Obbligo di casco, assicurazione per i conducenti, contrassegno (una sorta di mini-targa): sono alcune delle regole per i monopattini elettrici previste nel Nuovo Codice della Strada che è stato approvato in via definitiva il 20 novembre 2024. L’Aula del Senato ha approvato la riforma con 83 si, 47 no e un astenuto. Sono stati respinti tutti gli oltre 350 emendamenti presentati dalle opposizioni. Ora il provvedimento, che ha già ricevuto il via libera dalla Camera, diventa definitivo.
La legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 novembre 2024 e le norme entrano in vigore il 14 dicembre 2024.
L’attuale legge dedica una parte del contenuto alla disciplina dei monopattini elettrici, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza stradale dei conducenti, ma anche di limitare gli incidenti e mantenere il decoro. Per l’implementazione delle norme relative ai monopattini bisognerà aspettare i tempi tecnici dei regolamenti attuativi che il ministero dei Trasporti dovrà emanare entro 12 mesi. Intanto le forze dell’ordine possono continuare a fare le multe sulla base del regolamento in vigore dal 2023 che prevede sanzioni, da 100 a 400 euro, a chi minorenne non indossa il casco, chi sale in due sul monopattino, chi parcheggia male, chi procede a una velocità superiore ai 20 chilometri orari e comunque fuori i centri urbani, chi supera i 6 chilometri orari sulle isole pedonali.
Monopattini, plausi e critiche
Da quando sono apparsi sulle nostre strade, circa 4 anni fa, questi micro-veicoli sono stati accolti come strumento di mobilità sostenibile, utilizzati per muoversi agevolmente su brevi distanze in città e per coprire l’ultimo miglio, ma sono anche stati contestati per la pericolosità e perché causa di degrado urbano. Lo scorso aprile la Francia ha preso una decisione storica, vietandoli a Parigi. L’Italia, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, vuole ulteriormente regolarli. Vediamo come. Partendo dalla loro breve storia nel nostro Paese.
Codice della Strada e monopattini: cosa è successo dal 1992 ad oggi
Da quando il fenomeno “monopattini elettrici” è esploso nel nostro Paese nel 2019, la questione delle regole è sempre stata al centro del dibattito pubblico. Proprio perché i monopattini elettrici sono un’innovazione recente, il Codice della Strada italiano, emanato nel 1992 (quindi ormai 27 anni fa), non li prevedeva. Tuttavia, all’articolo 190 ci sono disposizioni che regolamentano il comportamento dei pedoni. Al comma 8 è sancito che la circolazione per mezzo di tavole, pattini o acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata. Anche al comma 9 esiste un riferimento agli acceleratori di andatura: è vietato spostarsi con tavole, pattini o acceleratori di andatura sugli spazi riservati ai pedoni (marciapiedi e zone pedonali). Come si vede, non c’è un preciso riferimento ai monopattini elettrici (o agli hoverboard e simili) nel Codice della Strada, ma, da quello che si evince anche da successive disposizioni legislative, i monopattini elettrici con velocità massima inferiore ai 6 Km/h possono essere assimilati agli acceleratori di andatura. Quindi di fatto ne sarebbe vietato l’uso sulla carreggiata.
12 luglio 2019 – Il decreto Toninelli sui monopattini elettrici
Come spesso succede nel mondo dell’innovazione, la necessità di stabilire una normativa ad hoc è arrivata a posteriori, dopo l’emersione del fenomeno. Le norme sulla micromobilità elettrica sono state previste dalla Legge di Bilancio 2019, Il decreto attuativo per avviare la sperimentazione nelle città della micromobilità elettrica è stato varato il 12 luglio 2019. A firma dell’allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, concede ai Comuni la possibilità di avviare le sperimentazioni di monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard nelle città. Prevede il via libera dei test su strada esclusivamente in ambito urbano e nel rispetto di determinate condizioni. Per i minori che si spostano in monopattino è obbligatorio avere la patente AM (quella per il motorino) e i Comuni sono obbligati a collocare nuova segnaletica per indicare le strade dove si può circolare con questi mezzi.
Dicembre 2019 – Monopattini elettrici equiparati alle biciclette
A dicembre 2019 un emendamento alla legge di bilancio proposto dal senatore di Italia Viva Eugenio Comincini ha stabilito l’equiparazione dei monopattini elettrici alle biciclette. L’emendamento prevede che i monopattini conformi ai limiti di potenza e velocità (potenza motore 500 w e velocità max 20 km/h) indicati nel decreto del MIT del 4 giugno 2019 siano equiparati ai velocipedi, regolati dal precedente decreto legislativo del 30 aprile 1992.
Marzo 2020: nuove regole sui monopattini
Il primo marzo 2020, con la legge di conversione del decreto legge Milleproroghe, entrano in vigore le nuove regole sulla circolazione dei monopattini elettrici. Possono essere usati in tutto il territorio nazionale, sono equiparati ai velocipedi e alle biciclette, possono circolare sulle strade urbane che prevedono un limite di 50 km orari e sulle piste ciclabili.
Nel Decreto-Legge 10 settembre 2021, n. 121 convertito con modificazioni dalla L. 9 novembre 2021, n. 156 (in G.U. 09/11/2021, n. 267), sono contenute le nuove regole sulla circolazione dei monopattini elettrici.
