TRASFORMAZIONE DIGITALE

Guida autonoma, a Stoccarda autorizzato il primo parcheggio senza conducente di Daimler e Bosch

È il primo sistema di parcheggio a guida autonoma senza conducente a essere approvato dalle autorità: i guidatori possono lasciare il veicolo all’ingresso del parcheggio e impartire all’auto, attraverso lo smartphone, il comando di parcheggiarsi da sola. Può essere usato nel parcheggio del Museo Mercedes-Benz della città

Pubblicato il 30 Lug 2019

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Bosch e Daimler accelerano sulla guida autonoma e raggiungono una tappa importante nel percorso della trasformazione digitale nel mondo delle quattro ruote: le due aziende hanno ottenuto l’approvazione delle autorità competenti del Baden-Württemberg per il sistema di parcheggio autonomo nel garage del Museo Mercedes-Benz di Stoccarda. Il servizio di Automated valet parking è accessibile tramite App e non richiede la presenza a bordo di un guidatore. Questo fa dell’Automated valet parking il primo sistema di parcheggio autonomo senza conducente (livello 4 SAE – Society of Automotive Engineers – cioè guida autonoma senza conducente in un’area delimitata) a essere approvato ufficialmente per il normale utilizzo quotidiano.

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“La guida e il parcheggio senza conducente sono elementi portanti della mobilità del futuro. Il sistema di parcheggio autonomo dimostra quanta strada abbiamo già fatto lungo questo percorso di sviluppo” ha dichiarato Markus Heyn, membro del Board of Management di Bosch. Michael Hafner, responsabile delle tecnologie di guida e di guida autonoma di Daimler AG, ha spiegato invece che “l’approvazione da parte delle autorità del Baden-Württemberg crea un precedente per l’impiego futuro di servizi di parcheggio negli autosilo di tutto il mondo. In quanto pionieri della guida autonoma, il nostro progetto pone le basi per l’avvio della produzione in serie dell’Automated valet parking”.

Il parcheggio autonomo di Bosch e Daimler: le foto

Come funziona il parcheggio autonomo di Bosch e Daimler

Grazie all’Automated valet parking – riporta una nota pubblicata da Bosch – i guidatori possono lasciare il veicolo all’ingresso del parcheggio e impartire all’auto, attraverso lo smartphone, il comando di parcheggiarsi da sola. Il veicolo si sposta quindi autonomamente nello spazio assegnato e parcheggia senza assistenza. Il conducente può dunque dedicarsi alle proprie attività personali e quando rientra in garage può ritirare l’auto sempre tramite App. Il veicolo, infatti, torna autonomamente nel punto in cui era stato lasciato. Questo è reso possibile dall’interazione tra l’infrastruttura intelligente del garage, fornita da Bosch, e le innovative vetture di Mercedes-Benz. I sensori Bosch installati nel parcheggio monitorano il corridoio di marcia e l’area circostante, fornendo le informazioni necessarie per guidare il veicolo. La tecnologia presente a bordo dell’auto converte i comandi dell’infrastruttura in manovre di guida. In questo modo, le auto possono persino salire e scendere autonomamente le rampe di accesso ai vari piani del parcheggio. Inoltre, se i sensori dell’infrastruttura rilevano un ostacolo, il veicolo si ferma immediatamente.

La storia del parcheggio autonomo di Bosch e Daimler

Bosch e Daimler hanno iniziato a sviluppare il sistema di parcheggio completamente autonomo nel 2015 e, nell’estate del 2017, hanno raggiunto un’importante tappa con il progetto pilota presso il garage del Museo Mercedes-Benz di Stoccarda: l’Automated valet parking in condizioni reali con e senza conducenti al volante è stato presentato al pubblico per la prima volta. All’anteprima mondiale è seguita un’intensa fase di test e avviamento. Dal 2018 i visitatori del museo hanno potuto sperimentare in prima persona il servizio di parcheggio, accompagnati da personale di sicurezza e condividere la loro esperienza. Nel progetto pilota è stata applicata l’innovativa soluzione di illuminazione sui veicoli. La luce turchese indica che un veicolo è in modalità “guida autonoma” e informa i pedoni e gli altri utenti della strada che il veicolo non ha conducente a bordo. Le informazioni e i dati desunti da questo test si riflettono nello standard 3134 emesso di recente dalla SAE. L’approvazione finale da parte delle autorità fissa un’ulteriore importante pietra miliare per Bosch e Daimler: potranno offrire l’innovativo servizio di parcheggio nel normale uso quotidiano nell’autosilo del Museo Mercedes-Benz senza la supervisione di un conducente.

Le due società hanno posto la sicurezza come massima priorità del servizio di parcheggio senza conducente. A oggi non esiste un processo di approvazione ufficiale per le funzioni di guida autonoma senza conducente. Per questo, l’autorità amministrativa regionale di Stoccarda e il Ministero dei trasporti statale del Baden-Württemberg, hanno supervisionato il progetto fin dall’inizio, insieme agli esperti dell’ente di certificazione tedesco TÜV Rheinland, con l’obiettivo di valutare la sicurezza operativa della tecnologia e dell’infrastruttura.

Il risultato è un modello di sicurezza grazie ai test idonei di approvazione e potrà essere applicato nella quotidianità. Sono stati fissati i criteri di rilevazione dei pedoni e delle altre auto da parte del veicolo a guida autonoma e del suo arresto in modo sicuro quando incontra un ostacolo. Inoltre, sono stati predisposte comunicazioni sicure tra tutti i componenti del sistema e l’attivazione sicura ed efficiente della manovra di parcheggio.

Come cambia il parcheggio: parcheggio autonomo, smart parking e parcheggio digitale

Il parcheggio autonomo firmato Bosch-Daimler è solo l’ultima dimostrazione di come stia cambiando il settore: in un futuro non lontano assisteremo alla progressiva diffusione dello smart parking, una strategia di parcheggio che combina la tecnologia con l’innovazione umana, nel tentativo di utilizzare il minor numero di risorse possibili (carburante, tempo, spazio) per ottenere un parcheggio di veicoli più veloce, facile e ottimizzato durante il periodo in cui queste vetture restano inutilizzate. In altre parole lo smart parking è l’utilizzo della tecnologia per individuare quali spazi sono occupati e quali disponibili, e spesso per creare una mappa dei parcheggi in tempo reale.

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A Milano, poi, da gennaio non sono più venduti i “Gratta e sosta” per le strisce blu: questi sono stati sostituiti (anche) da applicazioni di mobile payment.

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