Pagamenti digitali e smart mobility: dall’autostrada al taxi, come cambia il modo di muoversi

I mobile payment consentono di compiere attività prima impensabili in movimento: pagare l’autostrada, parcheggiare, accedere a zone a traffico limitato, fare rifornimento di carburante. Sempre più, in futuro, la digitalizzazione permetterà spostamenti facili e veloci. Ecco i dati sugli e-payment, le norme e i case study

Pubblicato il 30 Lug 2018

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Il modo di muoversi e viaggiare sta cambiando grazie anche a tecnologie digitali come i mobile payment che, in Italia e nel mondo, consentono di compiere attività prima impensabili in movimento: il pagamento dell’autostrada, del parcheggio, dell’area C di Milano, così il rifornimento di carburante, sono gesti sempre più facili, veloci e regalano a chi li compie una libertà di azione molto maggiore rispetto al passato. Già oggi in Svizzera si usa una sola card per muoversi (e pagare) su una grande varietà di mezzi, dal treno all’automobile in car sharing. In una città della Cina, sui mezzi pubblici, si paga attraverso il riconoscimento facciale. In Italia la stessa funzionalità che consente di pagare il pedaggio autostradale serve anche per le strisce blu dei parcheggi e perfino per il taxi. Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Big Data rendono tutto più agevole per gli utenti e abilitano nuovi modelli di business per le imprese.

La trasformazione digitale sta rivoluzionando tutto il mondo dei trasporti e questo spiega anche la grande massa di investimenti sulle infrastrutture: oltre 3 miliardi di dollari l’anno, secondo un report Deloitte. Ecco quali sono le aree in cui l’innovazione sta cambiando il volto dei servizi di pagamenti mobili e come si sta manifestando.

MOBILE PAYMENT: IL PASSEGGERO HA PIÙ INFORMAZIONI DELL’OPERATORE

L’Era Digitale ha introdotto, tra le altre cose, gli smartphone, la pianificazione in real time, i dati “open” sul traffico e il servizio al cliente attraverso i social network. Per la prima volta nella storia, il passeggero possiede più informazioni dell’operatore. È un passaggio fondamentale perché offre al consumatore un nuovo scenario basato su strade alternative, comparazione dei prezzi, informazioni in tempo reale. Tutto questo pone le premesse per nuovi modelli di business che trasformeranno anche i pagamenti.

Infomobilità: perché le informazioni sono essenziali per chi viaggia

Che le informazioni siano essenziali per chi si sta spostando su strade e autostrade lo dimostra l’attività di InfoBlu, azienda del gruppo Telepass che è leader italiano dell’infomobilità. Dal 2017 Infoblu è presente sul mercato mobile con un’applicazione dedicata alle informazioni di traffico.
Ad oggi la versione della sua app My Way rilasciata nel 2014 anche in versione Truck (dedicata ai mezzi pesanti) ha registrato oltre 1 milione di download. Ovviamente più informazioni si ricevono mentre si guida, più è agevolata l’attività di pagamento in mobilità.

CHE COS’È IL MOBILE PAYMENT

In particolare nel mobile payment si assisterà a una vera e propria rivoluzione nei prossimi cinque anni. Già adesso le nuove tecnologie rendono più accessibile ed efficiente l’accesso ai servizi da parte del cittadino quali il pagamento dei mezzi di trasporto pubblici, dei parcheggi, dei servizi di car sharing, di ricarica dei mezzi elettrici e l’accesso alle zone a traffico limitato. Ma sempre più, in futuro, la digitalizzazione dei ticket e dei pagamenti trasformerà i servizi di trasporto pubblico metropolitano e consentirà alle ferrovie di adottare gli e-ticket come per i voli aerei. E si diffonderà ulteriormente il fenomeno del “pay as you travel” basato sulla location.

PAGAMENTI DIGITALI E MOBILE PAYMENT NEL MONDO

Il valore complessivo di tutte le transazioni nel settore dei Digital Payments nel mondo nel 2018 ammonta esattamente a 3.265.209 milioni di dollari, ovvero poco più di 3, 2 miliardi (fonte: Statista). Sempre nel 2018 il segmento Digital Commerce dei pagamenti digitali è cresciuto del 13,91%. Si attende una crescita, ma più contenuta, per il 2019 (12,1%).

Come si vede dal grafico sottostante, il valore totale delle transazioni in Mobile Pos Paymentspagamenti in mobilità tramite Pos, ammonta a 391.435 milioni di dollari nel 2018. Una quota di mercato in proporzione notevolmente inferiore rispetto a quella del digital commerce. Tuttavia i Mobile Pos Payments crescono a un ritmo molto più elevato: nel 2018 hanno registrato un aumento del 69,58%. E negli anni i due sistemi di pagamento tenderanno verso la “parità”.

