UnipolMove ha un General Manager: Carlo Garuccio, che arriva da Mooney dove era Director di EasyCassa e della divisione Mobility. Si tratta di una nuova posizione all’interno della società del gruppo Unipol creata per entrare nel mercato della mobilità, e rivela la volontà di potenziare l’offerta di servizi dopo il lancio, nella primavera 2022, del telepedaggio alternativo a Telepass.
Chi è Carlo Garuccio
Con oltre 15 anni di esperienza manageriale, Carlo Garuccio è anche un ex startupper: prima dell’arrivo di Uber e BlaBlaCar aveva creato nel 2010 una piattaforma (Avacar.it) per il carpooling in Italia.
Ha alle spalle otto anni di carriera in Sisal dove ha ricoperto cariche quali Responsabile della Strategia e Responsabile dell’Innovazione dei Prodotti e del Business presso Sisal, guidando progetti strategici di sviluppo aziendale, fusioni e acquisizioni, nuovi prodotti, esperienza del cliente e iniziative di innovazione digitale.
Garuccio è inoltre Membro del Consiglio di Amministrazione di MyCicero e Pluservice (società controllate del gruppo Mooney) con responsabilità nella conduzione del processo di fusione e acquisizione e delle sinergie del Gruppo Mooney.
Carlo Garuccio: cosa le aziende possono imparare dalle startup
“Le mie esperienze passate, prima come consulente e poi startupper, mi hanno portato a capire che le aziende vedono le startup come soggetti poco strutturati e poco solidi, super innamorati del loro prodotto” dice Garuccio. “E spesso è vero, ma è anche la tenacia e la passione degli startupper un elemento di valore per le imprese. A rendere complicate le relazioni poi c’è indubbiamente un gap culturale che spesso non permette di comprendere il potenziale di business delle startup, sia come partner, sia come target di investimento. Le aziende italiane dovrebbero guardare con maggiore attenzione e continuità al nostro patrimonio tecnologico, non solo alle startup, con una logica più concreta e aperta. Serve aprirsi ad una maggiore conoscenza di quello che c’è fuori le nostre imprese. Io ho non ho difficolta ad ammettere che tra gli startupper ho incontrato talenti che mi hanno insegnato molte cose”