POLITICA & INNOVAZIONE

In arrivo 50 milioni dal Mise per innovare la PA: il primo bando sarà sulla smart mobility

Il fondo nasce dalla collaborazione tra ministero dello Sviluppo economico e Agenzia per l’Italia Digitale. Agid individuerà i territori dove la pubblica amministrazione ha più bisogno di innovazione e predisporrà i bandi di gara. Il primo avrà per tema la smart mobility. Possono candidarsi imprese, startup e ricercatori

Pubblicato il 10 Lug 2019

Smart mobility

Sono in arrivo 50 milioni di euro per finanziare nuovi bandi di domanda pubblica intelligente ai quali potranno candidarsi imprese, startup e centri di ricerca e il primo sarà un bando sulla smart mobility. Lo prevede l’accordo di collaborazione firmato dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) il 3 luglio 2019 e presentato il 9 luglio a Napoli nel corso del roadshow “Gestire la domanda pubblica come leva d’innovazione”, organizzato da AgID- Confindustria- Conferenza delle Regioni e Itaca. Contestualmente all’accordo è stato annunciato, appunto, il primo bando di domanda pubblica intelligente denominato “Fabbisogno di mobilità e specificità territoriali”Non è stato ancora diffuso, ma i contenuti sono stati anticipati nel corso dell’evento a Napoli.

Il primo bando: la sfida della smart mobility

Sul sito dell’AgID sono spiegate le ragioni per cui, per il primo bando, il governo ha deciso di puntare sulla smart mobility. Ma vediamo innanzitutto di approfondire il significato del termine.

Che cos’è la smart mobility

La definizione “smart mobility” racchiude in sé una serie di elementi: tecnologia, infrastrutture per la mobilità (parcheggi, reti di ricarica, segnaletica, veicoli), soluzioni per la mobilità (tra cui i modelli di new mobility) e persone. La Smart mobility punta offrire un’esperienza di mobilità senza soluzione di continuità, dal primo all’ultimo miglio, che sia flessibile, integrata, sicura, on demand e conveniente. La mobilità urbana può essere innovata attraverso nuove tecnologie mobile e applicazioni in grado di integrare il trasporto pubblico, una migliore infrastruttura e il car sharing (o comunque la condivisione di veicoli). Smart Mobility significa anche green, che si tratti di auto elettriche o di piste ciclabili. L’obiettivo finale dell’introduzione di una mobilità smart nelle nostre città è ridurre il traffico, ridurre l’inquinamento, creare flussi intelligenti e senza interruzioni, e rafforzare le economie di scala per promuovere una mobilità accessibile a tutti.

In arrivo un bando sulla smart mobility

Come funzionerà il bando sulla smart mobility

La mobilità, spiega un comunicato congiunto Mise-AgID, rappresenta una dimensione fondamentale per l’innovazione industriale, il sistema energetico e la sostenibilità in senso ampio che il governo intende perseguire mediante l’adozione di misure coordinate per tutto il “sistema Paese”.

Il bando “Fabbisogno di mobilità e specificità territoriali” sarà la prima procedura finanziata grazie al fondo da 50 milioni di euro.  Obiettivo della procedura è il miglioramento della vivibilità delle città italiane grazie alla diminuzione del traffico dei veicoli e all’abbattimento dei livelli di inquinamento tramite l’adozione, ad esempio, di soluzioni di interscambio modale tra mezzi ad ingombro ridotto e alta capacità, con l’obiettivo finale di offrire valide alternative all’utilizzo dei mezzi privati.

Inoltre, nella selezione dei progetti, sarà dato risalto a quelle soluzioni capaci di coniugare assieme l’efficacia e la qualità della mobilità, nel rispetto però del patrimonio storico-architettonico-paesaggistico delle città italiane di piccole e grandi dimensioni.

L’obiettivo ultimo del bando sarà quello di fare dell’Italia e dei sui centri abitati dei veri e propri laboratori avanzati sul tema della mobilità intelligente di persone e merci.

Grazie al bando, le pubbliche amministrazioni potranno dunque beneficiare di soluzioni avanzate, ad oggi non presenti sul mercato, ma che dovrebbero essere in grado di dare risposte utili e, al contempo, stimolare in Italia i processi di ricerca e sviluppo sul tema smart mobility.

Chi potrà partecipare ai bandi

Imprese, startup e centri di ricerca avranno la possibilità di partecipare ai bandi presentando i loro progetti pensati per soddisfare i fabbisogni “smart” del Paese, individuati attraverso meccanismi bottom up ovvero fabbisogni di domanda pubblica intelligente provenienti dai territori. I fondi copriranno le attività di ricerca e sviluppo, prototipazione e sperimentazione. I settori che ne potranno beneficiare sono vari: dalla sanità, al turismo, passando per l’ambiente.

Il fondo di 50 milioni di euro, previsto dall’accordo, potrà essere integrato con ulteriori risorse rese disponibili dalle pubbliche amministrazioni nell’ambito dei programmi operativi nazionali e regionali per il finanziamento di appalti d’innovazione.

I bandi di domanda pubblica intelligente saranno pubblicati su appaltinnovativi.gov.it, la piattaforma per il “procurement d’innovazione” realizzata da AgID.

Cosa sta facendo il governo per la smart mobility

Il futuro bando pubblico per la smart mobility rientra nel pacchetto di strumenti a sostegno della mobilità intelligente voluto dall’attuale governo giallo-verde. Eccoli:

I contenuti dell’accordo AgID- Mise

L’accordo rende pienamente operativo il decreto del Mise dello scorso 31 gennaio 2019 che ha istituito un fondo complessivo di 50 milioni di euro per la crescita sostenibile all’attuazione di bandi di domanda pubblica intelligente e che prevede il coinvolgimento attivo di AgID in tutto il ciclo di esecuzione dei bandi di gara.

Le funzioni di AgID

In questo contesto ad AgID sono state attribuite due macro funzioni.

In primo luogo l’Agenzia, assieme al Mise, si occuperà della mappatura dei fabbisogni di innovazione delle PA dislocate sui territori, secondo un approccio bottom-up. Sulla base dei fabbisogni emersi, saranno poi predisposti i bandi di gara a cui potranno partecipare le imprese, i centri di ricerca e le startup.

La seconda funzione attribuita all’AGID riguarda tutto il ciclo di vita del bando di gara, dalla sua definizione, fino alla selezione dei progetti e alla loro gestione. (L.M.)

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