Mangiate legumi e cereali? Una volta su due c’è la probabilità che siano Pedon. L’azienda veneta ha ormai oltre il 50% del mercato italiano e allo stesso tempo realizza il 40% del suo fatturato all’estero, esattamente in 25 diversi Paesi. I risultati si vedono: a novembre aveva già superato il fatturato del 2012 (che era in crescita del 20%). E adesso annuncia che chiuderà il 2013 con 90 milioni di ricavi, cioè il 25% in più dell’anno scorso. Un vero record per l’azienda di Molvena, provincia di Vicenza, fondata nel 1984 da tre fratelli, che è stata scelta dalla Fondazione Cuoa come case study per l’internazionalizzazione tra 4mila imprese ed è diventata un campione del made in Italy che sta attraversando indenne la crisi.
«Sì i legumi ci fanno proprio bene», dice l’amministratore delegato Remo Pedon, 57 anni, il più giovane di tre fratelli che stanno portando avanti l’azienda creata dal padre, dove è già al lavoro la terza generazione. “Continuiamo la nostra crescita anche in momenti estremamente critici per l’economia mondiale. Nell’arco degli ultimi tre esercizi l’azienda ha raddoppiato il fatturato, dato ancora più significativo se si considera che nel 1999 il fatturato era di soli 8 milioni e che in 14 anni l’azienda ha decuplicato i ricavi, diventando leader indiscusso a livello mondiale nella propria categoria.” A vedere gli andamenti del fatturato e dell’occupazione sorprende l’impennarsi della linea proprio a partire dal 2008. Un crescendo indifferente alle tempeste finanziarie e alla depressione dei consumi, grazie all’importazione e alla commercializzazione di lenticchie, fagioli, cereali: circa 50milioni di chili lavorati ogni anno in quattro stabilimenti (Italia, Cina, Etiopia, Argentina), confezionati con marchi propri o di importanti catene di supermarket (da Auchan a Simply, da Iper a Esselunga) ed esportati in 25 Paesi. Nel 2012 è stato raddoppiato lo stabilimento di Molvena (+ 7mila metri quadrati), con un investimento di 5 milioni di euro; adesso è stato deciso il raddoppio di quello in Etiopia con un investimento di 5 milioni di euro. Crescono anche i dipendenti, che sono circa 600 in tutto il mondo: + 40 solo a Vicenza negli ultimi 18 mesi.
Un tipico esempio di multinazionale tascabile e familiare, che da un piccolo paese ai piedi dell’Altipiano di Asiago, lo stesso della Diesel di Renzo Rosso, si è mosso alla conquista dell’Europa, dove ha la leadership, e del mondo con due divisioni: una per la lavorazione di materie prime per l’industria conserviera (tra i clienti Findus e ConservaItalia, cioè marchi come Valfrutta, Cirio, DeRica) e l’altra per i prodotti confezionati per le catene della grande distribuzione (dall’Italia agli Stati Uniti, ma adesso sono nel mirino anche Cina e India). Ultima conquista, Tesco, primo gruppo di distribuzione in Gran Bretagna.
Certo la crescita è dovuta anche al fatto che legumi sono prodotti molto economici, i meno costosi insieme alla pasta, quindi molto apprezzati di questi tempi, oltre a essere universalmente considerati salutari. «Ma c’è anche un costante lavoro di ricerca e di sviluppo, con un’attenzione particolare all’evoluzione delle abitudini quotidiane», spiega Pedon. «Un esempio? La linea ‘I salvaminuti’, la prima gamma di legumi e cereali che cuociono in 10 minuti, senza alcun trattamento ma grazie a un processo naturale. Noi siamo stati i primi, adesso ci sono tante copie. Ma la nostra tecnologia dà il prodotto migliore sul mercato: il mix di cereali e legumi si cucinano bene contemporaneamente. E mentre gli altri copiano, noi stiamo già lavorando a qualcosa di nuovo». A questo serve quel 5% del fatturato che ogni anno viene investito in ricerca e sviluppo. Non è poco e fa la differenza. Ogni mercato è diverso, ha il suo gusto e i prodotti vanno adattati. Intanto continua la ricerca di nuove aree nelle quali acquistare le materie prime (farro, orzo grano, mentre i ceci arrivano quasi tutti dall’Italia). Dopo l’Etiopia, il Mozambico. E proprio in Etiopia i Pedon hanno avuto l’onore di ricevere Bill Gates, partner con la sua fondazione nella costruzione di una scuola per 250 bambini figli dei dipendenti (quasi tutte donne) dello stabilimento locale. Progetto che la Fao ha segnalato come modello imprenditoriale sostenibile.
I legumi fanno proprio bene, quindi. In casa Pedon la fanno da padroni. Ma, dice Remo, non ci sono venuti a noia. «Mi occupo da quasi 30 anni di legumi e cereali e ne mangio molti. Li preferisco alla carne». E i risultati si vedono.