SMART CITY

Metaverso urbano, entro il 2030 sarà in 700 città: cos’è e qual è il progetto di Roma

Sta emergendo il concetto di metaverso urbano: una rappresentazione digitale, interattiva e tridimensionale di un ambiente cittadino, che combina tecnologie come realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale e gemelli digitali. Un report di ABI Research cita tre città che lo sperimenteranno, tra cui Roma. I dettagli

Pubblicato il 26 Ott 2023

Metaverso urbano: l'esperimento di Roma

Roma è tra le prime città al mondo che sperimenteranno il metaverso urbano. A rilevarlo è la società di intelligence tecnologica ABI Research, secondo la quale, entro il 2030, circa 700 città avranno implementato una qualche forma di “infrastruttura metaverso”, spesso come estensione delle piattaforme esistente e come soluzioni di gemelli digitali urbani.

Cos’è il Metaverso urbano

Partendo dal principio che ancora il Metaverso non esiste – o meglio, che ad oggi esistono 212 diversi mondi virtuali, ma non ancora un universo digitale pienamente interoperabile (fonte: Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano) – si può comunque già definire il concetto di metaverso urbano. Si tratta di una rappresentazione digitale, interattiva e tridimensionale di un ambiente cittadino, che combina tecnologie come la realtà virtuale, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e i gemelli digitali (digital twins).

In pratica, consente di simulare e interagire con una città in un ambiente digitale, offrendo una varietà di applicazioni, dai servizi governativi, alla pianificazione e sviluppo urbano, al turismo virtuale, alla progettazione di infrastrutture intelligenti, e molto altro ancora.

Questo strumento può essere utilizzato per migliorare l’efficienza delle operazioni cittadine, per coinvolgere i cittadini in modi nuovi e innovativi, o per simulare e testare varie strategie e soluzioni prima di implementarle nel mondo reale. Può anche svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità, aiutando le città a diventare a impatto zero e circolari.

Roma e il metaverso urbano: il progetto ROAD

Tra i primi casi di studio citati nel report di ABI Research su “Urban Metaverse: Use Cases, Applications, and Technologies”, è incluso il Progetto Rome Advanced District (ROAD) per lo sviluppo di nuove supply chain per l’energia e la modellazione di un distretto energetico.

Presentato il 17 maggio 2023 a Roma, il polo di ricerca tecnologica ROAD – Rome Advanced District è una rete di imprese formata da Eni, in collaborazione con Acea, Gruppo FS, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco e NextChem (MAIRE) che ha l’obiettivo di sviluppare, sostenere e accelerare progetti di innovazione e la ricerca scientifica, industriale e tecnologica.  

Il polo di ricerca, si legge in un comunicato diffuso in occasione della presentazione ufficiale, sarà attivo all’interno dell’area del Gazometro di Roma Ostiense, collocato in una zona della Capitale risalente ai primi del Novecento, e spazierà dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all’economia circolare (water e waste management), efficienza energetica e stoccaggio, dalla mobilità sostenibile alle smart cities, passando per la promozione della salute e della sicurezza. Il primo strumento di lavoro condiviso, che permetterà di conciliare la progettualità esistente con la visione del futuro, sarà proprio lo sviluppo di un ambiente in metaverso. Un gemello digitale attraverso il quale sperimentare, disegnare e condividere le migliori soluzioni a supporto della comunità urbana.

Tra gli obiettivi di ROAD ci sarà anche quello di attirare e formare talenti per lo sviluppo di nuovi mestieri, oltre a creare collaborazioni di filiera tra dipartimenti R&D di aziende, università, centri di ricerca, startup e PMI innovative sulle tecnologie per la transizione energetica e digitale, di utilizzare l’asset di Ostiense come “living lab” per la sperimentazione di tecnologie emergenti a supporto della comunità.

Inoltre, i co-fondatori saranno coinvolti, sulla base alle proprie competenze, a studiare progetti di sviluppo e accelerazione di alcune filiere industriali come, ad esempio, del monitoraggio e del miglioramento della pavimentazione stradale.

Negli stessi spazi in cui nei primi del Novecento si forniva energia alla Roma industriale nasceranno progetti di innovazione tecnologica che contribuiranno agli obiettivi dell’Agenda 2030.

Gli altri esperimenti di metaverso urbano

Nel rapporto di ABI Research si citano anche altri due esempi di città internazionali che sono pronte a sperimentare il metaverso urbano. Si tratta di Seul, capitale della Corea del Sud, e Tampere, una città della Finlandia meridionale. Ecco i contenuti delle due iniziative.

Metaverse Seoul – Servizi governativi (assistenza fiscale); Ambienti 3D; Avatar basati sull’utente; Strumenti di comunicazione virtuali multi-ufficio; Giochi urbani; Programmi di tour virtuali.

Tampere Metaverse Vision 2040 – Sviluppo e pianificazione urbana; Gestione della forza lavoro; Benessere dei cittadini, uguaglianza, istruzione e assistenza sanitaria; Azioni climatiche e sostenibilità; Governance urbana; Esplorazione virtuale della città.

La ricerca cita anche Maxar Technologies (SYNTH3D), un gemello digitale creato dalla società di Westminster, Colorado, che consente la simulazione senza soluzione di continuità, la visualizzazione e le esperienze AR/VR di immagini satellitari iper-realistiche basate su ambienti 3D per le smart cities.

“Sebbene il metaverso sia indubbiamente sopravvalutato e immerso in un’aura di vaghezza – spiega Dominique Bonte, Vice Presidente, Verticals & End Markets presso ABI Research – il contesto urbano offre interessanti casi d’uso e applicazioni che generano valore. Questi vanno dall’interazione senza soluzione di continuità dei cittadini con i servizi di eGovernment, al turismo virtuale, alla progettazione di infrastrutture intelligenti, alla pianificazione e allo sviluppo, fino all’abilitazione e potenziamento della forza lavoro urbana. Questo è particolarmente importante in ambienti urbani complessi, che presentano sfide nella progettazione, manutenzione, esplorazione e coinvolgimento,”  spiega Dominique Bonte, Vice Presidente, Verticals & End Markets presso ABI Research.

I benefici per chi amministra le città includono un migliore coinvolgimento dei cittadini, oltre a notevoli risparmi legati a progettazione, operazioni e manutenzione delle infrastrutture urbane più intelligenti ed efficaci. Il metaverso urbano svolgerà inoltre un ruolo fondamentale nel rendere le città a impatto zero e circolari.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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