L’Italia è al quarto posto nel mondo, dopo Cina, Stati Uniti e Germania, nella classifica dei sistemi più attivi di bike-sharing. Un piazzamento eccellente, forse non noto a tutti, che emerge dal Meddin Map Report – mid 2021, ricerca internazionale basata su una mappa del bike-sharing nel mondo che ha una storia particolare.
A idearla un signore statunitense chiamato Russell Meddin e soprannominato, non a caso, il Bike-Share Guru. Scomparso nell’aprile 2020, ha lasciato agli appassionati del genere la possibilità di contribuire alla mappa in modo volontario. Un’iniziativa di crowdsourcing, il processo in base al quale si raccolgono spunti, idee e supporto dalla “folla”.
Nell’ultimo report diffuso dal team di volontari ed esperti ad ottobre 2021 per capire meglio questo mercato emerge, tra le altre cose, che l’Europa da sola ospita il 41% del totale dei servizi di bike-share, con un forte incremento registrato negli ultimi tempi nonostante l’avvento della pandemia da Covid19.
Ma vediamo meglio chi era il “guru” Russell Meddin, campione della sharing mobility e della sharing economy, come funziona la mappa e quali sono i principali elementi che emergono dallo studio internazionale.
Bike sharing: chi era il campione della condivisione Russell Meddin
Nato nel 1951 a Philadelphia, Meddin inizia a lavorare nell’azienda di abbigliamento di famiglia ma poi sceglie di fare il papà a tempo pieno per i due figli. Nel frattempo si occupa del Mural Arts Program (fa da guida per le persone che vogliono ammirare i murales sparsi per la città), di orticoltura ed è consigliere di quartiere per il Partito Democratico. Oltre a queste attività, Meddin è per molti anni consulente dell’industria Public-Use Bicycle: contribuisce a portare a Philadelphia il programma di bike-sharing Indego e diventa consulente di diversi altri programma analoghi negli Stati Uniti e nel mondo.
Per 11 anni, fino alla sua morte, si occupa della Bike-sharing World Map e del Bike-sharing Blog. Dopo la sua scomparsa, ad aprile 2020, la mappa viene rilanciata da un gruppo di appassionati di tutto il pianeta per onorare la sua memoria e viene quindi ribattezzata The Meddin Bike-sharing World Map. Il progetto include una squadra internazionale di curatori, un’interfaccia migliorata e la sponsorizzazione di PBSC Urban Solutions.
Qui un video in ricordo di Russell Meddin
Come funziona la Meddin Bike Sharing World Map
La mappa consente di segnalare e individuare i migliori servizi di bike-sharing in varie parti del globo. In particolare vengono segnalati i noleggi di biciclette a breve termine in luoghi non sorvegliati. Nel momento in cui scriviamo le bici segnalate sono 9.729.049, ma ovviamente il numero è destinato a mutare costantemente. La mappatura evidenzia una concentrazione di servizi in Europa, in Nordamerica, soprattutto nella parte orientale, e in Cina.
QUI il link alla Meddin Bike-Sharing World Map
Cosa emerge dal report mondiale sul bike sharing
Per dieci anni consecutivi, dal 2007 al 2016, gli autori del blog “The Bike-sharing” hanno pubblicato statistiche e dati su questo fenomeno, oltre a descrivere i sistemi innovativi nelle varie città. A causa della pandemia, che aveva bloccato i lavori nel 2020, è stato deciso di pubblicare un “report di metà anno” nel 2021. Uno degli elementi di spicco dello studio è la resilienza dimostrata dal bike-sharing, che ha sostanzialmente resistito all’ondata pandemica. Inoltre vengono confermate le sue potenzialità nel mantenere una mobilità sostenibile nelle città.
Qui il Meddin Map Report – mid 2021 completo
Dallo studio emerge un primato italiano: siamo quarti su 50 nazioni prese in esame per numero di sistemi attivi di bike-sharing a ottobre 2021. Un elemento che potrebbe contribuire a rendere la mobilità nel nostro Paese sempre più sostenibile e green.
bswm_mid2021report