Pietro Scott Jovane non è rimasto senza poltrona un solo giorno: il 15 ottobre era il giorno della sua uscita annunciata la scorsa settimana da RcsMediaGroup (1279 milioni di ricavi) e nello stesso giorno è stato comunicato che il consiglio di amministrazione di Banzai ((185 milioni) il prossimo 25 novembre, lo accoglierà nel suo consesso e lo assumerà come amministratore delegato e direttore generale. Non è noto con quale retribuzione ma si sa che gli verrà riconosciuta una stock option da 1,3 milioni di euro (opzioni sul 3% del capitale).
“Sono molto attratto da questa nuova esperienza che mi darà la possibilità di misurarmi con un mercato, come quello dell’e-commerce, che sta vivendo un trend di forte crescita e dove Banzai sta giocando un ruolo di primissimo piano”, è una della prime dichiarazioni ufficiali di Scott Jovane che insiste sull’ecommerce come se Banzai facesse solo questo. Forse perché da Rcs è uscito con una liquidazione di 750mila euro e un patto di non concorrenza. E Banzai, che è società quotata in Borsa, cammina su due game: l’ecommerce, certo, ma anche l’editoria, seppure digitale: da PianetaDonna a GialloZafferano; da Giornalettismo a Studenti.it). Il patto prevede solo la vecchia carta stampata?
“Pietro ed io “, è il commento Paolo Ainio, che diventerà presidente esecutivo di Banzai , “torniamo a lavorare insieme dopo più di dieci anni e sono molto felice, anche in qualità di principale azionista e fondatore della società, che abbia accettato di entrare a far parte della squadra di Banzai confermando così la nostra capacità di attrarre talenti”. Ainio aveva lavorato con Scott Jovane nella divisione Internet di Matrix, Seat/Telecom Italia, dove era Chief Financial Officer. Dopo aver chiuso quell’esperienza Ainio ha fondato Banzai, mentre Scott Jovane ha continuato il suo percorso manageriale fino a diventare amministratore delegato di Microsoft Italia e poi di Rcs. Un’esperienza dura e travagliata.
“Banzai con questo ingresso – prosegue Ainio – arricchisce ulteriormente il proprio management e può contare sull’apporto di un eccellente e stimato manager, da sempre vicino al mondo digitale, che ha maturato esperienze di valore negli ultimi anni”. Probabilmente non condividono queste parole i giornalisti della Rcs che proprio pochi giorni fa in un comunicato del Cdr del Corriere della Sera hanno fatto il bilancio dei tre anni e tre mesi di governo Scott Jovane: la vendita della sede di via Solferino; due stati di crisi; la chisura e la cessione di quasi tutti i periodici; l’uscita dalle attività radiofoniche e, è cronaca di questi giorni, la vendita della Rcs libri alla Mondadori. (d.eu.)