Internazionalizzazione

Rana, così la pasta italiana conquista l’America

Il pastificio veronese spopola sul mercato Usa (104 milioni di $ di fatturato), dove ha stretto un accordo con il gigante Usa della distribuzione Walmart. Buoni risultati anche per il ristorante-bottega aperto a New York due anni fa: 150 mila clienti nel 2014. E in Italia? 70 milioni di investimento e 100 nuove assunzioni in programma

Pubblicato il 22 Dic 2014

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Il ristorante ''Pastificio e cucina'' a New York gestito dal gruppo Rana

La pasta è sbarcata negli Usa da almeno un secolo ma solo da qualche anno c’è chi sta insegnando agli americani a cucinarla (e ad apprezzarla) secondo il gusto italiano.

Come racconta Stefano Righi sul Corriere della Sera, Giovanni Rana ha aperto due anni fa un ristorante sulla Nona avenue a New York (150 dipendenti), “Pastificio e cucina”, in cui i clienti possono farsi preparare la pasta davanti agli occhi, portarsela via cruda oppure sedersi e farsela servire in vari modi dai camerieri. Una scommessa che sta dando buoni risultati, visto che nel 2014 ha avuto una clientela di 150 mila persone e ha generato un fatturato di 8 milioni.

Ma la strategia americana del pastificio di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, non si limita al ristorante newyorkese. «Abbiamo lavorato in molti, iniziando sei anni fa», dice al Corriere Gian Luca Rana, figlio unico di Giovanni, amministratore delegato del gruppo e ideatore dell’espansione a stelle e strisce. «Siamo andati a Bartlett, vicino a Chicago, per aprire uno stabilimento (in soli sette mesi, ndr) che preparasse la pasta per tutto il mercato americano. Qui a New York ci apriamo al mondo dei nuovi clienti. È un ristorante, ma è anche il nostro social network, il posto dove comprendiamo i gusti e le preferenze della nostra clientela».

Negli Usa, dove l’azienda ha investito complessivamente 80 milioni, Rana produce 500 chili di pasta e di recente sta crescendo ulteriormente anche grazie all’accordo recente con il colosso della grande distribuzione Walmart, che ha contribuito ad aumentare le vendite. Finora i distributori della pasta Rana negli States erano Sam’s, Costco e Safeway.

I risultati del mercato americano (il 18% dei ricavi del gruppo: 104 milioni di dollari) danno man forte ai numeri del gruppo, che quest’anno chiuderà con un fatturato atteso di 455 milioni di euro, salendo del 20 per cento rispetto al 2013. Gli occupati crescono e arrivano a quota 1.500. E in Italia, che resta il primo mercato (47% del totale), nei primi nove mesi del 2014 Rana è la prima azienda per tasso di crescita all’interno del settore Alimentari e Bevande: +8,31 per cento, contro un mercato che scende dello 0,33%.

E a dimostrazione che la strategia di internazionalizzazione non equivale a una delocalizzazione, Rana precisa al Corriere: «Noi non stiamo delocalizzando, ce lo impedirebbe la natura del nostro prodotto. Noi stiamo internazionalizzando l’azienda. Il cuore però rimane a San Giovanni Lupatoto, dove abbiamo in corso investimenti per 70 milioni nello stabilimento e 100 nuove assunzioni. Avremo potuto vendere mille volte o pensare alla quotazione in Borsa. Quest’ultima però presenta degli aspetti poco fit con la nostra filosofia».

Ma gli Usa non sono tutto. Rana sta per sbarcare anche in Brasile e l’obiettivo del 2015 sarà il Giappone. Con la pasta alla conquista del mondo. (m.d.l.)

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