La più grande quotazione su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle Pmi con grandi potenzialità di crescita. Una raccolta complessiva di circa 20 milioni di euro e una capitalizzazione di circa 40 milioni di euro. A mettere a segno questa Ipo, al via il 18 febbraio, è la Expert System di Modena, un’azienda italiana di medie dimensioni specializzata in tecnologie semantiche che riesce a competere, almeno su un fronte, con colossi come Google. La ricetta segreta per arrivare a questi livelli? È una sola: innovare, “ma con la consapevolezza – precisa il ceo del gruppo, Stefano Spaggiari – che l’innovazione non è una parola vuota ma è soprattutto la scelta di rinunciare ad alcune marginalità per investire di continuo in nuova tecnologia”.
Sull’innovazione, quindi, non va fatta nessuna retorica. Secondo il numero uno dell’azienda informatica che sviluppa software semantici per la gestione delle informazioni, per evolversi è necessario dire di no a qualche lauto dividendo: “Abbiamo investito in ricerca anche in tempi non sospetti, quando la crisi ancora non c’era e si potevano tirare i remi in barca basandosi soltanto sulle entrate garantite dai prodotti che andavano meglio”.
La strategia ha portato buoni risultati, visto che Expert System è in utile da 10 anni, è cresciuta anche durante la Grande Crisi e ha chiuso il
2013 con un fatturato di oltre 13 milioni di euro (+20% rispetto all’anno precedente). L’azienda, che è nata nel 1989 e ha circa 130 dipendenti, ha tra i suoi clienti grandi gruppi italiani come Eni, Telecom e Autostrade per l’Italia e americani come Chevron, Shell, Eli Lilly e Nbc. Persino Microsoft ha integrato nei suoi applicativi per ufficio le soluzioni linguistiche messe a punto dall’impresa guidata da Spaggiari. Poi, la ciliegina sulla torta: Gartner, la multinazionale della consulenza nell’IT, nel 2013 ha inserito Expert System nel Magic quadrant delle 15 società più importanti del mondo per quanto riguarda l’enterprise search (i motori di ricerca per aziende) insieme a giganti come Google, Oracle, e Ibm.
La decisione di quotarsi su AIM Italia nasce proprio alla luce di questi risultati. “L’idea di quotarsi nasce dalla necessità di raccogliere risorse per poter ampliare il processo di espansione dell’azienda in ambito domestico ma soprattutto globale”, spiega l’a.d. “In questi anni abbiamo verificato che possiamo giocarcela alla pari, se non di più, anche con molti competitor negli Usa, ovvero nella tana del lupo. Con l’ingresso in Borsa potremo essere ancora più competitivi. In più, quest’opzione era la più interessante anche per un discorso di visibilità e di standing a livello internazionale”. Nello specifico, la società emiliana ha determinato in 1,80 euro il prezzo delle azioni ordinarie offerte nell’ambito del collocamento riservato. La capitalizzazione della società post quotazione è pari a 39,5 milioni di euro, con un flottante superiore al 43% dell’intero capitale.
L’Ipo deve servire insomma anche come biglietto da visita per supportare l’internazionalizzazione del gruppo, che vanta già una presenza di rilievo negli Stati Uniti (dove ha due uffici, più un terzo della controllata AdmantX) e in altri Paesi anglofoni. Ora, con i nuovi capitali che potranno provenire grazie alla quotazione, gli obiettivi diventano altri: “Oltre consolidare la presenza negli Usa, il mercato più ricco e ricettivo per le soluzioni hi tech, puntiamo a radicarci nei Paesi di lingua tedesca e vogliamo proporci, in prospettiva, in Medio Oriente”, annuncia Spaggiari.
Ma per sfidare i mercati internazionali bisogna presentarsi con prodotti di alta qualità. Quelli di Expert System si basano su Cogito, una piattaforma software che ricerca, attraverso una rete semantica, contenuti sulla base di concetti e non di tradizionali “parole chiave”. “È un sistema di intelligenza semantica che consente di cercare contenuti all’interno di qualsiasi documento senza dover immaginare quali parole siano state utilizzate: basta utilizzare un concetto analogo”.
La tecnologia, che è disponibile in diverse lingue, contiene più di un milione di concetti e quattro milioni di relazioni tra concetti. È in grado di comprendere automaticamente il significato delle parole, riesce a estrarre dati e metadati dai testi analizzati, elabora tassonomie. In altri termini, trasforma i big data, o in genere i flussi informativi molto ampi, in informazioni strategiche per le aziende. Dal momento che ora sono tantissimi i soggetti che hanno bisogno di trattare grandi moli di informazioni per ricavarne dati utili per il proprio business, l’applicabilità di un software del genere tende ad ampliarsi di continuo.
Tra le diverse possibili applicazioni, oltre ai big data, il software può essere utilizzato a supporto dell’attività di customer care, per la pubblicità contestuale e per l’analisi dei contenuti social. “Per esempio, un’azienda molto esposta nei confronti del mercato consumer può cercare in mezzo al flusso pubblico di Twitter e di Facebook informazioni sulla propria reputazione e su quella dei propri prodotti e servizi”, dice il ceo di Expert System. “Allo stesso modo, il motore di ricerca semantica può capire il significato di domande semplici fatte in linguaggio naturale e dare risposte ai clienti: in questo modo, ai call center arrivano solo i quesiti più clienti”.
Il mercato dei big data è maturo, ed è anche per questo che l’azienda di Modena ha scelto di accelerare proprio in questo momento con la quotazione in Borsa. “Molti settori si stanno aprendo all’utilizzo dei big data”, fa notare Spaggiari. “In Italia, per esempio, è molto ricettivo il settore finanziario. Negli Usa, invece, sono l’oil & gas, il farmaceutico e il media advertising i comparti che si stanno mostrando sempre più attenti alle opportunità offerte dall’analisi di queste informazioni”.