L'INTERVISTA

Gianluca Iorio, Unicorn Mobility: “Lo sharing deve capire le vere esigenze delle persone”

Gianluca Iorio, co-founder di Unicorn Mobility, startup di condivisione di bici elettriche nel mercato B2B, racconta a EconomyUp l’attività e gli obiettivi della società lanciata a giugno ad Amsterdam da soci italiani. E spiega cosa ha imparato sullo sharing dalla precedente esperienza in MiMoto: “Crescita troppo veloce”

Aggiornato il 18 Lug 2023

Gianluca Iorio, co-founder e COO di Unicorn Mobility

“Oggi lo sharing invade le città con migliaia di veicoli che poi restano fermi. Tanti attori stanno chiudendo perché non riescono a ottimizzare i costi. Invece la condivisione dei mezzi di trasporto deve essere studiata ad hoc in ogni mercato: bisogna capire quali sono le vere esigenze delle persone e regolarsi di conseguenza”.

È l’insegnamento che Gianluca Iorio ha ricavato dalla sua prima avventura imprenditoriale in MiMoto e che ora porta in Unicorn Mobility, startup lanciata ufficialmente a giugno 2023. “Ho scelto un’azienda con un business model B2B perché non ero così folle da rifare un’esperienza B2C nello sharing pubblico” ammette l’imprenditore in questa intervista a EconomyUp.

Che cos’è Unicorn Mobility

Fondata a Amsterdam da tre italiani – oltre a Iorio, Ludovico Tessari e Guy delle Piane, imprenditori seriali e investitori – Unicorn Mobility è una giovane realtà innovativa che punta a rendere più efficiente il mondo della micromobilità fornendo un servizio di eBike chiavi in ​​mano a partner commerciali che gestiscono hotel, campus residenziali e aziende. Attraverso Unicorn Mobility queste organizzazioni offrono a propri clienti, residenti e dipendenti un servizio di mobilità potenziato da un’app interattiva scaricabile sul proprio smartphone.

Chi è Gianluca Iorio

Gianluca Iorio è stato CEO e Co-Founder di MiMoto, startup lanciata nell’autunno del 2017 per fornire scooteri elettrici in condivisione. Ad aprile 2021 la società è stata acquisita da Helbiz.  Laurea triennale alla Università degli Studi di Napoli Federico II e magistrale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Iorio è stato Business Analyst e consulente in alcune realtà prima di decidere di fare lo startupper. Dopo l’esperienza di MiMoto si stava guardando in giro quando è stato contattato. “Un investitore di Digital Magics – dice a EconomyUp – mi ha presentato un team che cercava un esperto di mobilità e ci siamo trovati.  Sono entrato in un business model già definito, un modello B2B: mi piaceva l’idea. Mi portavo dietro tutto il know how del public sharing nel B2C, ma nell’ultima fase MiMoto era molto concentrata nelle partnership e cominciava ad essere richiesta anche come B2B”.

Come è nato il progetto Unicorn Mobility

“Il progetto – racconta Iorio, che è COO di Unicorn Mobility – era già attivo da due anni in stealth mode, per cui i primi clienti dovevano parlare direttamente con noi founder. È una società di diritto olandese perché gli altri due soci italiani hanno sempre vissuto all’estero, e uno di loro tra Olanda e Spagna. Del resto, l’Olanda è un paese target per il mercato delle biciclette elettriche, per noi Amsterdam era strategica per sviluppare il business e attrarre investitori europei”.

Ad oggi l’azienda ha sbloccato capitali per oltre 2 milioni di euro, provenienti da operatori di venture capital, istituzioni finanziarie europee e family office internazionali attenti al tema dell’ecosostenibilità. “Non è ancora equity, questo tipo di raccolta la inizieremo l’anno prossimo”.

Unicorn Mobility ha già oltre cento partner, tra cui hotel come Four Seasons, Angsana Corfu, Il Pellicano, oltre a numerose masserie e alberghi a gestione familiare. 

Unicorn Mobility e gli hotel

La startup offre agli hotel un servizio per i propri clienti. Accedendo all’App di Unicorn Mobility il cliente può noleggiare con un click la sua eBike, sbloccando vari servizi come istruzioni di guida complete e interattive, suggerimenti su itinerari e luoghi da visitare nelle vicinanze, informazioni sullo status del viaggio (distanza percorsa, CO2 risparmiata, percentuale della batteria rimanente), nonché l’opzione di mettere in pausa il noleggio semplicemente bloccando l’eBike tramite App. Unicorn Mobility offre tour con itinerari creati ad hoc per ciascuna struttura ricettiva.

Unicorn Mobility e le aziende

Unicorn Mobility fornisce alle imprese una soluzione di welfare aziendale per gli spostamenti casa-lavoro e un’alternativa al classico benefit dell’auto aziendale. Per i datori di lavoro il servizio di noleggio delle eBike per i propri dipendenti aziendali rientra tra le spese ordinariamente deducibili dal reddito di impresa. Allo stesso tempo il lavoratore può usufruire di una soluzione per gli spostamenti casa-ufficio, ma può usare la bicicletta anche per le proprie attività personali. 

Unicorn Mobility e le comunità

Il terzo verticale della startup sono condomini, campus, business park. Vengono messi a disposizione servizi dedicati a questi agglomerati dove vivono comunità che hanno bisogno di spostarsi agevolmente e possono condividere i mezzi di trasporto.

L’Italia e lo sviluppo internazionale

Come detto, la holding è a Amsterdam. In Italia c’è una sede legale a Milano, ma con tutti i dipendenti in full remote working. In Veneto c’è la logistica. “Tra i clienti italiani c’è molto Sud Italia, molti alberghi sulla costa, il nostro cliente medio è l’hotel. Ad oggi in tutto sono un centinaio”. Altre sedi: ad Atene, presto in Spagna e, a fine anno, negli Usa.  “Negli Stati Uniti punteremo sul mercato residenziale: compound e building molto vasti che sono una specie di cittadelle provviste di ogni tipo di servizio”.

Lo sharing: un fenomeno “nato troppo velocemente”

Ma a che punto è lo sharing di veicoli nelle città? “Gli operatori – osserva Gianluca Iorio – sono nati in maniera veloce senza rendersi conto delle vere esigenze della mobilità cittadina, tanto è vero che alcuni dei più grandi hanno cominciato a chiudere in diverse città e a licenziare personale. Penso a Lime, Helbiz, Voi e altri. Tutto il mercato sta rallentando e ci sono operazioni di M&A, Mergers and Acquisitions”.

Secondo lo startupper, che è anche membro del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, la situazione è stata complicata dal fatto che, inizialmente, la circolazione di monopattini e bici in condivisione non era regolamentata, a differenza delle moto. “Per fortuna il Nuovo Codice della Strada mette diversi paletti per evitare incidenti e abbandono”.

“Ho scelto questa nuova avventura – prosegue – perché non ero così folle da rifare l’esperienza dello sharing pubblico. Il nostro business model è sostenibile fin dall’inizio perché è un modello B2B. Non siamo vincolati a città metropolitane, non siamo costretti a operare su Roma o Parigi. Siamo soprattutto una società fornitrice di software, le bici sono l’hardware, ma le operazioni come ricarica, parcheggio ecc. ecc. sono demandate al nostro cliente”.

Ora l’obiettivo è l’espansione in tutta Europa. I competitor? “Li abbiamo solo a livello locale”. Unicorn Mobility potrebbe essere un nuovo unicorno europeo della mobilità. Il nome è certamente di buon auspicio.

Articolo originariamente pubblicato il 12 Lug 2023

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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