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Telepass premia la startup Auting e lancia il nuovo servizio Next

Auting, che propone un servizio di car sharing peer to peer, è la startup vincitrice della prima call di Telepass. Che, in occasione dell’evento finale della competizione, ha presentato in anteprima Next, un nuovo dispositivo sviluppato in collaborazione con Arval per proporre nuovi servizi in mobilità

Pubblicato il 22 Gen 2020

Da sinistra Ludovico De Giudici (Auting) premiato da Gabriele Benedetto, CEO di Telepass

Condivisione, interconnessione, integrazione: sono le parole chiave della smart mobility emerse dall’incontro organizzato da Telepass il 22 gennaio presso la Fondazione Feltrinelli di Milano. dal titolo “La mobilità intelligente del futuro. Quali nuove opportunità?“. L’evento è stata anche l’occasione per premiare Auting, startup impegnata nel car sharing peer-to-peer, vincitrice di  “Telepass Pay Ecosystem: una call per l’ecosistema di mobilità integrata”, e per annunciare una novità lanciata da Telepass insieme con Arval: Next, un dispositivo da collocare nell’autovettura che è in grado di proporre al guidatore una serie di servizi (rifornimento di carburante, lavaggio auto ecc. ecc.) attraverso un sistema vocale. Vediamo in dettaglio come si è svolta la giornata e i tanti spunti emersi dagli interventi dei partecipanti.

Il talk: “La mobilità intelligente del futuro. Quali nuove opportunità?

“Nella smart mobility si stanno concentrando gli investimenti globali”

Dopo l’introduzione di Giovanni Iozzia, direttore di EconomyUp, che ha sottolineato come l’innovazione stia profondamente trasformando il settore della mobilità, è intervenuto Andrea Rangone, CEO di Digital360: “La smart mobility – ha detto – è il secondo ambito al mondo, dopo il fintech, in cui si stanno concentrando tutti gli investimenti globali del venture capital in startup”. Un trend che può dunque offrire importanti opportunità di business. “Le aziende che hanno maggiore successo – ha ricordato Rangone – non sono quelle che vendono tanto oggi, ma quelle che hanno già sviluppato core competence al momento non visibili e tuttavia indispensabili nel prossimo futuro”.

“La platform economy della mobilità”

“La mobilità è soggetta a profonda innovazione – ha rimarcato Gabriele Benedetto, CEO di Telepass – per una serie di motivi: il ruolo dell’auto sta cambiando (la proprietà dell’automezzo è un elemento meno importante rispetto al passato), c’è una spinta verso la sostenibilità ambientale e verso l’elettrico”. In questo scenario si colloca la “piattaforma inclusiva per tutti i servizi” creata da Telepass: dalla sua originaria mission di fornitrice di sistemi di pagamento per i pedaggi autostradali, l’azienda ha esteso la propria offerta a tutta una serie di servizi a disposizione dell’utente, dal pagamento delle strisce blu a quello dello skipass e molto altro. Come? Grazie anche e soprattutto al suo patrimonio di dati. “Usiamo i dati non per rivenderli ma per offrire maggiore qualità al cliente, per fare upselling individuando nuovi servizi data driven e per l’individuazione delle frodi”. La piattaforma aperta della mobility proposta da Telepass può essere considerata parte della platform economy scaturita da modelli di business come quelli di Amazon o Apple? “È una platform strategy meno invadente per il cliente – precisa Benedetto – perché non chiediamo una fee agli altri soggetti della piattaforma. Il nostro è più un modello di abbonamento alla Netflix”.

