“L’unico modo per apprendere è provare. Per questo in Targa Telematics (TT) abbiamo messo in piedi un’organizzazione che ci consente di lanciare prodotti sul mercato in modo estremamente veloce: è l’approccio agile all’innovazione. Adesso ne parlano tutti, noi lo facciamo da 20 anni”. A dirlo è Carlo Stefanelli, CTO di Targa Telematics, società fondata appunto oltre una ventina di anni fa a Treviso che sviluppa soluzioni tecnologiche complete e customizzate di Internet of Things (IoT), Smart Mobility e piattaforme digitali evolute per operatori di mobilità.
L’azienda veneta, che ha attualmente circa 130 dipendenti, 950 clienti e ricavi nel 2020 pari a 40 milioni di euro, è stata pioniera in due aree che sono diventate emergenti solo negli ultimi anni: la Smart City, ovvero la città che punta a gestire le risorse in modo intelligente, puntando a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, ma allo stesso tempo rimanendo al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale; e la Smart Mobility, il nuovo modo di muoversi in città (e non solo) intermodale, interconnesso ma anche sostenibile, quindi caratterizzato, tra le altre cose da bike sharing, car sharing, car pooling e auto ibride o elettriche.
In particolare Targa Telematics si rivolge ad aziende di noleggio a breve e lungo termine, società finanziarie e grandi flotte, spaziando dalla telematica assicurativa all’asset e fleet management, dalla diagnostica e telemetria remota dei mezzi, veicoli professionali e da cantiere, alla gestione dei mezzi aeroportuali.
Mobilità, un mercato in rapida evoluzione
Il mercato della mobilità è in profonda trasformazione. Auto connesse, auto a guida autonoma, auto elettriche, sistemi di diagnostica da remoto, telecontrollo, intelligenza artificiale, car pooling, car sharing, CaaS (Car as a Service) integrazione con la smart home sono ormai terminologie e tecnologie ampiamente implementate nell’automotive. Nei confronti dell’”oggetto automobile” l’approccio è cambiato rispetto a qualche anno fa: come evidenzia un report di Goldman Sachs sull’auto del futuro, le nuove generazioni non considerano più l’automobile come uno status symbol e sono abituati a condividere il veicolo quale strumento da condividere e da utilizzare anche come luogo di lavoro e intrattenimento.
Di conseguenza anche i confini del mercato del noleggio auto stanno cambiando: per esempio le società di noleggio a lungo termine sono entrate in competizione con le assicurazioni. È il caso di Unipol, che nel 2019 ha acquistato Car Server, azienda specializzata nel noleggio di automobili, per poi cambiare brand in Unipol Rent e offrire veicoli a noleggio con assicurazione “incorporata”. A novembre 2020 Leasys, controllata di FCA Bank, ha acquisito una società spagnola di noleggio a breve termine Drivalia Car Rental con l’obiettivo di operare da pioniere della mobilità a 360 gradi in Europa.
Sempre l’anno scorso Aon, gruppo internazionale che si occupa di consulenza dei rischi e di brokeraggio assicurativo, ha lanciato, in collaborazione con ALD Automotive, una soluzione di noleggio a lungo termine a consumo con il brand Flee. Con questa iniziativa ha voluto porsi come un attore della nuova mobilità, elettrica, condivisa e connessa, che si sta affermando sul mercato.
Parallelamente allo sconfinamento in mercati un tempo considerati separati, gli operatori della mobilità stanno rilasciando sul mercato prodotti innovativi. Leasys Miles, per esempio, è una forma di noleggio a lungo termine Pay Per Use in base al quale l’utente paga solo i chilometri che percorre e i primi 1.000 chilometri sono già inclusi nel canone.
Un altro caso di prodotto innovativo: Elefast, primo sistema di noleggio digitale full self-service, disponibile nei principali aeroporti italiani e stazioni ferroviarie, che permette di prenotare e ritirare l’auto in modalità contactless senza passare dal banco di noleggio
La metodologia Agile di Targa Telematics
Come abbiamo visto, nel settore stanno nascendo nuovi prodotti innovativi: dal car sharing cittadino, fino a quello condominiale, anche all’interno di una stessa famiglia. Sono, naturalmente, prodotti abilitati da tecnologie innovative: dai sensori all’uso dell’AI, molto sviluppata ma in qualche modo “nascosta” e comunque mirata a migliorare l’esperienza dell’utente. “Si può parlare di innovazione duale: prodotti e tecnologie in grado di abilitare questi prodotti” spiega Carlo Stefanelli. “In un contesto così fluido in cui c’è una forte componente di innovazione – prosegue – prevedere quale sarà la mobilità del futuro non è possibile. Targa Telematics ne ha preso atto e proprio per questo ha deciso di adottare la metodologia agile”.
