Alle smart city serve una leadership adattiva: a dirlo è Paolo Taticchi, docente di Strategy and Sustainability alla UCL School of Management di Londra, intervistato a marzo nell’ambito dal primo forum di City Vision 2021. In questo video Taticchi, 35 anni, indicato fra i migliori 40 professori di business al di sotto dei 40 anni dalla rivista di settore americana Poets & Quants, spiega il suo modello per ripensare e riprogettare le città.
La complessità del tema, sottolinea il professore, è evidenziata da due questioni rilevanti su scala mondiale: la crescita della popolazione, oggi oltre i 7 miliardi, con il 70% delle persone che vivrà nelle grandi città entro il 2050; e i cambiamenti climatici, che avranno sicuramente rilevanti ripercussioni sul tessuto urbano. Solo per citare qualche dato, il 90% delle zone urbane è situato in zone costiere. Inoltre i 2/3 dell’energia mondiale è consumato nelle città.
“Perciò – afferma Taticchi – è necessario ripensare infrastrutture, mobilità e altri aspetti importanti legati alla riprogettazione delle città”. Anche perché “significa riprogettare l’economia del futuro”. Un dato per far capire quanto i due temi siano legati: le prime 1000 città del mondo sono responsabili di circa il 70% della crescita del PIL mondiale.30
Tuttavia lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili è complesso. Come gestirlo? Paolo Taticchi propone un nuovo modello: la leadership adattiva. “I problemi – spiega – non sono necessariamente di natura tecnica, ma adattivi. Richiedono una fase di osservazione e studio, sperimentazioni estremamente innovative e sono caratterizzate da un livello di rischio più alto”. Nell’ambito della città ci sono vari ecosistemi che interagiscono: mobilità, gestione rifiuti, sistema scolastico, sistema sanitario ecc. ecc. Ecco quindi le tre “prospettive” (così le definisce il docente) per affrontare le sfide di leadership adattive:
- System thinking, cioè “pensare con approcci sistemici, capire le implicazioni: una soluzione che potrebbe avere un impatto positivo sulla mobilità potrebbe invece avere impatti negativi su altri ambiti”
- Sostenibilità economica, ambientale e sociale: “Quando si vanno ad esplorare soluzioni innovative bisogna valutare se hanno un impatto sulla crescita economica”
- Mobilitazione degli stakeholders: “Spesso il successo delle smart city è basato su collaborazioni tra stakeholders diversi: governi, startup, organizzazioni no profit. Vanno mobilizzati, gestiti, coordinati”.
Il focus – conclude l’esperto – “resta sui cittadini: bisogna coinvolgerli in ogni fase progettuale”.