Pagare in una volta sola per poter utilizzare vari mezzi quando e come vogliamo, poter usare un servizio che ci piace ovunque ci troviamo, fare un pagamento senza tirar fuori monete o carte: è il nuovo modo di muoversi (e di pagare) delle persone e ha un nome preciso, Mobility as a Service (MaaS). Se ne è parlato il 13 marzo al primo dei due incontri organizzati da Telepass, società del gruppo Atlantia, nell’ambito della Milano Digital Week 2019 (tema di quest’anno: l’intelligenza urbana) e racchiusi sotto il titolo: “L’impatto delle nuove tecnologie sull’esperienza quotidiana di mobilità. Milano #nientepotràfermarti”. Il secondo incontro è in programma per oggi, venerdì 15 marzo ed è dedicato alla mobilità dei veicoli fra big data e IoT.
A delineare il nuovo paradigma della Mobility as a Service è stato Gabriele Benedetto, CEO di Telepass: “La MaaS – ha spiegato – si basa su tre pilastri: il consumo, ovvero poter godere di tutti i servizi di mobilità a consumo; l’everywhere, cioè la possibilità di ottenere un servizio ovunque e senza barriere; e l’invisibilità dei pagamenti. Per far questo c’è bisogno di una piattaforma integrata di servizi di mobilità che gestisca i pagamenti in modo invisibile”. Durante l’incontro è stato annunciato il prossimo debutto di “Telepass Pay X”, una nuova proposta nata dalla collaborazione con Bnl-Bnp Paribas: un mix tra conto corrente e carta prepagata per servizi di mobilità ma anche per pagamenti quotidiani. Il lancio sul mercato è previsto per lunedì 25 marzo.
Vediamo i focus principali dell’incontro.
Mobilità e startup innovative: un ecosistema di soluzioni e servizi
La nuova mobilità ha bisogno di un ecosistema per crescere. Di questo ecosistema fanno parte vari attori: le aziende, le startup, gli innovatori. Nessuno può fare nulla da solo. È questo il concetto emerso nella prima parte del dibattito, moderato dal direttore di EconomyUp Giovanni Iozzia e aperto dall’amministratore delegato di Telepass, Gabriele Benedetto, che si è presentato al fianco di Emiliano Saurin, fondatore di Urbi, società fornitrice di un’applicazione che aggrega tutta la mobilità urbana (si possono prenotare da un’unica app servizi di car, scooter e bike sharing, taxi e ride sharing e trasporto pubblico). La maggioranza di Urbi è stata acquisita nel 2017 da Telepass. “Urbi ci ha dato modo di far capire che, per quanto riguarda gli spostamenti con i veicoli, si può passare a un modello non proprietario”, spiega Benedetto, convinto che in futuro sarà considerato sempre meno necessario possedere un’automobile. “Le nuove generazioni ci stanno dando lezioni sull’importanza della mobilità. In ogni caso il progetto delle strisce blu di Telepass Pay rimarrà anche se l’auto non è di proprietà. Anzi sarà sempre più centrale”. Telepass Pay, lo ricordiamo, è l’app che permette una serie di servizi tra cui il pagamento delle strisce blu, del carburante, del bollo auto e molto altro.
Il rapporto con Urbi ha consentito all’azienda di aprire agli utenti di Telepass opportunità di avere servizi di mobilità di nuova generazione. “Potremmo dire – ha proseguito Gabriele Benedetto – che sul fronte dei servizi siamo agnostici, ovvero è il cliente che sceglie qual è il servizio migliore per lui. Ma da soli era impossibile farlo”. In questa strategia aziendale di collaborazione con realtà innovative rientra l’investimento di Telepass in WashOut, la startup che offre un servizio di lavaggio a domicilio di auto e moto tramite smartphone (“In questo caso si fa riferimento anche all’automobile di proprietà” ha specificato Benedetto). Così come rientra il rapporto con Wise Emotions, altra startup che sviluppa applicazioni native per iPhone, Android e Windows Phone. “Avevamo bisogno di aprirci al nuovo modo di sviluppare, i nostri tecnici devono diventare più digitali” ha puntualizzato il CEO di Telepass.