Le Agile Organizations, lo ricordiamo, sono organizzazioni dinamiche capaci di comprendere le esigenze del cliente, anticiparne i cambiamenti e reagire con rapidità per cogliere nuove opportunità.
Agile Organization: che cos’è e come aiuta l’innovazione in azienda
“Il nostro processo di innovazione – prosegue il CTO di TT – è quasi galileiano: l’unico modo per apprendere è provare”. In concreto funziona così: un team di Project Manager co-crea prodotti insieme con i clienti usando metodi agili come il design thinking. Dopodiché li lancia sul mercato e ne verifica il feedback in tempo reale.
“Il processo deve essere estremamente veloce – sottolinea Stefanelli – la catena decisionale è nulla, usiamo team indipendenti e autonomi. Siamo un abilitatore tech degli operatori della mobilità e, per fare un parallelo con il mondo dei giochi, siamo in grado di mettere insieme i mattoncini Lego della mobilità per realizzare il prodotto che vuole il cliente. Condizione necessaria è che le persone siano estremamente formate in termini di mercato, bisogni dei clienti e tecnologie a disposizione. È l’intersezione di questi tre elementi che porta innovazione”.
Targa Telematics per Leasys: il case study I-Link
Le aziende sono disposte a sperimentare prodotti che potrebbero anche non funzionare, perché la velocità di svolgimento del processo permette di effettuare esperimenti a costi sostenibili. Un esempio tra i più interessanti riguarda un progetto realizzato da TT per Leasys: si tratta di Leasys I-Link, sistema che abilita i clienti a condividere il veicolo con le persone della propria famiglia o community, fino ad un massimo di 10. “Ha già avuto riscontri dal mercato” sostiene il CTO di TT.
Targa Telematics e l’open innovation
Targa Telematics ha nel proprio Dna l’open innovation, il paradigma individuato dallo studioso americano Henry Chesbrough una ventina di anni fa in base al quale le aziende più competitive sono quelle che cercano e fanno innovazione attraverso sinergie di vario tipo con realtà e partner esterni.
“Siamo un ecosistema di partner la cui integrazione crea sinergie, lo abbiamo sempre fatto e lo facciamo sempre di più” spiega Stefanelli. “L’IoT e l’auto connessa traggono infatti maggiori benefici dall’ecosistema di partner. Questo modo di innovare è riconosciuto dai clienti ma anche individuato da Gartner”.
La società ha infatti citato Targa Telematics nel rapporto dal titolo “Market Trends: Monetizing Connected and Autonomous Vehicle Data” nel quale si stima che “per il 2025, le case automobilistiche saranno in grado di raccogliere ogni mese circa 1 GB di dati provenienti dai sensori da ciascun veicolo con classificazione SAE di livello 2, al fine di sostenere i continui miglioramenti agli algoritmi di percezione dei veicoli.” Il report fa riferimento al fatto che “entro il 2025, i veicoli a guida autonoma in produzione (Livelli 3-5 della classificazione SAE) analizzeranno oltre 4 TB all’ora di dati provenienti dai sensori, ma meno dell’1% di tali dati sarà poi soggetto a caricamento sul cloud.”
Le potenzialità della piattaforma di Targa Telematics sono rappresentate proprio dalle capacità di acquisizione ed elaborazione dati di qualsiasi processo organizzativo aziendale nel settore IoT. L’obiettivo è di fornire informazioni a supporto di decisioni strategiche e operative, semplificando e riducendo le tempistiche di risoluzione di problemi semplici o complessi, oltre a garantire il controllo e l’ottimizzazione di tutte le attività inerenti all’utilizzo dei mezzi di trasporto.
Sempre in tema di open innovation, TT guarda con favore alle nascenti realtà innovative. “Targa ha 20 anni, ma la vera crescita è avvenuta negli ultimi 5. Il nostro Dna e la cultura aziendale hanno valori simili a quelli della startup” conclude Carlo Stefanelli. “Collaboriamo con oltre 100 partner, tra cui anche tante startup. Riusciamo a co-creare sia con loro sia con aziende consolidate. Con le startup è più facile, anzi è un piacere. Perché, appunto, sono quelle che ci somigliano di più”.