Microsoft, che da tempo sta coltivando partnership strategiche in servizi di ride hailing (trasporto a pagamento su richiesta) soprattutto in Asia, ha investito una cifra non resa nota in Grab, società con sede a Singapore che inizierà ora a utilizzare per il proprio business prodotti dell’azienda di Redmond, a partire dal cloud computing Azure.
Microsoft e Grab: che cosa faranno insieme
L’accordo di partnership prevede anche che le due aziende collaborino a progetti tecnologici in aree quali intelligenza artificiale (settore nel quale Microsoft ha scommesso ultimamente sulle startup Bonsai e Lobe) e big data, ad esempio per verificare l’identità di passeggeri e conducenti attraverso il riconoscimento facciale (aumentando così la sicurezza sia per gli autisti sia per gli utenti) oppure per rilevare in anticipo attraverso l’analisi dei big data possibili frodi.
Grab e la smart mobility
Fondata a Singapore nel 2012, Grab opera nel settore della smart mobility: offre servizi di ride hailing, di consegna di cibo, servizi finanziari e pagamenti in mobilità. Come riporta questo articolo di CorCom, opera in otto paesi del sud-est asiatico (Cambogia, Indonesia, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam) e offre il proprio servizio in 191 città: la sua app è stata scaricata da 86 milioni di utenti.
La startup sta crescendo a ritmi vertiginosi e a inizio anno ha acquisito l’attività regionale di Uber, azienda sulla quale la stessa Microsoft aveva già investito nel 2015.
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Non solo Microsoft: tutti gli investitori che puntano su Grab
Microsoft, la cui vicepresidente esecutiva, Peggy Johnson, ha spiegato che l’azienda fondata da Bill Gates è “affascinata dalle aziende che stanno emergendo nel Sudest asiatico”, non è però l’unico colosso interessatosi a Grab: la società di Singapore ha infatti già raccolto in totale 6 miliardi di dollari, 2 dei quali da Toyota e investitori istituzionali, mentre l’onnipresente giapponese Softbank starebbe concludendo un accordo da 500 milioni di dollari. La quota dell’intervento di Microsoft è invece stata mantenuta segreta, e le due aziende hanno smentito le voci che davano l’investimento a circa 200 milioni di dollari. Di sicuro l’interesse del colosso di Redmond, al di là delle cifre, apporta alla startup asiatica un capitale di credibilità: lo stesso presidente dell’azienda, Ming Maa, ha spiegato che “non possiamo commentare la dimensione dell’investimento, ma penso che ciò che è più importante per noi non è la quantità in termini di apporto finanziario ma la qualità dei partner che scelgono di lavorare con noi”, assicurando che Microsoft può aiutare la startup, fondata sei anni fa, “ ad andare oltre il punto in cui siamo oggi”.