La più grande sala test indoor per il volo di droni si trova in Carinzia, regione dell’Austria meridionale che, oltre ad essere nota per le bellezze naturali, è anche un centro di ricerca e innovazione nel cuore dell’Europa. Si tratta di un ecosistema che comprende le università di Klagenfurt am Worthersee e Villach, parchi tecnologici e laboratori d’eccellenza, come Educational Labs, Joanneum Research e il 5G Playground Carinthia. Centinaia di aziende e migliaia di impiegati sono riuniti in questi luoghi, circondati da montagne e laghi, per studiare, elaborare e mettere in pratica le tecnologie del futuro.
Proprio all’interno del Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurt, c’è un team di ricercatori che lavora costantemente sui droni, velivoli privi di pilota e comandati a distanza che stanno gradualmente conquistando un ruolo nel mondo della smart mobility. Dall’agricoltura alla gestione delle emergenze, dal monitoraggio dei territori allo svolgimento di ispezioni e sopralluoghi fino ai cosiddetti taxi volanti, i droni sono e saranno protagonisti dell’evoluzione tecnologica di questi anni. Seppure la pandemia abbia temporaneamente frenato il loro utilizzo, nel 2021 il mercato professionale dei droni in Italia ha raggiunto il valore di 94 milioni di euro, +29% rispetto al 2020 (fonte: Osservatorio Droni 2022). In generale, l’intera Europa (e non solo) sta scommettendo su questi mezzi. E la Carinzia ci sta lavorando da tempo.
Il laboratorio per la sperimentazione dei droni più attrezzato d‘Europa
Il Lakeside Park di Klagenfurt è un luogo di ricerca dove vengono applicati e sviluppati strumenti e metodi digitali come i Big Data, i sistemi di “self organization”, l’IT service management, la robotica. Al suo interno c’è appunto un laboratorio dedicato allo studio e alla sperimentazione dei droni. Aperto nell’inverno del 2019, è il luogo dove si trova la prima stazione di test robotica in Europa e l’hub di droni meglio attrezzato. La sala dei droni presenta un’altezza di volo di dieci metri e i bracci di presa dei robot richiedono un’altezza del soffitto di sei metri. Quando i ricercatori aprono le porte dei loro laboratori, le macchine possono esplorare nuovi terreni e mettere in pratica le loro capacità di cooperazione.
Oltre alle varie altezze delle stanze nelle sale, i due laboratori dispongono di attrezzature diverse. I robot sono controllati vicino al suolo con hardware di tracciamento, marcatori software e telecamere mobili. Per i ricercatori di droni, d’altra parte, lo spazio aereo è cruciale. L’Università di Klagenfurt ha installato 37 telecamere di precisione per il monitoraggio dei droni nella sala di 100 m2.
Gli ambiti di ricerca
Molteplici e interessanti sono i campi d’applicazione di questi tecnologici velivoli radiocomandati: vengono impiegati per la consegna autonoma di farmaci, per l’ispezione di impianti industriali o anche per la previsione di condizioni meteorologiche estreme. Questi sono esattamente gli ambiti di ricerca del gruppo di professionisti, provenienti da tutto il mondo, impiegati presso il Lakeside Park.
Fa parte della squadra internazionale di ricerca Samira Hayat, ricercatrice di origine pakistana specializzata in voli di droni che, arrivata all’Università di Klagenfurt per il dottorato, oggi svolge ancora la sua attività presso l’ateneo carinziano. Nel land più meridionale dell’Austria, afferma Samira Hayat, “le condizioni per la ricerca sono ideali. Nel corso della mia carriera ho lavorato in molti luoghi che riuniscono illustri scienziati e giovani, ma a volte purtroppo in località remote poco stimolanti. In Carinzia è diverso”.
Cosa fanno i ricercatori del laboratorio sui droni in Carinzia
“I moderni droni – spiega Samira Hayat – operano interfacciandosi con un’ampia gamma di discipline tecniche. Sensori, attuatori, controllori, processori e software devono comunicare tra loro. L’importanza di un’interazione affidabile tra i diversi componenti e tra i velivoli senza pilota è particolarmente evidente nell’uso coordinato di più droni contemporaneamente. La mia attività di ricerca si concentra quindi sul ruolo centrale che la comunicazione svolge in queste missioni”.
“Grazie al nostro campo di prova, il cosiddetto 5G Playground – prosegue la ricercatrice – la Carinzia è attualmente all’avanguardia nello sviluppo di esempi di applicazioni concrete per l’industria. Ciò consentirà presto a tutti noi di compiere più rapidamente e agevolmente il passo verso un mondo sempre più digitalizzato. Non appena la politica avrà creato il quadro normativo, si tratterà anche di convincere i cittadini dei vantaggi dei sistemi disponibili”.