Doveva essere emanato entro settembre, ma potrebbe slittare ancora il bando che selezionerà le aziende di sharing di monopattini elettrici abilitate a fornire i mezzi in condivisione a Milano.
Come è noto, dal 27 luglio 2019 è entrato in vigore il decreto Toninelli che dà il via libera alla sperimentazione dei monopattini elettrici sulle strade dei Comuni italiani. Milano ha prontamente emanato il decreto attuativo per consentire la circolazione dei cittadini con mezzi propri, ma non quello per abilitare lo sharing pubblico. I mezzi in condivisione, tuttavia, hanno continuato a circolare, senonché a metà agosto, a seguito anche di un incidente dove c’è stato un ferito, la giunta comunale ha intimato alle aziende di sharing il ritiro dei propri veicoli in attesa dell’emanazione di un avviso pubblico per manifestazioni di interesse. In un comunicato stampa si prometteva che sarebbe stato emanato entro settembre. Ma, a pochi giorni dalla fine del mese, il bando non è ancora partito.
Monopattini elettrici, il bando per le aziende slitta a ottobre?
Dal Comune di Milano spiegano a EconomyUp che innanzitutto dovrà essere varata dalla giunta comunale una delibera sullo sharing in città. Come preannunciato, il contenuto di questa delibera dovrebbe riguardare le possibilità di integrazione tra i vari mezzi in condivisione che circolano nella città di Milano. Solo in un momento successivo, gli uffici tecnici completeranno la messa a punto dell’avviso pubblico, ovvero del bando. Quindi è ragionevole ipotizzare che ci vorrà ancora qualche settimana.
Sharing mobility, un macro-progetto per Milano che chiede nuove regole sui monopattini
Da qui le proteste di alcune società che si occupano di sharing per la micromobilità, che hanno scritto una lettera al sindaco di Milano Beppe Sala per chiedere certezze sui tempi dell’avviso pubblico. La missiva – firmata da Wind Mobility, Tier, Circ, Dott, GoVolt, Bit Mobility – esprime preoccupazione per l’allungarsi dei tempi, riconosce le criticità (ancora diversi utenti ignorano le misure di sicurezza e a volte i mezzi sono stati lasciati per le strade in stato di abbandono), ma segnala anche l’esigenza di avere scadenze sicure per poter programmare gli investimenti. “Abbiamo assunto personale, affittato magazzini, dobbiamo poterci organizzare”. Infine insistono sul probabile allarme smog che ritornerà con l’autunno e si propongono come alternativa per limitare l’inquinamento.