Mai come adesso stanno nascendo nuove parole legate alla mobilità: il segnale che si tratta di un mondo in continua e rapidissima trasformazione. Lo stesso termine smart mobility è relativamente nuovo: indica una mobilità altamente tecnologica, a misura di cittadino e a basso impatto ambientale, e include una serie di elementi: la tecnologia, le infrastrutture per la mobilità (parcheggi, reti di ricarica, segnaletica, veicoli), le soluzioni per la mobilità (tra cui i modelli di new mobility) e le persone. L’argomento è talmente attuale che la Milano Digital Week (13-17 marzo 2019), manifestazione milanese per gli appassionati di digitale giunta alla sua seconda edizione, ha scelto come tema “Intelligenza Urbana“. E all’interno della Milano Digital Week ci sono due incontri da non perdere organizzati da Telepass in collaborazione con EconomyUp che vanno sotto il titolo “L’impatto delle nuove tecnologie sull’esperienza quotidiana di mobilità. Milano #nientepotràfermarti”. Due occasioni, una mercoledì 13 e l’altra venerdì 15 marzo, per riflettere sulle nuove esigenze di mobilità delle persone.
Per capire meglio come sta evolvendo il modo di muoversi è utile partire dai nuovi nomi emersi nell’ultimo periodo, ciascuno corrispondente a un concetto legato all’utilizzo di nuove tecnologie. Qui ne abbiamo elencati alcuni: da smart road a autostrada elettrificata, da Mobility as a Service a infomobilità, da smart car a innovative payments, da micro-mobilità a ultimo miglio. Restiamo aperti a ulteriori indicazioni da parte dei lettori.
AUTOSTRADA ELETTRIFICATA
L’autostrada elettrificata ha, in entrambe le direzioni, una linea elettrica sospesa che consenta l’alimentazione dei veicoli predisposti in circolazione. I veicoli utilizzati su autostrada elettrificata, infatti, sono dotati di catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un pantografo. Al di fuori di questa corsia, ad esempio se il mezzo deve effettuare un sorpasso o abbandonare l’autostrada per raggiungere la sua destinazione, il veicolo può circolare tramite motore elettrico, grazie alle batterie di cui dispone, o tramite il motore a combustione interna. L’Italia è pronta ad ospitare la sua prima autostrada elettrificata: l’A35 Brebemi, il tratto autostradale che collega Brescia e Milano.
La prima autostrada elettrificata in Italia: che cos’è e come funziona
2. DIGITAL TWIN (GEMELLO DIGITALE)
È il modello digitale di una strada, di una città, di un aeroporto utilizzato per capire e prevedere cosa potrebbe accadere al gemello “reale”. In futuro, grazie alla sensoristica diffusa e all’uso dei big data si potrà avere l’immagine completa in tempo reale di quello che sta succedendo in un luogo. Se per esempio viene creato il “gemello” di una zona cittadina, attraverso i modelli di machine learning e simulazione è possibile riuscire a capire l’impatto sul traffico di una determinata operazione, per esempio la chiusura di una corsia o di una strada.
3. FLEET MANAGEMENT
Per Fleet Management si intendono tutte le attività operative e amministrative che comporta la gestione di un parco auto aziendale. Questa formula, però, non include né il noleggio, né alcun finanziamento legato al veicolo. La proprietà del veicolo rimane in capo all’azienda cliente che però appalta a una società esterna i servizi correlati. Questa può essere un’azienda specializzata in Fleet Management, oppure gli stessi player del noleggio a lungo termine che possono offrire anche servizi di gestione delle flotte.
4. INFOMOBILITÀ
L’infomobilità consiste nell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione a supporto della mobilità e degli spostamenti di persone e merci. Attraverso dispositivi, strumenti informatici e sistemi di navigazione satellitare è possibile fornire informazioni relative alla mobilità delle persone (traffico stradale) e delle merci (logistica) in modo sempre più completo, diffuso ed accessibile a tutti. Le informazioni possono essere inviate all’utenza in modo diffuso (per esempio con pannelli in autostrada), o può essere lo stesso utente ad accedervi in base alle proprie necessità ( informazioni sul traffico, ricerca di un parcheggio) o alla propria condizione specifica (da casa attraverso il web, o in mobilità attraverso un dispositivo mobile ecc.). Un esempio di società nata per rendere la mobilità più smart è InfoBlu, costituita nel 2000 dall’esperienza e dalle tecnologie di Autostrade per l’Italia. Leader italiano dell’infomobilità, offre soluzioni ai principali player del settore: case automobilistiche, sistemi di navigazione, emittenti televisive e radiofoniche, operatori telefonici, call center ed applicazioni mobile, oltre a enti pubblici e gestori di reti viarie.
