La nuova ondata del ride-hailing arriva dall’Asia e, in generale, dai mercati emergenti: Cina, Malesia, India, Indonesia… Tra le società che forniscono un servizio “vettura più autista su chiamata” la star resta la statunitense Uber, ma è tallonata dalla cinese DiDi e da Grab (situata a Singapore), suoi competitor asiatici che si stanno espandendo a vista d’occhio. Spunta poi un’indiana, una “Uber di Dubai” e un’altra nata in Spagna e in grado di coprire l’America Latina.
I nominativi dei big del ride-hailing più finanziati del mondo si ricavano da una classifica di Statista delle società che hanno raccolto le maggiori quote in questo settore, classifica datata al 1 gennaio 2019. Nel frattempo prima Lyft, poi Uber, si sono quotate in Borsa, va detto con risultati non eccellenti. Tuttavia la classifica (che vedete qui sotto) è utile per individuare le stelle nascenti nel mercato del ride-hailing.
Vediamo intanto chi sono i magnifici 11 del ride-hailing.
11 startup del ride-hailing tra le più finanziate del mondo
UBER
Fondata da Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009, Uber è stata lanciata ufficialmente a San Francisco nel 2010, per poi approdare in varie città del mondo. È sbarcata qualche anno fa anche in Italia ma, così come in altre parti d’Europa, è stata fortemente contrastata dai tassisti, fino ad arrivare nelle aule dei tribunali. È stata la startup più valutata del mondo finché quest’anno, a maggio, si è quotata in Borsa. Il debutto, però, non è stato un successo. Sul fronte dei bilanci, Uber continua ad essere in perdita. D’altro canto prosegue nella sperimentazione di nuovi modelli di business: al momento sta testando a Chicago e San Francisco la possibilità di offrire ai clienti un abbonamento mensile da 24,99 dollari al mese che comprende tutti i suoi principali servizi: ride-hailing, ma anche food delivery con UberEats, e noleggio di bici e monopattini. Gli abbonati ottengono price protection o uno sconto fisso sul ride-hailing, consegne gratis con UberEats e gratuità anche nell’uso di bici e monopattini.
DIDI
Nata nel 2012 dalla fusione tra le rivali DiDi Dache e Kuaidi Dache, controllate rispettivamente da due giganti del digitale cinese come Tencent e Alibaba, DiDi è la più grande piattaforma di servizi di trasporto mobile al mondo. Offre una vasta gamma di servizi e opzioni di trasporto in oltre 400 città cinesi, tra cui la prenotazione di un taxi o di un taxi privato, servizi di ride-sharing e di chauffeur. DiDi ha conquistato il dominio del mercato cinese del ride-sharing o car-hailing con una quota dell’87%. A maggio è uscita un’indiscrezione: Volkswagen e Didi Chuxing, potrebbero presto annunciare la nascita di una joint venture per sviluppare, unendo le forze e le capacità tecnologiche, servizi di mobilità condivisa in Cina, mettendo su strada una flotta di auto a marchio VW costruite “su misura”. Secondo il Wall Street Journal, che ha anticipato la notizia, la casa automobilistica tedesca (che avrebbe il 40% della neonata società, con la possibilità di acquisire successivamente un ulteriore 10%) dovrebbe fornire circa 100mila veicoli elettrici a guida autonoma, gestendo poi la flotta. Didi, da parte sua, metterebbe sul piatto la propria clientela (400 milioni di utenti), alla quale offrirebbe l’accesso a questa flotta: non tramite l’attuale app della società cinese, ma con una piattaforma co-sviluppata ad hoc.
GRAB
Grab è una società nata nel 2011 in Malesia con il nome di Myteksi. I due fondatori, Anthony Tan e Tan Hooi Ling, entrambi malesi, dopo aver frequentato la Harvard Kennedy School negli Usa hanno deciso di far ritorno in patria e fondare la startup. Questa poi ha cambiato nome in GrabTaxi e successivamente in Grab, e ha spostato il quartier generale a Singapore. Oggi offre “ride hailing” e servizi di logistica attraverso applicazioni per dispositivi mobili a Singapore e nei paesi del Sud-Est asiatico: Malesia, Indonesia, Filippine, Vietnam, Tailandia, Birmania e Cambogia. Oltre a finanziare una sorta di “fondo di emergenza” per gli autisti migliori, Grab organizza scuole e corsi di formazione per i loro figli, e ha introdotto misure per aumentare la sicurezza delle passeggere che usano il servizio, come l’offuscamento del loro numero telefonico nel caso debbano fare una chiamata all’autista. La startup ha anche lanciato l’assicurazione gratuita contro gli incidenti per autisti e passeggeri dei servizi GrabCar (simile a UberPop) e GrabBike. per condividere lo scooter.