Telepass e la smart mobility, il talk. Da sinistra a destra: Gabriele Benedetto, CEO Telepass, Giovanni Iozzia, direttore di EconomyUp, e Andrea Rangone, CEO di Digital360
“La tecnologia contribuisca all’interscambio tra privato e pubblico”

Un player importante nell’ecosistema della mobilità urbana è l’amministrazione pubblica. Da qui l’intervento di Marco Granelli, Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, che ha detto: “Dobbiamo offrire innovazione, ma anche evitare congestione e degrado, dobbiamo far sì che il cittadino scelga il ‘pezzetto’ di mobilità più adatto alle sue esigenze nel modo più semplice possibile. Un modo che sia vincente per l’ambiente ma anche per il suo portafoglio. I sistemi devono dunque essere flessibili, comodi, occorre disincentivare l’uso di sistemi dannosi per l’ambiente. L’amministrazione deve lavorare per cambiare il volto della città e far vedere che ci sono diversi modi spostarsi”. A questo proposito Granelli ha ricordato alcuni dei passi fatti in questa direzione dal Comune di Milano: l’autorizzazione, partita proprio ieri, alle biciclette elettriche in free-floating di Helbiz (vedi sotto), e l’attenzione alla micromobilità, con l’attuale sperimentazione dei monopattini elettrici. “Abbiamo bisogno che la tecnologia contribuisca all’interscambio tra l’auto privata, il sistema di trasporto pubblico e la micromobilità”.

“Integrare mobilità collettiva e condivisa”

Del ruolo del trasporto pubblico nell’ecosistema della mobilità ha parlato Arrigo Giana, Direttore generale di ATM. Introdotto da Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera e responsabile di Corriere Innovazione, Giana ha evidenziato la necessità di “integrare le grandi reti di mobilità collettiva con quelle della mobilità condivisa. Non siamo più competitor – ha sottolineato – dobbiamo integrare diverse offerte in un sistema complessivo. Anche il cliente è condiviso, ma si deve poter condividere anche la base clienti con gli altri attori, senza paura di essere disintermediati rispetto al proprio cliente”. Rilevante anche il tema della mobilità sostenibile. “ATM ha fatto scelte green – ha ricordato – come sostituire tutti gli autobus diesel con quelli elettrici”.

“La nuova mobilità sia capace di ascoltare il cliente”

Al concetto di mobilità sostenibile Gianna Martinengo, fondatrice e presidente di Didael Kts, ha voluto aggiungere quello di mobilità sociale. “La sfida dei prossimi 20 anni – ha detto – è capire che cosa faranno le tecnologie di noi. Alla base c’è la capacità di ascoltare e dialogare con il consumatore, che oggi è co-designer e co-planner. Sono gli utenti che diventano produttori di idee”.

Per Lorenzo Pireddu, Head of Italy Uber, il futuro è “condiviso, sostenibile e anche tridimensionale”. Uber Air sta, infatti, sviluppando con Hyundai un servizio on demand che offrirà ai viaggiatori un mezzo simile a un elicottero, che decolla e atterra in verticale.

Sulla micromobilità sta invece puntando Salvatore Palella, CEO di Helbiz, che considera un elemento chiave per la mobilità del futuro “l’intermodalità di servizio”. Come accennato sopra, Helbiz ha appena ottenuto dal Comune di Milano una licenza per operare come gestore di un servizio di e-bike freefloating. Circa 2.500 esemplari di Greta, la bicicletta elettrica a pedalata assistita, saranno collocate nelle prossime settimane in tutte le principali aree del centro cittadino. In più, grazie a un accordo con Telepass, sarà possibile noleggiare monopattini e bici Helbiz e saldare il costo delle corse con Telepass Pay, l’innovativa app che permette anche il pagamento delle strisce blu, del carburante, del bollo auto e molto altro.

