Ora il monitoraggio delle strade si fa anche con i monopattini. Dopo la sperimentazione sugli autoveicoli tradizionali, il progetto ANAS e MIT Senseable City Lab lanciato nel 2018 allo scopo di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali per monitorare lo stato di salute delle nostre infrastrutture, vede la partecipazione di Superpedestrian. Si tratta della tech company spin-off del MIT di Boston che ha progettato LINK, il monopattino elettrico più avanzato del settore grazie ai 73 sensori e 5 microprocessori installati sul mezzo. Ma vediamo meglio come è nata, 4 anni fa, la sperimentazione relativa al mondo delle smart road.
ANAS e MIT Senseable City Lab: l’accordo per monitorare le strutture con i sensori
Il Senseable City Lab Consortium del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, diretto dall’italiano Carlo Ratti, è un centro di ricerca multidisciplinare nel quale si studiano progetti ispirati da un obiettivo: collegare lo sviluppo urbano con la immensa mole di informazioni raccolte dai dispositivi smart delle città. In diversi anni di attività ha raccolto progetti provenienti da tutto il mondo
Nel 2017 il centro ha sviluppato una tecnologia in base alla quale gli smartphone dei singoli automobilisti diventano “sensori mobili” per la segnalazione dello stato della pavimentazione e delle infrastrutture stradali (compresi ponti e viadotti).
Circa un anno dopo, il 22 ottobre 2018, ANAS, società per azioni italiana che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale (gruppo Ferrovie dello Stato), ha annunciato un accordo con il Senseable City Lab Consortium per sperimentare questa tecnologia lungo due tratte autostradali in gestione Anas: l’A90 Grande Raccordo Anulare di Roma e l’A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino. La tecnologia consente di sfruttare i dati contenuti negli accelerometri presenti in ogni smartphone. “Le frequenze delle vibrazioni provenienti dagli smartphone – spiegò all’epoca il professor Carlo Ratti (architetto, classe 1971, studio Carlo Ratti Associati a Torino) – non ci consentirà certamente di sapere tutto su un ponte, ma potrebbe segnalarci l’esigenza di effettuare sondaggi e verifiche più approfondite sul campo. Abbiamo già sperimentato questa tecnologia sull’Harvard Bridge di Boston e il Golden Gate a San Francisco”.
In un’ottica di miglioramento continuo delle attività di sorveglianza, un nuovo metodo basato sulla raccolta di dati tramite sensori a bordo di veicoli in movimento, costituisce una forma innovativa di monitoraggio, capace di incrementare le attività di vigilanza, abbattendone i costi.
La novità: ora le infrastrutture si testano con i monopattini
Il metodo, già sperimentato con autoveicoli, viene ora testato per la prima volta sfruttando la tecnologia dei monopattini elettrici LINK: grazie all’utilizzo dei dati rilevati dai sensori all’interno dei monopattini in movimento è possibile, come un triage medico, ottenere una prima fotografia della tenuta strutturale della rete viaria. Laddove si riscontrino delle aree problematiche, si procede poi in maniera mirata con indagini più approfondite. Si tratta quindi di un controllo preventivo e qualitativo dell’infrastruttura stradale effettuato attraverso l’utilizzo di un monopattino LINK in movimento.
QUI IL VIDEO DELLA SPERIMENTAZIONE DEI MONOPATTINI LINK SUL VIADOTTO CADORE
Matteo Ribaldi, Public Affairs and Business Development Manager LINK-Superpedestrian Italia, ha detto: “I dati ci permettono di leggere meglio le città in tutta la loro complessità, studiarle e migliorarle. Negli ultimi anni l’attenzione alla sicurezza delle nostre infrastrutture è cresciuta e noi, come tech company all’avanguardia nel settore dei trasporti, siamo fieri di poter supportare ANAS ed essere in prima linea nell’implementazione di una modalità innovativa di prevenzione e sorveglianza delle infrastrutture italiane”.