L’ecommerce sta creando un’abitudine al pagamento digitale (poco più  di 1000 dollari l’anno per utente e saranno oltre 3 miliardi di utenti entro il 2022) e questo sicuramente avrà un effetto sui pagamenti in mobilità, visto che già una buona parte degli acquisti viene effettuata da smartphone.

Il più alto valore di transazioni nei pagamenti digitali nel 2018 si registra in Cina: oltre un miliardo di dollari, ovvero 1.040.120. Seguono Stati Uniti (927 miliardi), Regno Unito (198,3 miliardi), Giappone (160,7), Germania (121,6).

PAGAMENTI DIGITALI IN EUROPA

Secondo il rapporto IDC European Payment Predictions 2017, le istituzioni finanziarie in Europa spenderanno più di tre miliardi di dollari entro il 2019 nella trasformazione ed evoluzione dei sistemi di pagamento verso i d-payment. IDC vede grandi opportunità per il settore che scaturiscono direttamente dalla notevole crescita dei dispositivi connessi e dal prossimo avvento dell’IoT, l’Internet of Things, tecnologia in base alla quale gli oggetti sono collegati e “parlano” tra loro grazie a Internet. Molti di questi dispositivi collegati avranno necessità di accedere alle reti di pagamento per pagare pedaggi, effettuare ordini o pagare bollette.

PAGAMENTI DIGITALI E MOBILE PAYMENT IN ITALIA

I pagamenti digitali nel nostro Paese hanno inizialmente faticato ad affermarsi: da un lato dovevano conquistare la fiducia dei merchant, dall’altro dovevano guadagnarsi uno spazio nelle abitudini dei consumatori. Ma gli ultimi dati, diffusi a marzo dall’ Osservatorio Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano, sono di segno positivo. A imprimere un’accelerazione sono stati i new digital payments, cioè quelli effettuati attraverso e-commerce, ePayment, tecnologia Mobile, Mobile POS e sistemi di pagamento contactless. L’arrivo di nuovi servizi di payment mobile con un significativo miglioramento dell’esperienza utente ha fatto crescere gli acquisti tramite smartphone del 65% nel 2017 per un valore di 5,8 miliardi di euro, che corrisponde a circa un quarto degli acquisti online complessivi. Migliora anche l’utilizzo di Mobile POS che raggiunge i 900 milioni di euro, con una crescita del 9% rispetto al 2016. Secondo l’Osservatorio del Polimi, i New Digital Payment in Italia dovrebbero superare la quota simbolica di 100 miliardi di euro entro il 2020.

PAGAMENTI DIGITALI PER LA SMART MOBILITY IN ITALIA

Se si guarda agli ambiti applicativi, emerge una crescita significativa nella Smart Mobility: negli oltre 240 comuni che hanno attivato servizi di eParking, Car Sharing e Bike Sharing i pagamenti hanno raggiunto i 76 milioni di euro, pari a tasso di crescita del 41%. I motivi di questa impennata nel gradimento? I pagamenti digitali in mobilità per la Smart Mobility hanno conquistato i cittadini puntando sull’accessibilità, sulla flessibilità e sulla facilità d’uso.

Parte da valori relativamente bassi, e forse anche per questo cresce moltissimo, il fenomeno del Mobile Proximity Payment: è ancora circoscritto a 500.000 utenti attivi, con un business a quota 70 milioni di euro, ma con un tasso di crescita del 600%.

MOBILE PAYMENT PER LA SMART MOBILITY: I CASE STUDIES

In Svizzera è disponibile un’unica card fornita dall’ente pubblico dei trasporti che consente di muoversi (e pagare) su tutti i mezzi, spaziando dai viaggi in treno al carsharing. Si chiama SwissPass, è emesso da SBB (le Ferrovie Federali Svizzere) ed è molto più di un abbonamento ai mezzi pubblici, perché permette di accedere ai servizi offerti da numerosi partner: può essere utilizzato per salire a bordo di un’automobile di un servizio di car sharing o di una bici di una flotta di bikesharing, ma anche per attivare il tornello nei comprensori sciistici, oltre a offrire una serie di promozioni. Con il SwissPass si può anche salire, e pagare, sugli autobus a guida autonoma, che già sono operativi in Svizzera su tratte di pochi chilometri.

In Germania l’azienda software eos.uptrade fornisce a diverse società di trasporto pubblico applicazioni “senza soluzione di continuità” che consentono di accompagnare il passeggero dalla pianificazione del viaggio, all’acquisto del biglietto fino alla verifica rapida del corretto acquisto, oltre a fornire alle aziende nuovi canali distributivi e dati di vendita. Si sale sull’autobus, si attiva la funzionalità check-in con un tocco, si inizia il viaggio e ogni passeggero può essere controllato automaticamente da remoto, da quando sale a quando scende. I passeggeri pagano il biglietto solo in base all’effettiva tratta percorsa.

