Chissà se Cristoforo Colombo avrebbe mai potuto immaginare che il pomodoro sarebbe diventato non solo il re delle nostre tavole ma anche del nostro business. Non a caso il giro d’affari delle conserve di pomodoro in Italia è in continua crescita, attestandosi nel 2014 a 1,5 miliardi di euro. E l’ultima buona notizia che riguarda “l’oro di Colombo” è la creazione di un colosso del pomodoro.
Il Consorzio Casalasco del Pomodoro, cooperativa agricola specializzata nella produzione e trasformazione di pomodoro da industria nota per le passate a marchio Pomì, ha completato infatti il processo di fusione per incorporazione di A.R.P. – Agricoltori Riuniti Piacentini, società che dal 1958 opera nella coltivazione, trasformazione e distribuzione dei derivati del pomodoro nella provincia di Piacenza. Il risultato della fusione è una realtà che assocerà circa 370 aziende agricole principalmente tra le province di Piacenza, Cremona, Parma e Mantova con quasi 7mila ettari di terreno coltivati a pomodoro, per una produzione complessiva di oltre 550mila tonnellate. Il gruppo, che attualmente occupa circa 1.300 dipendenti tra personale fisso e stagionale, disporrà di oltre 50 linee di confezionamento installate presso gli stabilimenti di Rivarolo del Re, Fontanellato e Gariga di Podenzano (sede di A.R.P.), generando un volume d’affari di circa 270 milioni di euro.
Una realtà unica, insomma, che – secondo quanto si legge in una nota del Consorzio Casalasco del Pomodoro – “si posiziona come primo gruppo di produzione e trasformazione di pomodoro da industria in Italia e come terzo gruppo in Europa. La volontà comune delle due aziende di completare il processo di unione si è basata su
criteri e valori da sempre condivisi: la natura cooperativistica delle due aziende, che identifica lo stretto legame con il territorio attraverso la coltivazione e autotrasformazione del pomodoro; gli alti standard qualitativi e i sistemi innovativi di tracciabilità per una filiera corta e sostenibile; il rafforzamento strategico sui mercati internazionali potenziando il valore aggiunto della base sociale”.
“Questa operazione, che vede come protagonista la filiera agricola, – spiega Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro – rientra in un progetto strategico di espansione e consolidamento sui mercati internazionali. Il completamento del portafoglio prodotti e l’opportunità di nuovi canali di vendita ci permetteranno una fase di ulteriore crescita e sviluppo soprattutto sulle produzioni a nostro marchio, rendendo in questo modo Pomì un brand ancora più forte. Inoltre le sinergie gestionali e l’ottimizzazione dei processi produttivi contribuiranno a migliorare i livelli di redditività.”
Il piano industriale alla base dell’operazione, infatti, prevede il raggiungimento di importanti sinergie gestionali, in particolare nel coordinamento dei servizi generali, della logistica e dell’organizzazione commerciale, con conseguenti benefici in termini di redditività, nonché di una maggiore flessibilità per soddisfare, in modo veloce, le esigenze dei clienti.
E proprio da un punto di vista commerciale, l’ampliamento del portafoglio prodotti e la definizione di nuovi canali di vendita garantirà una presenza più forte sui mercati internazionali, potenziando la distribuzione di prodotti sia a proprio marchio (Pomì) che private label. In termini di distribuzione l’obiettivo è infatti quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche la potenzialità dei formati food service di ARP con una linea completa di prodotti destinata alla ristorazione collettiva.