Nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni arriva il
Mobility Manager, colui che si occuperà di gestire la mobilità aziendale verificando il
piano degli spostamenti casa-lavoro. Lo ha stabilito nel
Decreto Rilancio annunciato ieri sera, 13 maggio, dal presidente del Consiglio
Giuseppe Conte, che prevede complessivamente una dotazione di 55 miliardi. Il Decreto Rilancio si è reso necessario a causa della crisi economica provocata dalla
pandemia da coronavirus. In realtà la figura del
Mobility Manager era già prevista, ma per aziende più grandi. Il fatto che questo incarico sia considerato indispensabile anche in aziende di minori dimensioni dà l’idea di quanto
la mobilità nelle città (e i suoi effetti sui luoghi di lavoro) stia vivendo una rivoluzione a causa del Covid-19.La nuova norma prevede l’obbligatorietà della predisposizione del piano degli spostamenti casa- lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno, nonché della nomina del responsabile della mobilità aziendale (mobility manager) da parte delle imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
Attualmente questo obbligo, previsto dal decreto del Ministro dell’ambiente 27 marzo 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 179 del 3 agosto 1998, si applica esclusivamente alle imprese e gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti e alle imprese con complessivamente più di 800 addetti. In tutti gli altri casi, gli adempimenti in parola sono previsti come “facoltativi”.
Un decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, stabilirà le modalità di redazione del piano, nonché i requisiti soggettivi, le modalità di nomina, la durata in carica e le funzioni del mobility manager .