L’importanza di Smart Car e infrastrutture

Per lo sviluppo della smart mobility sarà necessaria un’importante qualificazione delle infrastrutture e la diffusione dei veicoli connessi e delle smart car, ha ricordato Monica Nicoli, Professore Associato di Telecomunicazioni del Politecnico di Milano, che partecipa al gruppo di lavoro dell’Osservatorio Smart and connected car del Polimi, intervenendo nel secondo panel guidato da Giovanni Iozzia, a cui hanno partecipato Dario Casiraghi, General Manager SME Arval, Lorenzo Sessa, Marketing Director and Head of New Products Sales Iren, e Christian Padovan, Founder e CEO di WashOut. “Il rapporto con l’auto è cambiato e noi da tempo offriamo un’alternativa concreta all’acquisto: da poco meno di un anno abbiamo anche lanciato uno store fisico aperto a tutti dove noleggiare l’auto”, ha ricordato Casiraghi di Arval, società di noleggio a lungo termine del Gruppo BNP Paribas Cardif. “La mobilità è una delle aree di sviluppo individuata dal nostro piano strategico”, spiega Sessa di Iren, multiutility del Nord Ovest che sta puntando sui servizi di mobilità elettrica. “Era naturale per un operatore che lavora con l’energia elettrica. È per noi un terreno di innovazione sul quale stiamo lavorando anche confrontandoci con le startup: da due anni abbiamo un programma dedicato ed è stato anche lanciato un fondo di Corporate venture capital”. Padovan ha portato l’esperienza della startup che ha visto  accelerare il suo sviluppo grazie alla relazione stretta con una grande azienda come Telepass, che ha fatto un investimento nel capitale ma ha anche dato accesso al mercato. “Con la nostra soluzione abbiamo voluto affrontare in maniera sostenibile uno dei problemi di chi usa l’auto: il lavaggio”. Un servizio integrato adesso nell’app Telepass Pay che, dopo Milano e Torino, nei prossimi mesi sarà proposto in altre città italiane.

Auting vince la call di Telepass per startup della smart mobility

E, a proposito di startup, è Auting la vincitrice della prima call lanciata da Telepass per società innovative della smart mobility. Ha prevalso sulle altre due finaliste, selezionate fra le 50 proposte candidate: Spotter, un’app per lo sharing dei parcheggi realizzata da MCube; e Volvero, società impegnata nel drive sharing.

Nata nel 2017 per la condivisione di automobili peer-to-peer, Auting ha avviato l’anno seguente una partnership con Reale Mutua Assicurazioni, che è diventata socia della startup. Ha un team di 8 persone, tra cui imprenditori che hanno già fondato startup e fatto exit, è attiva in tutta Italia ma per ora è concentrata su Milano e Bologna e, ad oggi, ha consentito la condivisione di 1800 auto per 13mila driver. “Speriamo di poter sviluppare idee per Telepass” ha detto Ludovico De Giudici, Product e Business Development di Auting, al momento della premiazione. “Oggi in Italia l’interesse per questi temi è sotterraneo, ma arriverà, per cui bisogna iniziare prima degli altri”.

Video – Il CEO di Telepass spiega perché è stata premiata Auting

Benedetto (CEO): "Perché Telepass ha premiato la startup Auting"

Benedetto (CEO): "Perché Telepass ha premiato la startup Auting"

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Che cos’è Next

Infine la presentazione di Next, una novità destinata a rivoluzionare il rapporto del guidatore con la propria auto, con i servizi a sua disposizione e con il territorio. Si tratta di un device fisico, da installare nell’autovettura in modo semplice e senza necessità di installatori professionisti, attivato da Telepass da remoto e basato sull’analisi dei dati. In pratica il guidatore dialoga con Next, che gli propone una serie di servizi contestualmente ai dati a cui ha accesso. Un esempio: se il device lo “vede” avvicinarsi a una pompa di benzina, gli chiede se ha intenzione di fare rifornimento. Ma può anche ricordargli la scadenza del bollo o proporgli altri servizi.

Perché la partnership con Arval, società di noleggio a lungo termine? “C’è bisogno di una fase di incubazione e test” ha spiegato Benedetto. “Next è conseguenza della stretta collaborazione tra Telepass e Arval” ha aggiunto Gregoire Chove, Managing Director di Europe Arval . “Il passaggio dal prototipo al prodotto richiede investimenti e il collegamento tra vari servizi. Incrociando tutti i dati, il veicolo diventa un patrimonio di innovazione, fruibile dal cliente ma anche da terzi parti come le startup. Servizi di questo tipo possano aiutare a fare della propria città una città ideale”.

Alcune foto dell’evento

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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