Le città ai primi posti nel mondo per smart mobility – o più precisamente per city mobility, cioè l’efficienza negli spostamenti urbani, la disponibilità delle opzioni di trasporto e la loro accessibilità economica – sono Berlino, Auckland e Mosca, ma Milano conquista un buon sesto posto davanti a metropoli come Londra (al nono) e Parigi (decimo). Lo rileva lo studio Mobility Futures di Kantar, società di dati, approfondimenti e consulenza.
Che cos’è la smart mobility
La Smart Mobility è uno strumento per ottenere uno sviluppo sostenibile delle città. Il termine racchiude in sé una serie di elementi: la tecnologia, le infrastrutture per la mobilità (parcheggi, reti di ricarica, segnaletica, veicoli), le soluzioni per la mobilità (tra cui i modelli di new mobility), la rete dei trasporti pubblici e le persone. Il fine ultimo è offrire un’esperienza di mobilità senza soluzione di continuità, dal primo all’ultimo miglio, che sia flessibile, integrata, sicura, on demand e conveniente.
Che cos’è lo studio Mobility Futures
La ricerca analizza sfide e opportunità in termini di mobilità e trasporti in 31 città nel mondo. Per redigerla sono stati ascoltati circa 20.000 movers nel mondo e sono stati creati ranking comparativi su una serie di fattori correlati alla mobilità, dall’accessibilità economica, al livello di congestione del traffico e di disponibilità del trasporto pubblico. Il tutto è stato integrato con le informazioni degli intervistati sulla propria esperienza di viaggio, sulle modalità preferite per il trasporto e sull’impatto emozionale ad esse correlato. I risultati sono stati condivisi ed interpretati insieme a 53 esperti di mobilità a livello mondiale, evidenziando i key findings e i trend per il futuro.
Ecco le 31 città analizzate nei 5 continenti:
- Europa: Berlino, Londra, Madrid, Mosca, Monaco, Milano, Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Manchester e Varsavia.
- Nord America: Chicago, LA, NYC, Phoenix e Montreal.
- LATAM: Mexico City e Sao Paulo.
- Asia: Pechino, Guangzhou, Jakarta, Mumbai, Seoul, Shanghai, Singapore, Tokyo, Chengdu, Auckland e Sydney.
- Africa: Johannesburg e Nairobi.
Dallo studio scaturiscono tre indici di valutazione delle città: il City Mobility index, il Green Commuter Index e il Cycle Index.
Vediamoli uno per uno per capire quali sono le città nel mondo alla testa di ciascuna delle tre classifiche.
City Mobility index: Berlino, Auckland e Mosca sul podio
Che cos’è il City Mobility index
Questo indice valuta quanto sia facile per le persone partecipare alla vita della città grazie alla capacità di muoversi in modo efficiente, sia per la disponibilità sia per l’accessibilità economica delle opzioni di trasporto. L’indice considera l’uguaglianza del reddito, i costi di trasporto rispetto al reddito, la rete di trasporto pubblico rispetto alle dimensioni della popolazione, la disponibilità del trasporto pubblico o il tasso di motorizzazione.
La capitale tedesca Berlino è in cima all’indice City Mobility grazie ai suoi trasporti convenienti, l’accessibilità a una vasta gamma di infrastrutture di trasporto pubblico e ai servizi di sharing. Al contrario, a causa di un’infrastruttura pubblica limitata, Johannesburg, Sao Paulo e Nairobi sono oggi in fondo alla classifica.
The City Mobility Index Top 10
Focus su Milano: sesta al mondo per smart mobility
Milano è sesto posto al mondo, sempre secondo il Kantar City Mobility Index, per disponiblità di opzioni e accessibilità economica delle modalità di trasporto disponibili. Purtroppo questo non si traduce sempre in attitudini emozionali positive: Milano supera appena la media globale nel Commuter Happiness Index che registra le emozioni dei movers nell’affrontare il commuting ogni giorno (vedi sotto).
In ambito di Shared Mobility, si attesta all’ottavo posto a livello globale e al terzo in Europa appena dietro ai leader tedeschi, ma scende drasticamente dietro ai vicini d’oltralpe da Parigi ad Amsterdam a Londra, quando si valuta il sistema dei trasporti integrati dal punto di vista ambientale, a causa dell’alta percentuale di movers che scelgono di viaggiare in auto, soli (24.4%).
