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MOST: come è nato e come funziona il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile



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Finanziato dal MIUR attraverso il PNRR, MOST è una Fondazione che collabora con 24 università, CNR e 24 grandi imprese. Contribuisce a progetti di mobilità avanzata su guida autonoma, droni, idrogeno, nuovi combustibili. “Siamo un catalizzatore di progetti” dice il presidente Ferruccio Resta

Pubblicato il 28 gen 2025

Luciana Maci

Giornalista



MOST, centro nazionale per la mobilità sostenibile
MOST, centro nazionale per la mobilità sostenibile

Un “catalizzatore” per la mobilità di oggi e di domani: così Ferruccio Resta, che ne è presidente, descrive MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile).

Di recente il Centro è finito sotto i riflettori perché fa parte del progetto di A2A Politecnico di Milano relativo al primo esperimento europeo di guida autonoma per il car sharing. Il 22 gennaio 2024, a Brescia, una Fiat 500 elettrica ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida autonoma. Un test che porta il nostro Paese un passo avanti verso la mobilità del futuro.

“MOST, che riunisce atenei e imprese, è una piattaforma già integrata” ha spiegato Resta a EconomyUp in occasione dell’evento. “Un progetto come questo, che ha bisogno di un Comune che dà l’autorizzazione, di una società come A2A che si occupa della ricarica, di un gruppo di ricerca che sviluppa la tecnologia, dovrebbe costruire ogni volta un accordo di programma. MOST funge da catalizzatore del processo”.

Ma come è nato MOST? E cosa fa? Ecco una descrizione e i progetti in corso.

MOST, chi ne fa parte

Nato a giugno 2022 e finanziato dal Ministero dell’Università e dalla Ricerca scientifica attraverso il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), MOST è una Fondazione con sede a Milano che ha al suo interno le Università (solo per citarne alcune, Torino, Brescia, Milano, Napoli, La Sapienza di Roma ecc. ecc.) e le grandi aziende (Leonardo, Ferrovie dello Stato, Autostrade per l’Italia, A2A ecc. ecc.).

Attraverso la collaborazione con 24 università, il CNR (Centro Nazionale per le Ricerche) e 24 grandi imprese, punta a incentivare e supportare lo sviluppo di soluzioni moderne, sostenibili e inclusive per l’intero territorio nazionale. Nel lavoro di MOST sono coinvolti oltre 1200 ricercatori.

Le aree e gli ambiti di cui si occupa, sono molteplici: mobilità aerea, veicoli leggeri e mobilità attiva, trasporto per vie d’acqua, trasporto ferroviario, nuovi carburanti.

“MOST è nata – spiega Resta – perché la mobilità sostenibile è diventata centrale per la società e c’era bisogno di raccogliere tutti gli attori che se ne occupano”.

Al momento della sua costituzione è stato finanziato con un investimento di 378 milioni di euro per i primi 3 anni (2023-2025).

QUI un video su MOST

Video Presentazione Centro Nazionale per la mobilità sostenibile MOST

La governance

Ecco chi guida il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile.

Prof. Ferruccio Resta – Presidente

Ing. Gianmarco Montanari – Direttore Generale

Consiglio di amministrazione

  • Sergio Cavalieri
  • Mario Tartaglia
  • Ilaria Giannoccaro
  • Maria Gabriella Graziano
  • Giuliana Mattiazzo
  • Renato Mazzoncini
  • Giovanni Molari
  • Franco Ongaro
  • Vito Pertosa
  • Massimo Rosini
  • Maria Sabrina Sarto
  • Roberto Tomasi

MOST: I progetti

Sono tante e variegate le iniziative che sta portando avanti il MOST. “Stiamo lavorando – racconta Ferruccio Resta – sulla logistica dei droni, droni per consegna merci a livello urbano ed extraurbano, su sistemi innovativi per il settore ferroviario, sui materiali innovativi per ridurre il peso dei mezzi di trasporto, sull’auto a guida autonoma, sui sistemi di propulsione innovativa, dall’idrogeno ai biocombustibili, sulla digitalizzazione del porto di Napoli e molto altro”. Ecco alcuni esempi dei progetti a cui MOST sta contribuendo, partendo proprio dal più recente.