Agosto 2023: il nuovo ddl
Il Consiglio dei Ministri riunito il 4 agosto 2023 approva in via preliminare lo schema di decreto legislativo che recepisce una direttiva europea in materia di RC auto e prevede un obbligo specifico per i veicoli elettrici leggeri, tra cui i monopattini e le biciclette. Il testo va a modificare il Codice della Strada e il Codice delle Assicurazioni private, definendo i casi in cui sussiste l’obbligo di copertura assicurativa per la mobilità leggera proprio sulla base di una nuova definizione di veicolo. Fra le principali novità anche per gli autoveicoli arriva l’obbligo per le compagnie di acconsentire alla sospensione della polizza.
2024: il ddl viene approvato
La Camera approva il disegno di legge il 27 marzo 2024. Con voti 163 favorevoli e 107 contrari, l’Aula dà il via libera al ddl “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada“.
Il 17 luglio 2024 vengono depositati gli emendamenti e gli ordini del giorno. Da quel momento, però, la procedura è andata a rilento. I rallentamenti dell’esame al Senato sarebbero riconducibili in parte al fatto che il Parlamento nella seconda metà di luglio si era concentrato sull’esame di atti più urgenti, in parte all’intenzione di Fratelli d’Italia di emendare il testo nonostante gli altri partiti di maggioranza lo considerino già chiuso.
Tuttavia il 20 novembre 2024 è stato definitivamente approvato.
Cosa propone sui monopattini il Nuovo Codice della Strada
- Circolazione consentita solo nelle strade urbane con limite non superiore a 50 km/h
- Obbligo di contrassegno (da esporre). I titolari lo devono richiedere a proprie spese; si attende un decreto ministeriale (DM) per la definizione di modalità, prezzi e caratteristiche
- Obbligo di assicurazione R.C.A. per i monopattini
- Obbligo del casco per tutti i conducenti di monopattini
I monopattini, dunque, dovranno essere regolarizzati con l’assegnazione di un contrassegno (si è parlato di targa, ma nel testo non si usa questa dicitura), dell’assicurazione (responsabilità civile) e chi è a bordo dovrà sempre indossare il casco. In caso di assenza dei documenti, la sanzione andrà da 100 a 400 euro. È fatto divieto di andare fuori dai centri urbani.
Saranno obbligatori anche indicatori luminosi per la svolta e per la sfrenata: in caso contrario, la multa sarà tra 200 e 800 euro. Infine, i monopattini in sharing dovranno bloccarsi automaticamente quando escono dall’area consentita.
I dubbi su assicurazione e “targa”
Il testo di legge fa riferimento all’articolo 2054 del Codice Civile per quanto riguarda l’assicurazione RC auto legata al veicolo, e dunque al numero di immatricolazione del veicolo. Ma il monopattino non può essere considerato un veicolo, perché non ha un numero di telaio e quindi nemmeno una targa (anche se il Nuovo Codice dispone che la abbia, o meglio, che abbia un “contrassegno”, che è cosa diversa). Quindi come fa un utente a stipulare un’assicurazione su un veicolo se non sta guidando un veicolo? Questo è uno dei dubbi emersi a seguito dell’approvazione del Nuovo Codice della Strada.
Inoltre il Nuovo Codice della Strada non parla di targa ma di “contrassegno”. Dovrà essere adesivo, non rimovibile e plastificato, da richiedere agli uffici della Motorizzazione civile. Deve essere prodotto dal Poligrafico Zecca dello Stato e quindi distribuito nelle varie province per rispondere alla richiesta di chi utilizza o noleggia i monopattini.
Assicurazione monopattini: quali polizze, quali prezzi
Non è ancora chiaro quali polizze si potranno stipulare per assicurarsi e a quali prezzi. Tuttavia Facile.it ha ipotizzato due possibilità: le polizze RC Capofamiglia, che tutelano il contraente e la sua famiglia da moltissime evenienze, tra cui in alcuni casi i danni arrecati a terzi durante la guida del monopattino; o l’assicurazione monopattino, cioè “polizze RC per la mobilità, specifiche per i monopattini“. La società ha anche indicato i prezzi di queste assicurazioni, che dovrebbero partire da poco meno di 75 euro all’anno nella prima ipotesi e da 40 o 80 euro per la seconda.
Anche per quanto riguarda la parte assicurativa, serve la norma attuativa del ministero, sebbene le compagnie si sono già attrezzate per offrire polizie annuali per coprire non solo quanto richiesto dal Codice della strada ma anche una serie di servizi accessori.
Il giro d’affari per le compagnie assicurative
Le nuove norme rappresentano una maggiore tutela per la sicurezza dei guidatori e un’opportunità per le compagnie assicurative. Ma a quanto ammonta effettivamente il business che sarà generato dalla nuova normativa? QUI una stima.
Nuovo Codice della Strada: le opinioni
Assosharing
Critica sul Nuovo Codice della Strada Assosharing, la prima Associazione di categoria del comparto sharing mobility in Italia. Nel mirino c’è l’obbligo del casco per la guida di tutti i monopattini elettrici e non, privati e in sharing. La normativa, si legge in un comunicato, mette a repentaglio non solo questo settore ed i suoi occupati, ma la
mobilità in sharing in generale, in quanto la parte dei monopattini interessa oltre il 50% dei noleggi complessivi.
(Articolo originariamente pubblicato il 26 giugno 2023 e aggiornato al 16/12/2024)