In ogni caso Mobility Futures evidenzia che gli individui sono aperti al cambiamento, nella valutazione delle modalità di spostamento nella propria città. Gli “automobilisti solitari” sono proprio quelli che più cercano alternative ed evidenziano un desiderio crescente di muoversi a piedi, in bici, o in auto come passeggero, invece che alla guida, per valorizzare in modo migliore il tempo dello spostamento.
Milano ha adottato un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, PUMS, che mira a cambiare radicalmente lo stato della mobilità della città nei prossimi 10 anni. Si promuovono una serie di opzioni di sharing, fra cui auto, bici, ebike, scooter, aumento (e miglioramento) della viabilità ciclabile, e la costruzione di un Sistema di Mobility as a Service, MaaS, che include l’integrazione della tariffazione del trasporto pubblico. L’obiettivo è quello di disporre di un unico “biglietto” di trasporto sul modello Mobility as a Service che includa tutti i modelli e servizi di trasporto – incluso il sistema di sharing.
Green Commuter Index: Tokyo è la più rispettosa dell’ambiente
Il Green Commuter Index dello studio Mobility Futures di Kantar valuta il numero di pendolari più rispettosi dell’ambiente in base alla percentuale di coloro che non si spostano in auto, moto, scooter, taxi o mezzi in sharing.
Secondo l’analisi, le città asiatiche stanno introducendo mezzi di trasporto ecologici, con Tokyo in testa alla classifica seguita da Pechino e Singapore. In queste città, un numero molto basso di automobilisti utilizzano la propria vettura e, allo stesso tempo, un’ampia percentuale di cittadini si reca a lavoro a piedi, in bicicletta o semplicemente usando i mezzi pubblici.
In Europa, Londra si classifica come la città più rispettosa dell’ambiente, grazie alla vasta rete ferroviaria e metropolitana che la contraddistingue
The Green Commuter Index Top 10
Cycle Index, i movers che viaggiano in bicicletta
Amsterdam e Copenaghen sono le prime città al mondo per numero di ciclisti, rispettivamente al primo e secondo posto nel Cycle Index di Kantar. Pechino completa il podio. I residenti di Tokyo e Manchester sono i più grandi camminatori del mondo, con la percentuale di lavoratori che scelgono di recarsi in ufficio a piedi rispettivamente del 18% e del 16%.
City mobility: l’auto resta regina dei trasporti
Dallo studio di Kantar emergono una serie di elementi interessanti sulla smart mobility nelle città. L’auto rimane la regina indiscussa dei trasporti: nonostante le crescenti preoccupazioni ambientali, i pendolari preferiscono ancora la loro automobile. Questo avviene per un fattore di comodità, per mantenimento di uno status symbol o anche più semplicemente, per necessità. A livello globale il 39% dei pendolari cittadini si reca al lavoro da solo, usando la macchina più di qualsiasi altro mezzo di trasporto. E poiché il trasporto pubblico suscita una risposta emotiva negativa, più di tutti gli altri mezzi di trasporto, non sorprende che le persone preferiscano la facilità e il comfort di un veicolo privato.
Il Sud-est asiatico è all’avanguardia per l’uso delle app di viaggio. I residenti di Mumbai e Jakarta usano in media oltre cinque app per muoversi in città. Nella Cina continentale il numero medio di app è inferiore rispetto al resto del mondo, ma questo è dovuto al fatto che i fornitori di auto e bike sharing si sono già integrati con altre app più utilizzate, come Baidu, così da rendere le proprie offerte ancora più accessibili.
“Le grandi città del mondo sono luoghi piacevoli e vivaci in cui vivere, ma con l’aumentare della popolazione e della frenesia della vita, la mobilità urbana rappresenta una sfida crescente”, ha commentato Andrea Galimberti, Client Partner ed Head of Mobility di Kantar. “La nostra ricerca” aggiunge “rivela che una delle maggiori sfide che le città devono affrontare nel mondo ad oggi è allontanare i pendolari dalla comodità delle loro auto e portarli verso opzioni di trasporto più sostenibili. Comprendere le aree di criticità per i movers e la loro risposta emotiva, sarà la chiave per guidare i cambiamenti comportamentali più significativi. I pendolari useranno con maggior probabilità mezzi di trasporto che possano garantire condizioni piacevoli di viaggio, che permettano di muoversi ogni giorno agilmente: un semplice modo per muoversi, ma anche una vera e propria scelta di vita”.