LO STUDIO

Con Telepass mobilità più sostenibile: quanta Co2 in meno si produce con il telepedaggio

Su due tratte autostradali gestite da Concessioni Autostradali Venete sono state risparmiate circa 2.500 tonnellate di CO2 grazie al telepedaggio di Telepass, dice uno studio di Ca’ Foscari. Questo perché, come ricorda l’AD Gabriele Benedetto, “la mobilità è legata in maniera intrinseca al tema della sostenibilità”

Pubblicato il 06 Lug 2022

Telepass e la sostenibilità del telepedaggio

Telepass aiuta a inquinare di meno. Il telepedaggio autostradale permette infatti ai veicoli di emettere meno inquinanti, dal momento che non c’è fermata per il ritiro e pagamento del biglietto autostradale. In altre parole le emissioni del veicolo vengono ridotte grazie all’eliminazione delle fasi di accelerazione e inattività, il cosiddetto “stop and go”.

Se il fenomeno è comprensibile e già in parte noto, ora ci sono i numeri a certificarne la veridicità: in tre anni, dal 2019 al 2021, sulla A4 Padova-Venezia, Passante di Mestre e A57-Tangenziale di Mestre sono state risparmiate circa 2.500 tonnellate di CO2 grazie al telepedaggio di Telepass.

Lo ha stabilito uno studio dell’Università Ca’ Foscari che ha calcolato le emissioni evitate nell’ultimo triennio grazie alle corsie dedicate al telepedaggiamento sulle tratte autostradali gestite da Concessioni Autostradali Venete. Questo perché il telepedaggio può aiutare a ridurre traffico e inquinamento, oltre a diminuire la quota di incidenti, aumentare la sicurezza del guidatore e, naturalmente, fargli risparmiare tempo. È dunque uno degli elementi che possono contribuire alla mobilità sostenibile, ovvero il modo di muoversi legato indissolubilmente al concetto di sostenibilità territoriale e orientato, quindi, verso la riduzione dei rischi di inquinamento, la salvaguardia della salute e il risparmio energetico.

Mobilità e sostenibilità: un “legame intrinseco”

La conferma arriva dalle parole di Gabriele Benedetto, Amministratore Delegato di Telepass: “La mobilità è legata in maniera intrinseca al grande tema della sostenibilità. Telepass ha dato un contributo molto rilevante non solo nel ridurre le code ai caselli autostradali, offrendo fin dalla sua nascita un servizio che ha facilitato la mobilità in autostrada, ma anche nel ridurre le emissioni inquinanti implementando una strategia di business che unisce sicurezza e sostenibilità. Credo che il modello matematico per il calcolo delle emissioni evitate realizzato ora dall’Università Cà Foscari e applicato sulle tratte autostradali gestite da CAV, segni un traguardo importante perché è la dimostrazione scientifica di un impatto ambientale che si riduce grazie all’intuizione trentennale di Telepass e alla lungimiranza di CAV e dà la misura e l’ordine di grandezza che non sempre è chiaro né evidente all’utente finale”.

Telepass e la sostenibilità: cosa dice lo studio di Ca’ Foscari

Non è la prima volta che l’ateneo veneziano si occupa di Telepass in correlazione alla mobilità sostenibile e alla sostenibilità. Già nel 2020 una ricerca del Dipartimento di Management di Ca’ Foscari  aveva stimato la riduzione di emissioni di inquinanti grazie alla presenza di stazioni Telepass (Tps) sulla tratta Brescia-Padova dell’A4.

Perché il pedaggio autostradale con il Telepass è smart, green e sicuro

Adesso i ricercatori sono andati più a fondo, fornendo cifre precise relative a specifiche tratte stradali sull’impatto ambientale del telepedaggio di Telepass, primo servizio di pagamento automatico introdotto in Italia oltre trent’anni fa. Nato nel 2017 con l’obiettivo di creare un sistema integrato di servizi per la mobilità in ambito urbano ed extraurbano, oggi Telepass è un ecosistema che offre a privati e aziende un numero sempre maggiore di opzioni, fruibili anche in modalità digitale, per una mobilità flessibile, sicura e sostenibile. Ma resta pioniere e protagonista del telepedaggiamento in Italia, anche e soprattutto, come spiegato da Bendetto, in chiave di sostenibilità.