5. INNOVATIVE PAYMENTS
È un termine omnicomprensivo riferito ai vari tipi di mobile payment. Nel 2018 il Mobile Payment ha cominciato ad avere un peso consistente nel panorama dei pagamenti. In Italia sono ora attivi Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay e nell’ultimo anno si è assistito a un’importante evoluzione dei servizi alternativi a quelli NFC. Il panorama potrebbe ulteriormente cambiare in futuro con l’arrivo delle Open API grazie alla PSD2. Con i mobile payment sta cambiando anche il modo di spostarsi e viaggiare: il pagamento dell’autostrada, del parcheggio, dell’area C di Milano, così il rifornimento di carburante, sono gesti sempre più facili, veloci e regalano a chi li compie una libertà di azione molto maggiore rispetto al passato. Un esempio: TelePass Pay, circuito di pagamento della mobilità che punta a integrare tutti i servizi legati al bisogno di mobility non solo dei possessori di auto, ma di chiunque si muova. Consente di pagare molto facilmente pedaggi autostradali, strisce blu in alcune grandi città, parcheggio nei principali aeroporti, traghetti privati nello Stretto di Messina e accesso all’Area C di Milano, insieme a varie altre funzioni.
6. MICRO-MOBILITÀ
Il termine micro-mobilità si riferisce a veicoli per uso personale che possono trasportare una o due persone. L’esempio più comune di micro-mobilità sono le biciclette, ma rientrano in questa categoria anche piccole auto elettriche, biciclette elettriche e tutti i tipi di monopattino. Nelle città più grandi i pendolari possono noleggiare questo tipo di veicoli, generalmente messi a disposizione in modalità di condivisione, scaricando un’applicazione per potere ottenere l’accesso.
7. MOBILITY AS A SERVICE
Il MaaS (Mobility as a Service) è un nuovo modello di business per l’erogazione di servizi di trasporto. Come tutti gli “as a service”, prevede un abbonamento mensile a forfait che garantisce l’utilizzo personalizzato di un bundle di trasporti pubblici e privati: treni, bus, taxi, car, bike sharing e altro utilizzabili illimitatamente con un solo abbonamento (all in one), solitamente attraverso un’app. Esistono già casi pilota di MaaS in Finlandia e Svizzera. In particolare Helsinki, capitale della Finlandia, punta a liberare il centro dalle macchine entro il 2025 con il mobility-as-a-service. Alcune app proposte da provider privati consentono un accesso continuativo a un tipo di mobilità “multi-modale” del trasporto pubblico (autobus, traghetti, biciclette), al noleggio di auto e alla chiamata di taxi, tutto in un’unica interfaccia. Gli utenti possono pagare il singolo viaggio o abbonarsi al servizio completo. L’Autorità del Trasporto regionale di Helsinki consente l’accesso ai dati relativi a percorsi, orari e costi attraverso le API aperte. L’app è integrata con i calendari degli utenti in modo che questi possano programmare in anticipo il proprio viaggio e scegliere in base a criteri come velocità, prezzo e comfort.
8. MOBILITY ON DEMAND
La mobility on demand fa parte dei servizi on demand (on-demand services) o economia on demand, ovvero quelle piattaforme che fanno incontrare in modo diretto le esigenze dei consumatori con coloro che le possono soddisfare attraverso l’immediata consegna di beni e servizi. Un classico esempio di mobility on demand è Uber, nata per mettere a disposizione autisti con berlina da chiamare attraverso l’apposita applicazione, così come la rivale Lyft.
9. MONOPATTINO ELETTRICO
Il monopattino elettrico è una realtà in ascesa in alcune parti del mondo e sta cominciando ad affermarsi anche in Italia, a partire da Milano. Viene considerato parte del settore micro-mobilità e punta a coprire i bisogni degli utenti relativi all’ultimo miglio. Le startup che stanno lanciando sul mercato i monopattini elettrici e le aziende che in vari modi collaborano con queste startup hanno scelto un’ottica di mobilità multi-modale: l’uso di modalità di trasporto combinate tra loro per garantire spostamenti economici, affidabili e sostenibili.