LYFT
L’azienda “con i baffi rosa” (è il suo logo) è nata a San Francisco nel giugno 2012, da un’idea di Logan Green e John Zimmer. Negli Usa è accessibile al 95% della popolazione e i suoi servizi sono concentrati principalmente su college, università e comunità aziendali. Di recente l’azienda ha esteso la propria attività alla condivisione di biciclette e scooter, e ha anche fatto una prima incursione nel mondo delle self driving car, le auto a guida autonoma, con una piccola flotta attiva a Las Vegas. Dalla presentazione dei documenti per il collocamento in Borsa presso la Securities and Exchange Commission (la nostra Consob) – avvenuto la scorsa primavera – è emerso che nel 2018 ha perso 911 milioni di dollari, il 32% in più dell’anno precedente. Questo non ha scoraggiato gli investitori e non ha impedito che il prezzo di collocamento fosse fissato al massimo della forchetta attesa.
OLA CABS
Ola Cabs è una società di trasporti indiana che offre servizi che includono il peer-to-peer ridesharing, il ride hailing, i taxi e la consegna di cibo. La compagnia ha sede a Bangalore ed è stata sviluppata da ANI Technologies Pvt. A maggio 2019, Ola era valutata intorno ai 6,2 miliardi di dollari.
GOJEK
La società Aplikasi Karya Anak Bangsa, il cui nome commerciale è appunto Gojek, è conosciuta in Vietnam come Go-Viet e in Thailandia come GET. È un’azienda di trasporti e una startup di logistica con sede a Giacarta, la capitale dell’Indonesia. GET è il primo unicorno indonesiano, ovvero la startup che ha superato la valutazione di un miliardo di dollari.
CAREEM
Careem è una società di trasporti con sede a Dubai, attiva in oltre 100 città di 14 Paesi in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale. L’azienda è stata valutata più di 2 miliardi di dollari nel 2018. A marzo 2019 è stata acquistata da Uber per 3,1 miliardi.
GETT
Conosciuta in precedenza come GetTax, è una impresa israeliana che mette in collegamento i suoi clienti con i guidatori di taxi. È possibile chiamare un taxi dal sito della società o dalla sua app. Attualmente è operativa in più di 50 città, tra cui New York, Londra, Mosca, e in 13 città in Israele.
CABIFY
Cabify è una società di trasporti spagnola fondata nel 2011 da Juan de Antonio. Nel 2015 è entrata nella rete di Endeavor (organizzazione no profit nata in Argentina che supporta e finanzia le startup in varie parti del mondo) nel 2015. Già l’anno successivo, gli impiegati sono passati da 79 a 720, e Cabify si è estesa in gran parte dell’America Latina e dell’Europa Meridionale. Il loro round serie C da 120 milioni di dollari è il più grande investimento in un’impresa tecnologica in Spagna.
YANDEX
Yandex è una società ICT russa che possiede il più grande motore di ricerca lanciato nel 1997 e classificato come ottavo al mondo. Offre una serie di servizi e prodotti per Internet, come lo “Yandex.Browser” e anche lo “Yandex.Taxi”. Si tratta di un servizio per trovare taxi nelle varie città della Russia, che consente di ovviare ai mancati collegamenti di zone lontane dalla metropolitana e di contrastare l’elevata presenza di tassisti non autorizzati. Poche settimane fa Yandex e Uber, insieme, hanno acquisito la più grande compagnia di taxi della Russia, Vezyot.
TAXIFY
È un’altra “app di tassisti privati”, stavolta di origine nordeuropea. Fondata nel 2013 a Tallinn, in Estonia, su iniziativa di un giovanissimo nerd di nome Markus Villig (all’epoca 19enne), Taxify ha rilevato da City Drive Services una flotta di 3.000 veicoli pronti a spostarsi da un quartiere all’altro di Londra. Punta gradualmente a sottrarre clienti proprio a Uber, che sulle sponde del Tamigi possiede la sua roccaforte oltre Atlantico.