In tre anni, dal 2019 al 2021, sulla A4 Padova-Venezia, Passante di Mestre e A57-Tangenziale di Mestre sono state risparmiate circa 2.500 tonnellate di CO2 grazie al telepedaggio. Guidata dai professori Raffaele Pesenti e Giovanni Vaia del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari (gli stessi del precedente studio), la ricerca ha applicato un apposito modello matematico-scientifico sviluppato dal team accademico e ha calcolato, negli ultimi 3 anni, un risparmio di 910 tonnellate di CO2 nel 2019, 760 tonnellate nel 2020 e 830 nel 2021, possibile grazie all’eliminazione della fermata dei veicoli per il ritiro e pagamento del biglietto.

Traducendo questo dato in termini di viaggi in auto da Padova Est a Venezia, il risparmio corrisponde a più di 710.000 viaggi sul triennio: 258.139 viaggi Padova-Venezia nel 2019 (anno pre-Covid), 216.825 viaggi nel 2020 e 235.915 nel 2021, con un enorme vantaggio per l’ambiente ma anche per le persone in termini di inquinamento acustico, congestioni stradali e costi correlati.

Di seguito le emissioni evitate, espresse in tonnellate:

(Emissioni di inquinanti evitate (espresse in tonnellate) grazie alla presenza di stazioni Telepass sulle tratte gestite da CAV)

L’infrastruttura tecnologica del telepedaggiamento, si legge nella ricerca, può quindi fornire maggiori vantaggi rispetto all’infrastruttura tradizionale e migliore servizio agli automobilisti grazie alla maggiore ottimizzazione dei flussi, ma anche in termini di benefici ambientali evidenziati nello studio: conservazione a lungo termine della natura e della biodiversità, riduzione dell’impronta di carbonio del settore dei trasporti e dell’inquinamento atmosferico.

Perché Telepass collabora con Concessioni Autostradali Venete

Su questa linea, CAV ha adottato un approccio volto all’innovazione sostenibile per la viabilità. Nata nel 2008, ha fatto dei criteri ESG la propria bussola, con la finalità di contribuire attivamente nella Regione del Veneto a realizzare una infrastruttura in grado di mettere al servizio della mobilità l’innovazione tecnologica, la sostenibilità, la digitalizzazione e l’integrazione dei dati. Per far ciò è stata creata e-ROADS, l’autostrada smart in grado non solo di dialogare con i veicoli, ma di auto-monitorarsi costantemente, correggendosi e ristrutturandosi.

L’accordo tra Telepass e Concessioni Autostradali Venete, all’insegna della sostenibilità, è finalizzato a quantificare la riduzione di emissioni inquinanti grazie alla presenza di porte dedicate al telepedaggio in tutte le stazioni autostradali. Una politica green perseguita da tempo da CAV con l’implementazione delle porte di telepedaggiamento (oggi rappresentano la metà di quelle disponibili) e poi con la crescita progressiva degli utenti utilizzatori, passati dal 61% nel 2010 a oltre il 68% nel 2021.

Negli ultimi tre anni CAV ha fortemente incentivato il telepedaggio, promuovendo la sottoscrizione di contratti Telepass a canone zero per trasferire parte del traffico pendolare dalle corsie automatiche a quelle di telepedaggio. Lo studio di Ca’ Foscari, pubblicato al termine dei tre anni, prende in analisi tratte autostradali che risultano tra le più trafficate in Italia ed Europa: 74 km di autostrada, con una media di 150 mila veicoli giornalieri in transito alle stazioni e circa 50 milioni di veicoli transitati nel 2019, anno pre-Covid, 36,5 milioni nel 2020 e 41,5 milioni nel 2021.

“Questo studio dimostra come la sostenibilità e lo sviluppo economico di un territorio emergono da pratiche strategiche, operative e gestionali incentrate sulla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’innovazione nell’intera catena di produzione dei servizi, coniugando due aspetti: ecologico ed economico” ha dichiarato Giovanni Vaia, docente e ricercatore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

“Il processo di innovazione che abbiamo avviato – spiega Ugo Dibennardo, Amministratore Delegato di CAV – non può prescindere, anzi deve accompagnare gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale delle infrastrutture. L’incentivo al telepedaggio risponde a questa esigenza e tra l’altro è un forte investimento in sicurezza, perché ridurre le code significa anche prevenire il rischio di incidenti. Perseguire questo duplice scopo è strategico per CAV, che gestisce tratte caratterizzate da transiti prevalentemente pendolari e ci spinge a proseguire su questa strada ricercando nuove forme di innovazione tecnologica sostenibile applicata alla mobilità e al pedaggiamento”.

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