10. PUBLIC INDIVIDUAL TRASPORT
Public individual trasport, o trasporto pubblico individuale, è un termine coniato da Georges Amar, “visionario” della mobilità innovativa, direttore Ricerca e Sviluppo di RATP (Régie autonome des transports parisiens) per oltre vent’anni e autore del libro Homo Mobilis. “Trasporto pubblico individuale – dice – sembra un ossimoro, finora il trasporto o era pubblico o individuale. Ma il car sharing, per esempio, non rientra in questo dualismo, e così il bike sharing, Uber ecc. ecc. Siamo in un periodo storico in cui i concetti stessi stanno cambiando”.
11. SMART CAR
Una smart car è un’automobile dotata di un sistema elettronico avanzato. Dalla fine degli anno Sessanta sono stati usati i microprocessori nei motori delle automobili, negli anni Novanta è stato introdotto il Gps, e i sistemi di reverse sensing e visione notturna. Negli anni Duemila sono stati aggiunti sistemi di parcheggio assistito, accesso al web e alle email, voice control, attivazione di smart card. Sinonimo di smart car può essere connected car, o auto connessa. La versione definitiva della smart car sarà l’auto che si guida da sola, la self-driving car.
12. SHARING MOBILITY
La sharing mobility, concetto che deriva da quello più ampio della sharing economy o economia della condivisione, è il fenomeno in base al quale i trasferimenti da un luogo ad un altro, ovvero la mobilità, avvengono con mezzi e veicoli condivisi: car sharing, bike sharing, scooter sharing, ma anche car pooling e analoghe modalità di condivisione. La mobilità condivisa e sostenibile contribuisce alla smart mobility di una città.
13. SMART PARKING
Lo smart parking è una strategia di parcheggio che combina la tecnologia con l’innovazione umana, nel tentativo di utilizzare il minor numero di risorse possibili (carburante, tempo, spazio) per ottenere un parcheggio di veicoli più veloce, facile e ottimizzato durante il periodo in cui queste vetture restano inutilizzate. In altre parole lo smart parking è l’utilizzo della tecnologia per individuare quali spazi sono occupati e quali disponibili, e spesso per creare una mappa dei parcheggi in tempo reale.
Che cos’è lo smart parking: le soluzioni e le tecnologie per il parcheggio intelligente
14. SMART ROAD
La Smart Road è una nuova concezione di strada intelligente che punta a consentire comunicazione e connessione con i veicoli che la percorrono. Per agevolare il trasporto, nelle smart road verranno implementati sistemi di rilevazione del meteo e del traffico e i viaggiatori potranno richiedere in tempo reale informazioni su condizioni stradali, del traffico o altre situazioni particolari. Inoltre le smart road forniranno: servizi di deviazione dei flussi di traffico nel caso di incidenti; suggerimenti di traiettorie alternative; interventi sulle velocità per evitare situazioni di traffico; gestione di accessi, parcheggi e rifornimenti; interventi tempestivi in caso di emergenze.
Smart Road, tutti i progetti in Italia per le strade del futuro
15. TRAFFIC MANAGEMENT AS A SERVICE
Società come Infoblu fanno traffic management as a service. Spiega il CEO della società del gruppo Telepass, Fabio Pressi: “Se un operatore ha una gran quantità di informazioni sulla traffic mobility, cioè su come sta andando il traffico veicolare, è chiaro che può utilizzarle in modo più esteso. Pensiamo alla sensoristica del veicolo: la velocità del tergicristallo è già oggi un indicatore di pioggia, così come i fari anti-nebbia possono segnalare dove ci sono banchi di nebbia e contribuire così a creare una mappa estremamente precisa e in tempo reale di una determinata area a costi bassissimi”.
Fabio Pressi (CEO di Infoblu): “Così i big data stanno cambiando mobilità e trasporti”
16. ULTIMO MIGLIO
Il termine ultimo miglio nasce in un contesto in cui è difficile portare a termine con facilità l’intero tragitto da percorrere per spostarsi da un punto all’altro della città. Persino i centri urbani con i migliori sistemi di trasporto pubblico fanno fatica a soddisfare completamente gli utenti. Non tutti possono permettersi di abitare o lavorare vicino a una stazione ferroviaria o a una fermata dell’autobus. Del resto nelle città ci sono ancora problemi di traffico, di parcheggio e di emissioni inquinanti. Perciò è importante risolvere la questione della percorrenza dell’ultimo miglio, quello non coperto da servizio pubblico. Come? Attraverso mezzi alternativi, per esempio il noleggio condiviso di monopattini. Ma lo scenario è in evoluzione.