Autobus a bus a guida autonoma già in autunno, sperimentazione della driverless car lungo l’autostrada Milano-Torino (in data ancora da definire) e in futuro persino il treno iper-veloce e i droni-taxi: è lo scenario torinese della mobilità innovativa (a tratti fantascientifico, per altri versi pronto a essere tradotto in pratica) secondo quanto dichiarato di recente dall’assessore all’Innovazione con deleghe ai Servizi Informativi, Paola Pisano, e dalla sindaca Chiara Appendino.
Torino si sta ritagliando un ruolo di primo piano nella sperimentazione in ambito mobilità. Il capoluogo piemontese è infatti, insieme a Parma, terreno di sperimentazione per aziende e team di ricerca intenzionati a testare in condizioni reali e nel traffico di tutti i giorni le prestazioni di guida autonoma di automezzi per il trasporto privato e pubblico.
È proprio nella città della Mole Antonelliana che, a ottobre 2018, è avvenuto il primo mini-test nell’ambito di un evento nato dalla collaborazione tra Tim, Ericsson e Comune di Torino per far conoscere e sperimentare le potenzialità della nuova rete 5G, ultraveloce e con basso tasso di latenza. Un pilota ha guidato una vettura da remoto, restando all’interno di Palazzo Madama, mentre in piazza i passeggeri, tra cui Paola Pisano, hanno viaggiato con la macchina che svoltava, accelerava e frenava da sola.
Il 27 novembre per la prima volta in Italia un’automobile a guida autonoma ha percorso una strada urbana: a salire a bordo sono stati la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
Poi, a marzo di quest’anno, l’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato all’unanimità parere positivo alla prima domanda di autorizzazione alla sperimentazione di veicoli a guida autonoma su strade pubbliche.
Torino: van a guida autonoma in autunno
Sempre a marzo Paola Pisano ha annunciato che avrebbe debuttato presto a Torino anche il van a guida autonoma: un automezzo che circolerà senza conducente e che è già presente in Australia, Spagna e Francia. I mezzi in circolazione sono circa 130. Torino potrebbe essere la prima città italiana ad avviare la sperimentazione. In un’intervista l’assessore ha assicurato che, dal prossimo autunno, la sua città inizierà il test. Inizialmente i nuovi mezzi non sostituiranno i servizi tradizionali, ma si affiancheranno ai bus pre-esistenti. La fase di sperimentazione dovrebbe durare 9 mesi. Se tutto procederà come stabilito, i van autonomi dovrebbe poi andare a sostituire una piccola parte dei mezzi attualmente in uso. Gli autisti non saranno totalmente sostituiti dalla macchina, almeno non nella fase iniziale, ma resteranno a bordo dei van o bus per intervenire qualora sia necessario.
Auto autonoma lungo la Milano-Torino
In cantiere c’è anche la sperimentazione delle auto a guida autonoma su autostrada. Ne ha parlato la sindaca Chiara Appendino con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante un incontro a Novara su mobilità e promozione del turismo avvenuto a metà luglio. L’idea è appunto testare lungo l’autostrada Milano-Torino le driverless car, ovvero le auto che grazie a radar, Gps e sensori sono in grado di essere guidate da un computer di bordo e non da un essere umano al volante.
Il “sogno” del treno ultraveloce Hyperloop
Il progetto più affascinante (ma anche, allo stato attuale, il più futuristico) di cui hanno parlato Sala e Appendino è quello dell’hyperloop, il treno a levitazione magnetica passiva per passeggeri e merci in grado di viaggiare a 1.223 chilometri orari lungo tubi a bassa pressione e di congiungere Milano-Torino in sette minuti. Un progetto che Bibop Gresta, 48enne co-fondatore e presidente di HyperloopTT, ha presentato a fine giugno, anticipando che la sua società, con sede a Los Angeles, ha già avviato studi di fattibilità e preso contatti con il governo italiano per realizzare due tratti di “iper-velocità” nel Paese. Uno dei tratti dovrebbe essere Milano-Bologna (215 km), percorribile, secondo quanto riferito, in 9 minuti. La Appendino, dopo aver incontrato il manager il primo luglio, ha proposto a Sala di fare pressing perché il secondo tratto ipersonico sia Milano-Torino (144 km), che teoricamente, essendo più breve del Milano-Bologna, potrebbe essere coperto in sette minuti, sempre prendendo a riferimento la velocità di 1.223 km/h del treno dichiarata dalla HyperloopTT. Naturalmente siamo alle battute iniziali di un progetto che, se si farà, avrà comunque tempi molto lunghi.
Hyperloop One: cosa voleva essere il treno supersonico di Musk che non correrà più
I droni-taxi a Torino
A sua volta l’assessore Paola Pisano ha affermato che Torino si è impegnata per realizzare test di mobilità aerea per il trasporto di 1 o 2 passeggeri all’interno di droni e per l’utilizzo di questi velivoli per la consegna rapida di oggetti. Il progetto a cui ha aderito la città di Torino è “Urban Air Mobility“ (UAM), iniziativa europea che vuol fare incontrare città d’Europa e vari attori interessati a effettuare test di soluzioni di mobilità aerea urbana.
Anche su questa iniziativa la fase di progettualità è agli esordi e non sono state comunicate tempistiche riguardanti gli sviluppi futuri. La sfida per la città è definire regole e standard che permettano la sperimentazione di mobilità aerea in un ambiente urbano in piena sicurezza, in collaborazione con l’autorità nazionale competente in materia (Enac).