Sharing mobility: le piattaforme multi-modali
Altra piattaforma innovativa che parte dai monopattini elettrici con l’idea di fare tante altre cose è GoVolt, per la quale ha parlato il founder e CEO Giuliano Blei. “L’idea del noleggio di scooter sharing elettrico è nata quando, durante un viaggio a Berlino, ho provato un servizio di scooter sharing e me ne sono innamorato” racconta Blei. “Successivamente abbiamo vinto un bando comunale e attivato il servizio, ormai da 14 mesi. Abbiamo il patrocinio del Comune di Milano e a breve immetteremo sul mercato 120 monopattini. La nostra visione? Diventare una piattaforma multi-veicolo: offriremo un servizio multi-modale per ampliare l’offerta”.
Sharen’go, l’evoluzione del car sharing
Pioniere del car sharing elettrico, Sharen’go oggi è un big soddisfatto di come sta andando il business ma insoddisfatto per le recenti decisioni del governo italiano. “Abbiamo iniziato per primi a fare il car sharing totalmente elettrico nella seconda metà del 2015 – ha ricordato la responsabile marketing, Daria Cappato – e oggi abbiamo la più importante flotta elettrica in Europa, con 2000 veicoli solo in Italia. Approderemo prossimamente in Olanda, in Slovenia e in altri Paesi. Milano è per noi una città pazzesca: l’area B ha ampliato il fronte del noleggio di auto elettriche e il Comune ha messo a disposizione 30 isole digitali per risolvere i problemi di ricarica. Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 abbiamo sperimentato lo stacco, ovvero l’utente può staccare personalmente la macchina dall’isola digitale. Purtroppo la nota negativa arriva dal governo giallo-verde: ha stabilito in finanziaria un bonus pubblico per tutti i tipi di veicoli elettrici tranne che per quelli di minore cilindrata. Il paradosso è che per le auto di lusso come Tesla ci sono incentivi e per noi no. Questo ha frenato nuovi investimenti che avevamo previsto”.
Mobilità e dati
La nuova mobilità può a volte trarre la sua origine dal passato, seppure recente. È il caso di Skidata, azienda austriaca attiva dal 1977 nel settore della costruzione di apparecchiature per gestire accesso e controllo dei visitatori per destinazioni turistiche, parcheggi, stadi, parchi di divertimento, centri commerciali e zone fieristiche, stazioni sciistiche. Le sue radici affondano nel mercato dello sci, in pratica ha inventato lo skipass, strumento all’epoca innovativo che ha sostituito il vecchio metodo tramite punzonatore. “Siamo riusciti a innovarci e a sposare nuovi trend – ha affermato Serafino Chierici, Direttore Generale di Skidata Italia – e ci interessa moltissimo la smart mobility, perché il nostro business è punto di arrivo e di partenza”. Chierici si è detto d’accordo con la visione di Benedetto sulla futura eclisse del modello proprietario dell’autoveicolo: “Mio padre acquistava la macchina, io la noleggio, mia figlia la condividerà”. L’azienda è anche parte attiva di uno dei pilastri della mobility as a service, i pagamenti “invisibili”, attraverso un accordo con Telepass per il pagamento dei parcheggi.
Banche e pagamenti per la mobilità
Taxi e innovazione
Venerdì 15 marzo, nella seconda tavola rotonda organizzata da Telepass nell’ambito della Milano Digital Week, si parlerà de “La mobilità del veicolo: big data e IoT”. Il focus sarà sul modo in cui la gestione dei big data e dell’Internet of Things offrono nuove opportunità di sviluppo per i veicoli che percorreranno le smart road. Tra gli speaker, oltre a Gabriele Benedetto, ci saranno Fabio Pressi, CEO di InfoBlu, Marco Fornari, CEO di Telepass Broker, e Luca Grasso, Product Manager Telepass Pay.