SMART PARKING

Spotter, arriva la startup che aiuta a trovare parcheggio condividendo le informazioni

Il modello di business di questa nuova realtà del mondo della smart mobility è basato sullo scambio di informazioni e sulle remunerazioni: gli automobilisti che lasciano il parcheggio possono condividerne la posizione ed ottenere ricompense in buoni Amazon e Gift Cards. Spotter ha già ricevuto un round early stage

Pubblicato il 18 Dic 2019

Il team di Spotter

È appena nata, ed è già stata finanziata, una startup innovativa, Spotter, che vuole aiutare le persone nella difficile impresa di trovare parcheggio. Creata da 3 giovani imprenditori – Jader e Jona Manno, e Alessio Mazzotta, a cui si è unito successivamente Alberto Stecconi – questa nuova realtà dello smart parking fornisce un’applicazione che consente a chi guida di individuare un posto dove parcheggiare senza sprecare tempo, condividendo le informazioni sui posti in strada lasciati liberi, e riducendo così in media del 20% le emissioni di Co2 e il consumo di carburante.

Il modello di business win win è basato sullo scambio di informazioni e sulle remunerazioni: permette infatti agli automobilisti che lasciano il parcheggio di condividerne la posizione ed ottenere ricompense in buoni Amazon e Gift Cards. Questo ha convinto gli investitori a finanziare il progetto con un round “early stage” nonostante l’app non fosse ancora sul mercato. Al momento l’entità dell’importo finanziato non è stata resa pubblica.

Come è nata Spotter

L’idea dell’app è nata dalla difficoltà dei soci Spotter di trovare parcheggio in una città come Milano e si è concretizzata dopo che gli startupper hanno potuto valutare analisi e ricerche sull’elevato tasso di stress causato dalla ricerca di parcheggio. Secondo i dati Istat la difficoltà a individuare un luogo dove parcheggiare è percepita dagli italiani come la seconda problematica più importante in ambito mobilità. Nello specifico, a Milano la percezione del problema è superiore anche rispetto a una metropoli come Manhattan. Ecco perché il management della nuova startup ha cercato una soluzione.

Un modello di business C2C

“Il modello di Spotter è un C2C mascherato da B2C – spiega Jader Manno – perché si basa su un sistema di sharing delle informazioni incentivato da vari rewards – gift cards, buoni Amazon o accesso ad altre informazioni, modello pressoché unico in Italia e che si potrà replicare anche in ambiti diversi dalla mobilità. Il download dell’app è gratuito e, virtualmente, un utente potrebbe non dover mai pagare per utilizzare l’app ed essere comunque premiato con i rewards che garantiamo”.

Il progetto ambizioso parte da Milano ma punta ad espandersi in Italia – prossima tappa a Roma – e successivamente all’estero.

Come funziona l’app di Spotter

Spotter permette agli automobilisti che lasciano il parcheggio di condividerne la posizione ed ottenere ricompense, quali gift cards Amazon, buoni benzina e vouchers vari. Le informazioni su geo-localizzazione e tempistiche del parcheggio libero vengono condivise all’interno della community. Chi è in cerca del parcheggio può prenotarlo e in cambio dell’informazione usa dei token chiamati “seSterzi”, mentre chi lascia il posto riceve delle ricompense (gli “sPoints”) che è possibile convertire in varie gift cards, tra cui quelle di Amazon, o in ulteriori seSterzi.

Chi usa l’app deve rispettare un codice di condotta che obbliga la community ad un comportamento virtuoso pena l’espulsione da Spotter.

L’app Spotter è gratuita ed è disponibile per il download in lingua italiana sia negli store iOS che Android.

Il management di Spotter

Jader Manno: background giuridico e master in Comunicazione per le Relazioni Internazionali, ha lavorato a Bruxelles nel settore dei Public Affairs prima di tornare a Milano ed entrare nel mondo startup come Communicationand PR Specialist, nella startup EasyTax Assistant. Attualmente è l’Amministratore Unico e responsabile dell’area Comunicazione e Marketing di Spotter.

Alessio Mazzotta: dopo aver conseguito il titolo di avvocato ha aperto il proprio studio legale a Milano. La dedizione al proprio lavoro e la propensione verso l’attività imprenditoriale lo hanno condotto verso il mondo delle startup. Attualmente è il responsabile dell’Area legale di Spotter.

Jona Manno: laureato in Economia, ha iniziato la propria carriera in ambito Financial Risk Management presso Prometeia. Successivamente ha lavorato come consulente presso EY e Boston Consulting Group. Attualmente è il responsabile dell’Area Gestione finanziaria di Spotter.

Alberto Stecconi: laureato in Economia, ha iniziato la propria carriera in ambito Financial Risk Management presso Prometeia. Attualmente fa parte del management di Spotter essendo responsabile dell’area Contabile e corresponsabile dell’area Gestione finanziaria di Spotter.

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