In una città della Cina la carta di credito è…la propria faccia! A Yinchuan, uno dei primi progetti pilota di smart city cinese, un software di riconoscimento facciale è collegato ai conti bancari dei passeggeri degli autobus. Questo naturalmente velocizza i pagamenti, perché non si formano file di persone che cercano soldi nel portafoglio. Non a caso il servizio è stato soprannominato “pay by selfie”, “paga attraverso un selfie”.

In Italia è attivo TelePass Pay, circuito di pagamento della mobilità che punta a integrare tutti i servizi legati al bisogno di mobility non solo dei possessori di auto, ma di chiunque si muova. Consente di pagare molto facilmente pedaggi autostradali, strisce blu in alcune grandi città, parcheggio nei principali aeroporti, traghetti privati nello Stretto di Messina e accesso all’Area C di Milano. L’anno scorso si è aggiunta la possibilità di pagare con la stessa facilità il rifornimento in alcuni distributori (non solo autostradali) e  dei taxi di alcune città. Al centro la nuova app multifunzione Pyng+, che prende il posto della precedente Pyng (con cui si potevano pagare solo le strisce blu).

MOBILE PAYMENT: IL QUADRO NORMATIVO

La graduale e crescente affermazione dei pagamenti digitali (in mobilità e non) è potuta avvenire grazie all’evoluzione del quadro normativo. L’Unione europea ha approvato meno di 11 anni fa, nel 2007, la direttiva cosiddetta PSD1 con l’obiettivo di incrementare la competizione nel mercato dei pagamenti in Europa e rafforzare i diritti del consumatore applicando lo stesso gruppo di regole valido per tutta l’Unione europea. Il 25 novembre 2015 il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la direttiva PSD2, sorta di versione aggiornata della PSD1, con lo scopo di consentire pagamenti più sicuri e innovativi. La direttiva è stata approvata in Italia l’11 Dicembre 2017 dal Consiglio dei ministri dell’allora governo Gentiloni.

Nello specifico, la direttiva introduce e disciplina due nuove tipologie di attori:
1. I Payment Initiation Service Providers (PISP), che si frappongono tra il pagatore ed il suo conto di pagamento online, avviando il pagamento a favore di un terzo beneficiario. Il pagatore potrà quindi disporre un pagamento online mediante addebito diretto sul proprio conto corrente.
2. Gli Account Information Service Providers (AISP), che consentono a chi paga di ottenere, grazie ad una piattaforma unica, un’informativa completa su tutti i propri conti di pagamento, anche se tenuti in diverse Banche. Gli AISP tuttavia non potranno utilizzare i dati del cliente o effettuare l’accesso ai relativi conti di pagamento per scopi diversi da quelli previsti dal servizio.

La PSD2, in particolare, stabilisce che le banche restituiscano la proprietà dei dati ai clienti e forniscano loro la libera scelta del fornitore di servizi di pagamento, aprendo il mercato a nuovi concorrenti anche non finanziari.

LE TECNOLOGIE PER IL MOBILE PAYMENT

Per la trasformazione dei pagamenti digitali in mobilità è stata determinante, oltre alle nuove normative, anche l’evoluzione delle tecnologie. Ecco alcune delle diverse tipologie di servizio offerte dai pagamenti in mobilità, così come sono state classificate dall’Osservatorio Mobile Payment del Politecnico di Milano.

Mobile Remote Payment – Include quei servizi che consentono, anche in remoto, di attivare il pagamento di un bene o servizio attraverso il telefono cellulare. Questi servizi utilizzano la rete wireless, sia essa rete Gsm, Umts o altro e sono fruiti tramite varie piattaforme di interazione: l’invio di un sms, la navigazione su siti mobile ottimizzati per il cellulare (ad esempio .mobi/.mobile.com) o applicazioni installate su telefono cellulare o sulla Sim (Sim Toolkit Application), la Chiamata a Ivr (risponditore automatico che guida l’utente nell’attivazione del servizio) e l’invio di Ussd (Unstructured Supplementary Service Data4).

Mobile Commerce – Servizi che offrono la possibilità di effettuare attraverso il telefono cellulare più attività del processo di acquisto (selezione, acquisto, confronto di prezzi e prodotti, configurazione del prodotto ecc.), oltre al pagamento del prodotto/ servizio, con un modello simile a quello dell’e-commerce da pc.

Il Mobile Money Transfer – Servizi che consentono il trasferimento di denaro da persona a persona senza che vi sia uno scambio di beni o servizi. Sono spesso legati a trasferimenti tra familiari (ad esempio genitori e figli) o rimesse di denaro da parte di immigrati ai propri congiunti nei paesi d’origine (in questo caso si parla di Mobile Remittance). Questi servizi possono utilizzare sia la rete cellulare per trasferimenti a distanza (ad esempio tramite sms o applicazioni) sia tecnologie di prossimità a corto raggio (ad esempio il Bluetooth).

