Popolo di santi, è da dimostrare. Popolo di navigatori, invece, è sicuro. E se non bastasse la lunghissima tradizione marinaresca e industriale degli italiani sul mare a dimostrarlo una volta di più, dal primo settembre, esiste anche Nautica Italiana.
Simbolo della neonata associazione di industrie legate alle nautica e alla costruzione di barche è una grande N blu (elaborata da Nascent Design) e presentata nello spazio Panorama di Milano, insieme all’intera associazione che si affaccia sul mercato.
Il nuovo gruppo (nato all’interno di Fondazione Altagamma che a sua volta riunisce le imprese dell’alta industria nei settori di moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, velocità e wellness) mette sotto lo stesso tetto 25 tra i più importanti brand di nautica italiani.
Il senso dell’inziativa lo ha spiegato Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana, alla presenza di costruttori di barche (come Riva, Salpa, Azimut o Custom Line), ma anche porti (Marina di Varazze), accessoristi (Mase Generators) e refit e riparazioni (Amico & co).
“La nautica – ha detto il presidente dell’associazione, che guida un comitato di presidenza di sette membri – non è solo made in Italy. È molto di più: è un contenitore di made in Italy. Su ogni barca italiana, non c’è solo la nautica italiana, ma anche l’arredamento, il tessile, l’accessoristica, il design, il cibo, persino”.
Tutti settori in cui, da sempre e storicamente, l’Italia eccelle, ma in cui di rado, se non in pochi fortunati casi si riesce a creare un’unione
reale, di quelle che poi fanno la forza. “Sono anni che si sente parlare di sinergia, ma poi, nel concreto, non la si fa mai – ha continuato ancora Tacoli -: noi qui oggi, abbiamo voluto fare davvero sinergia e davvero abbiamo messo insieme le forze di un intero comparto, facendo lavorare insieme e per un obiettivo comune e più grande azinede che, storicamente, sono concorrenti tra loro e che ora, invece, si mettono insieme per competere a livello internazionale”.
L’ambizione di Nautica Italiana non è da poco: “Il sostegno all’export, anche attraverso una chiara riaffermazione di credibilità e affidabilità del comparto con adozione e promozione di una Carta dei Valori; la realizzazione di un progetto per favorire la presenza a tutti gli eventi internazionali di maggior rilievo; lo sviluppo di un sistema di monitoraggio sull’andamento del comparto, un dialogo costante e costruttivo con le Istituzioni di riferimento per continuare a valorizzare la nautica italiana”. Un agenda fitta che prevede, tra i primi step, l’ingresso in Confindustria.