, incubare, accelerare ed essere parte di un modello di sviluppo industriale unico nel suo genere. La possibilità di ripartire dall’automotive e dalla manifattura, due ambiti storicamente trainanti per l’economia del territorio – ha concluso Saracco – rappresenta una grande chance per Torino, per il Piemonte e per tutto il Paese che oggi deve fondare la propria ripresa economica su un modello di sviluppo tecnologico di eccellenza, come quello che potremo mettere in campo a Mirafiori”.