Mobile Proximity Payment – Pagamenti elettronici “di prossimità”, ovvero pagamenti per cui è necessaria una vicinanza fisica tra l’acquirente ed il venditore del prodotto/servizio acquistato. Nel Mobile Proximity Payment il cellulare emula un pagamento tramite carta. In questo caso non ci si appoggia necessariamente alla rete cellulare (che può però aumentarne l’interattività), ma si fa uso di tecnologie wireless di comunicazione.

CHE COSA SONO GLI INSTANT PAYMENT

Dal 21 novembre 2017 in Italia e in tutta l’Eurozona sono consentiti i pagamenti peer-to-peer (P2P) da smartphone, definiti anche sistemi di Instant Payment. L’espressione Instant Payment è nata per affinità con Instant Messaging, perché il trasferimento di denaro P2P ricorda lo stesso meccanismo delle conversazioni tramite WhatsApp, Messenger, Skype e altri sistemi di messaggistica istantanea. Il P2P Payment permette per esempio di scambiare somme tra privati, dividere il conto al ristorante tra amici o raccogliere le quote per un regalo, il tutto recapitando gli importi (di valore limitato) in tempo reale al destinatario, che li può utilizzare immediatamente. Gli instant payments, disponibili 24 ore al giorno e sette giorni su sette, consentono nell’immediato il clearing interbancario della transazione con accredito sul conto del beneficiario e conferma al pagatore.

CHE COS’È LA CROSS INDUSTRY CONVERGENCE E COME INFLUISCE SUI PAGAMENTI IN MOBILITÀ

I pagamenti in mobilità abilitano nuovi modelli di business esterni al tradizionale perimetro. Questo fenomeno ha un nome: si chiama convergenza cross industriale (cross industry convergence).La cross industry convergence consiste nella ridefinizione dei confini tradizionali tra i settori attraverso l’integrazione di prodotti/servizi, asset/tecnologie e dati, ampliando e migliorando l’ecosistema. Ad oggi rappresenta una delle più importanti opportunità di crescita per le organizzazioni che possono ridefinire i confini del proprio mercato passando da una logica centrata sul prodotto/servizio ad un modello experience & customer centric. I consumatori, sempre più digitali sia nella fruizione di contenuti sia nel processo di acquisto – e abituati all’esperienza digitale offerta da aziende come Google, Amazon, Facebook e Apple – sono alla ricerca di prodotti e servizi personalizzati per le loro specifiche esigenze e forniti ad un prezzo equo. Per non disattendere queste aspettative, le organizzazioni devono valutare di continuo la propria proposta di valore per il cliente. Di conseguenza sta nascendo un nuovo ecosistema digitale, che si nutre appunto di connessione e trasversalità tra vari settori: dall’automotive alla vendita di generi alimentari, dalle telecomunicazioni ai provider tecnologici al Life Science fino alla pubblica amministrazione.

LA CROSS CONVERGENCE INDUSTRY NELLA MOBILITÀ

La velocità con cui i diversi settori stanno evolvendo, innovando e “convergendo” è impressionante e stimarne l’impatto è un esercizio complesso. Per esempio, si prevede che entro il 2030 le 750 città più grandi del mondo produrranno oltre il 60% del GDP (Prodotto interno lordo) globale. Le Smart Cities saranno tecnologicamente avanzate, connesse e pronte alle sfide economiche, sociali e ambientali che via via si proporranno. La convergenza creerà nuovi mercati e opportunità per banche, compagnie assicurative, aziende e pubbliche amministrazioni per crescere e competere in un mondo connesso, dove la relazione cliente-fornitore continuerà ad essere al centro di nuovi modelli di business ‘digitally enabled’. Anche la mobilità diventerà sempre più smart e i pagamenti digitali subiranno una rapida e radicale evoluzione.

Nel mondo della mobilità un esempio è quello di una storica casa automobilistica, Ford, che ha deciso di evolvere la propria missione industriale. A luglio 2014, una volta entrato in carica come presidente e Ceo di Ford, Mark Fields ha annunciato che, di lì a poco, l’azienda avrebbe intrapreso un viaggio che l’avrebbe trasformata in una “mobility company”. Due anni dopo, al Consumer Electronics Show (CES) 2015, ha presentato Ford Smart Mobility, la società incaricata di passare a un livello superiore in cui le parole chiave sono connettività, mobilità, veicoli autonomi, customer experience e data e analytics. “Ogni società ha uno scopo e una ragione d’essere” ha dichiarato a suo tempo Fields. “Alla Ford il nostro scopo è sempre stato rendere migliore la vita delle persone. Nella sua forma più semplice – ha concluso – la mobilità sta dando alle persone la libertà di vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero dove vogliono”.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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