Un’ulteriore tassello nel percorso verso la guida totalmente autonoma: Cruise lancia Cruise Origin, il suo ultimo SUV che non solo è senza conducente ed ha le sembianze di un minibus, ma è anche elettrico. Il modello dovrebbe andare in produzione a partire dal 2022, a un costo stimato tra i 300mila e 400mila dollari.
La società statunitense, con sede a San Francisco, che si occupa di auto a guida autonoma, è stata fondata nel 2013 da Kyle Vogt e Dan Kan e acquisita nel 2016 da General Motors.
La novità di Cruise Origin
Il boxy, sviluppato in collaborazione con Honda, punta sulle sue dimensioni. Nasce infatti con la logica del taxi (una finalità già pensata dalla concorrente Waymo) ma con le dimensioni di un ingombrante SUV, in grado di ospitare fino a 6 persone.
L’idea di fondo è quella di un veicolo nuovo ed innovativo da lanciare verso il futuro della mobilità per rispondere alle esigenze del momento. Per General Motors si tratta di un esperimento coraggioso: Origin è un veicolo ad alto valore (300-400 mila dollari di investimento per ogni unità), denso di tecnologia e supportato da numerosi sensori per permettere di viaggiare in sicurezza.
Cruise Origin, nata per lunghezza di percorrenza e risparmio
Il veicolo è pensato per poter percorrere fino a 1 milione di miglia, ossia più di 1,6 milioni di chilometri. Al termine del ciclo di vita, assicura l’azienda, il costo complessivo sarà fortemente più basso di quello di un veicolo tradizionale. Al centro di tutto c’è il cuore elettrico e l’anima hardware/software della guida autonoma, con cui General Motors promette peraltro una sicurezza ben superiore a quella fin qui garantita dalla guida umana.
Un servizio taxi in programma per il 2022
La produzione dovrebbe cominciare nel 2022. Le autorità americane dovranno esprimersi sull’autorizzazione alla sperimentazione di un veicolo con queste caratteristiche e la decisione potrebbe arrivare entro l’anno.
Cruise Origin è pensata per il servizio di taxi a guida autonoma che la società intende attivare nel prossimo futuro, ma del quale non ha fornito ulteriori dettagli. Intanto il servizio di robotaxi sarà avviato nei prossimi mesi utilizzando una flotta di Chevrolet Bolt modificate con l’hardware per la guida autonoma, che sono in fase di test da anni. Secondo la Cruise, l’abbandono dell’auto di proprietà e l’uso del servizio di robotaxi potrebbe consentire di risparmiare agli automobilisti americani fino a 5.000 dollari all’anno.
Tre giganti in prima fila
La corsa verso i taxi a guida autonoma procede senza sosta e ormai sembrano tre i concorrenti più credibili nello sviluppo di questo servizio, che nei prossimi anni è destinato a cambiare il trasporto individuale: Honda, Waymo (di Google) e appunto Cruise (della GM)
Un esempio eccellente di smart car
La nuova navetta firmata Cruise non è il primo veicolo intelligente approdato sul mercato, ma un ulteriore esempio di smart car, ovvero una macchina che ha sia le caratteristiche dell’auto a guida autonoma sia quelle dell’auto connessa. Si tratta, cioè, di un veicolo capace di coniugare le potenzialità della self driving car e quelle della connected car. E, pertanto, rappresenta la sfida più grande per le case automobiliste, sempre più attratte da questa realtà.