Guida autonoma per il car sharing

Nato dalla collaborazione tra A2A, il Politecnico di Milano e MOST, questo progetto rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui le auto senza conducente verranno direttamente a prenderci sotto casa. Durante l’evento, una Fiat 500 elettrica ha percorso un chilometro autonomamente, supervisionata da un safety driver, come richiesto dalle normative attuali. La sperimentazione, che proseguirà fino a novembre 2025, mira a dimostrare come la guida autonoma possa contribuire a ridurre il traffico, migliorare l’accessibilità e favorire la decarbonizzazione urbana. Il Politecnico di Milano ha giocato un ruolo chiave grazie ad anni di ricerca avanzata e competizioni su piste di auto autonome. La piattaforma MOST, integrando competenze pubbliche e private, ha contribuito ad accelerare lo sviluppo della soluziuone.

Guida autonoma con pilota-robot: il record mondiale

Sempre nell’ambito dei test per la guida autonoma, a novembre 2024 una Maserati MC20 Coupé, guidata dall’AI-driver sviluppato dal team di AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Politecnico di Milano, ha raggiunto una velocità di 285 chilometri all’ora senza guidatore umano a bordo sulla pista dell’Aeroporto dell’Aeronautica Militare di Piacenza San Damiano. Questa velocità rappresenta l’attuale record mondiale di velocità per un’auto di serie interamente guidata da un AI-driver e senza supervisore umano a bordo. Il progetto, supportato dal MOST, puntava a esplorare e superare i limiti della tecnologia autonoma per renderla più sicura e affidabile.

Digitalizzazione del Porto di Napoli: le sperimentazioni con i droni

Ad agosto 2024 è partito dal Golfo di Napoli il progetto sperimentale “Servizio pilota Isole Minori” per testare un sistema di trasporto merci giornaliero con droni in grado di trasportare carichi fino a 40 chilogrammi.

Promossa da Poste Italiane e Leonardo, l’iniziativa è inserita nello Spoke 1 (Air Mobility) coordinato dal Politecnico di Torino, e prevede l’impiego di droni cargo, forniti e pilotati da remoto dalla società FlyingBasket che decollano da Bagnoli e atterrano con il loro carico nell’isola di Procida. Tutte le operazioni sono gestite da una stazione di controllo, in modalità Beyond Visual Line Of Sight – oltre la linea di vista del pilota (BVLOS).

Il progetto è stato supervisionato per gli aspetti regolamentari e autorizzativi dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ed è supportato dal Commissario Straordinario di Governo dell’Area Bagnoli-Coroglio, da Invitalia, dalla Regione Campania, dal Comune di Procida e dal Distretto Aerospaziale della Campania.

La sperimentazione, terminata alla fine di settembre 2024 con possibilità di estenderla nel tempo, in questa prima fase ha previsto il collaudo delle operazioni di volo e delle infrastrutture di comunicazione e controllo, per poi attivare il sistema di trasporto merci.

Intanto si sta sviluppando il progetto Digital Twins, che mira a creare un gemello digitale per prevedere la diffusione di eventuali danni e stimare la durata residua dei droni. Questo approccio migliorerà la sicurezza e l’affidabilità dei droni, riducendo contemporaneamente i costi. Inoltre, si prevede di introdurre tecnologie di propulsione alimentate a idrogeno, riducendo significativamente le emissioni inquinanti.

Idrogeno e nuovi combustibili

A proposito di questo, uno dei programmi del MOST esplora l’idrogeno e i nuovi combustibili lungo tutta la catena del valore, dalla loro produzionedistribuzione stoccaggio, al loro utilizzo nei vettori di maggiore interesse per la mobilità quali aerei, trasporto pesante su gomma, navi, treni, veicoli leggeri e mobilità attiva.

C’è inoltre un progetto che si focalizza sui veicoli stradali, con l’obiettivo di diminuire consumi ed emissioni. In questo contesto, sono in fase di sviluppo due prototipi: una citycar elettrica con batteria modulare, compatibile con sistemi fotovoltaici domestici, dotata di sospensioni e pneumatici intelligenti ed efficienti, e un veicolo commerciale a idrogeno capace di “percepire” il traffico circostante per ottimizzare i consumi.

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